La tecnologia sta cambiando la nostra vita e il nostro cervello e i bambini sono sempre più ferrati nelle capacità digitali.
Una ricerca recente che ha coinvolto bambini tra i 2 e i 5 anni e le loro mamme ha scoperto che nel 58% dei casi i piccoli sanno giocare a un videogame di livello base contro il 52% di quelli che sanno andare in bicicletta; nel 77% dei casi l'abilità più diffusa è l'uso del mouse e il 63% sa accendere e spegnere un computer.
Competenze in ambito virtuale che dimostrano quanto per i piccoli delle nuove generazioni l’approccio ad Internet e agli strumenti digitali sia praticamente innato e la scienza ha dimostrato che la neuroplasticità cerebrale si modifica a seguito di esperienza e apprendimento di nuove competenze, che aumentano la capacità di stabilire nuove connessioni tra neuroni.
Ma quali sono gli strumenti più amati dai bambini?
Computer e videogames in primis, ma si diffonde anche l’iPad e altre tavolette touch. Si calcola che negli Stati Uniti e in Gran Bretagna il 15% dei bambini tra 3 e 8 anni sa usare il tablet dei loro genitori, il 9% ne ha uno di sua esclusiva proprietà e il 20% possiede un iPod.
In questa prospettiva si evolve anche la scuola che si interroga sull’opportunità di inserire strumenti digitali per favorire l’apprendimento e in certi casi addirittura sostituire libri e dispense stampate.
Tuttavia la rivoluzione digitale, anche se è ben avviata, stenta a coinvolgere la scuola, tradizionalmente restia ad approntare cambiamenti nella didattica e negli strumenti utilizzati, che resta indietro.
Ma quali sono gli strumenti a disposizione degli insegnanti e degli studenti?
E gli esperti cosa consigliano?
Gli esperti accolgono con interesse queste novità, anche se invitano a non abusarne: ad esempio negare l’esperienza della manipolazione rischia di essere controproducente per i bambini che frequentano i primi anni di scuola. Senza contare che Internet non è sempre fonte di notizie attendibili e quindi gli studenti dovrebbero imparare a distinguere notizie accreditate da quelle dubbie.