L’attesa di un bambino rende la coppia felice e gratificata, ma quando il bebè arriva davvero la situazione precipita e la felicità coniugale cede spesso il passo a stress, incomprensioni e litigi. Notti insonni, cambi di pannolini, scompensi ormonali, nuove responsabilità e antiche paure: un mix di sollecitazioni che possono premere sull’armonia di coppia fino a farla scoppiare. Ma perché a volte ci troviamo ad avere a che fare con una crisi di coppia dopo un figlio, proprio nel momento in cui dovremmo solo sentirci più legati e uniti che mai?
A volte le prime manifestazioni di disagio si presentano durante la gravidanza. Il papà non ha tutto il tempo che ha la mamma per prepararsi all'arrivo del bambino. Per lei tutto è diverso sin da quando il test di gravidanza è positivo: è mamma sin da subito, e il suo corpo cambia di giorno in giorno, sente il bambino che si muove, comunica con lui tutto il tempo. Invece il futuro papà assiste spesso senza grande consapevolezza a quello che sta cambiando e non sa nemmeno cosa fare o come comportarsi.
I consigli sono legati soprattutto al vivere il più possibile la coppia, anche durante la gravidanza, facendo più cose possibili insieme, coinvolgendo il partner negli esami, ecografie e shopping, farlo sentire partecipe, fargli sentire i movimenti del bambino. Nella maggior parte dei casi un compagno che sembra essere confuso e un po' assente durante la gravidanza cambia dopo la nascita, quando stringe tra le braccia suo figlio e finalmente riesce a far convogliare sentimenti, emozioni, paure e intenzioni su questo esserino meraviglioso che ha cambiato la sua vita.
Il mio consiglio è: coltivate la coppia. Perché prima dei figli, prima della famiglia, del mutuo e del lavoro. Prima di tutto, c’eravate voi. Ricordate sempre chi eravate e non dimenticate che alla base della vostra famiglia c’è la vostra coppia, che va coltivata e ha bisogno di tempo solo per voi due.
Andare in crisi dopo la nascita di un figlio non sembra essere un fenomeno circoscritto e così raro: il Wall Street Journal ha riportato i dati emersi da un sondaggio condotto su quasi tremila coppie sposate secondo cui solo un terzo riesce a uscire indenne dallo sconvolgimento emotivo, finanziario e personale causato dall’arrivo di un bambino.
Secondo un rapporto del Research Institute di Seattle, la solidità di una coppia è messa a dura prova nei primi tre anni di vita del bambino: è proprio in questo periodo che bisogna affinare le proprie capacità di empatia, rispetto e affetto ed esercitare l’arte della pazienza come mai si è fatto prima.
Negli Stati Uniti non sono poche le organizzazioni no-profit e gli studi di consulenza che offrono la possibilità di partecipare a dei corsi di preparazione alla genitorialità e alla coppia. Uno studio pubblicato sul Journal of Psychology Consulting nel 2006 scoprì, a questo proposito, che le coppie in attesa e i neogenitori che avevano partecipato a 24 incontri settimanali di consulenza di gruppo avevano subito, in capo a cinque anni, un calo della soddisfazione coniugale molto inferiore rispetto a chi non aveva preso parte a questi incontri. Tuttavia, il tasso di divorzi alla fine era lo stesso.
Come superare una crisi di coppia dopo un figlio? Per la ricetta per la felicità coniugale dopo i figli sembrano essere indispensabili:
Ricordate di esercitare la gratitudine: almeno una volta alla settimana ripensate alle cose belle che avete. Non esiste coppia o vita perfetta, ma nessuno ama avere accanto una persona lamentosa e pessimista. Siate grati per ciò che avete costruito e magari annotate le cose belle in un quaderno della gratitudine.
Ci sarebbe da aggiungere anche una buona capacità di saper guardare in prospettiva: pensare che le difficoltà dovute al cambiamento sono momentanee, legate ai primi anni di vita del bambino, e che se si è scelta una compagna (o un compagno) per la vita questa scelta continua ad avere un senso soprattutto in momenti di difficoltà. Alla fine si verrà ripagati dalla gioia dei figli e dell’essersi ritrovati, più forti di prima.
La risposta a questa domanda risiede nel vissuto e nell’esperienza di ogni singola coppia, ma quel che è certo è che l’arrivo di un bambino è certamente un evento carico di aspettativa, di significato e di grandi cambiamenti.
Insomma, difficile se non impossibile riassestare i ritmi sui vecchi equilibri e soprattutto mantenere sempre la lucidità e la serenità.
Per questo il canale tematico sulla famiglia della BBC ha chiesto agli esperti di offrire qualche consiglio ai neo genitori per aiutarli a non allontanarsi e a non spezzare la comunicazione.
Se abbiamo superato a fatica e con grande sofferenza un periodo di crisi di coppia dopo la nascita del nostro primogenito potremmo essere tentati dall'idea di chiuderla lì e godersi un figlio unico. Se invece volete un secondo figlio, potreste tiare un sospiro di sollievo. Perché sembra che con la nascita del secondo figlio il periodo difficile dura solo quattro mesi. In realtà, l'arrivo di un secondo bambino non stravolge la vita come la nascita del primogenito.
Uno studio dell'Università del Michigan ha rilevato che il "periodo di transizione", quello più difficile, con la nascita del secondo figlio dura molto meno. Le prime quattro settimane, infatti, sono di adattamento ma entro quattro mesi torna tutto come prima. I risultati, pubblicati sulla rivista Couple and Family Psychology: Research and Practice, confutano altri studi precedenti secondo i quali la soddisfazione coniugale diminuisce con l'arrivo di un altro figlio.
Nel nuovo studio sono state monitorate 200 coppie sposate dall'ultimo trimestre di gravidanza fino a un anno dopo la nascita. Ebbene, il 44 per cento delle mogli ha segnalato un piccolo declino del rapporto coniugale, ma nessun aumento di conflitti. I mariti, invece, hanno segnalato un periodo positivo già dopo il primo mese di vita del bambino. Il superamento del periodo di transizione è avvenuto in media quattro mesi dopo la nascita. Secondo i ricercatori, le coppie che superano più facilmente i primi periodi difficili sono quelle che comunicano di più e che godono del sostegno familiare.