Non sempre l'allattamento è spontaneo e, a volte, la 'pratica' naturale diventa molto difficile.
Il latte materno è un alimento prezioso e indispensabile per il tuo bambino.
Allattare crea un’unione davvero speciale tra te e il piccolo e rafforza il suo sistema immunitario.
Fin qui le verità assolute, ma spesso l’allattamento non è spontaneo e naturale come ci fanno credere. Anzi, a volte può rivelarsi davvero difficile, faticoso, in certi casi doloroso. Ecco qualche segreto per vivere un allattamento sereno e appagante.
Il piccolo va attaccato nelle prime ore di vita.
In lui esiste un riflesso istintivo, chiamato riflesso di cercamento, che fa sì che messo vicino al seno cerchi immediatamente il capezzolo. Il liquido che esce dal capezzolo si chiama colostro ed è ricchissimo di sostanze nutritive preziose. Inoltre attaccare il neonato immediatamente favorisce l’arrivo della montata lattea.
Puoi usare un cuscino per l’allattamento, metterti sdraiata su un fianco oppure seduta comodamente su una poltrona: l’importante è che ti senta comoda e che possa prendere il bambino tra le braccia assicurandoti che si attacchi correttamente al capezzolo.
Prendi il capezzolo tra le dita e assicurati che il bambino si attacchi correttamente: deve prendere sia il capezzolo che l’areola (la parte scura che circonda il capezzolo).
In questo modo si previene la formazione delle ragadi, lesioni del capezzolo provocate esclusivamente da una scorretta posizione nell’attaccamento al capezzolo.
Sostieni il seno per far sì che il capezzolo non sfugga dalla bocca del bambino durante la suzione.
Ti assicurerai anche che il piccolo assuma la giusta posizione della bocca: il labbro inferiore deve essere tutto 'aperto' sull’areola e non deve avere le labbra serrate.
Cambia varie posizioni durante la giornata: così si svuoteranno anche i dotti mammari più profondi e preverrai l’ingorgo, responsabile della mastite, una infezione che si presenta con un seno dolente e gonfio e qualche linea di febbre.
Di notte, nel letto, puoi allattare in posizione stesa, e di giorno allattare seduta, tenendo il bambino nella cosiddetta 'posizione rugby' (tieni il bambino sotto l’ascella, la sua posizione è stesa e tu gli mantieni la testa sotto la nuca).
Ricorda che per svuotare ogni seno sono sufficienti non più di dieci minuti.
Quindi attacca in maniera alternata all’uno e all’altro seno e non far durare la poppata più di venti minuti per evitare di irritare i capezzoli. Se non è il bambino a staccarsi spontaneamente dal capezzolo non farlo all’improvviso: aiutati inserendo un dito nell’angolo della bocca del bambino e stacca il seno con l’altra mano.
Usa una crema alla lanolina per mantenere i capezzoli morbidi ed elastici e ridurre il rischio di formazione di ragadi e lesioni.
Ricorda che le dimensioni del seno o la forma dei capezzoli non rappresentano un ostacolo per l’allattamento.
Asciuga con grande cura i capezzoli dopo ogni poppata, coprili con garze e lavali con acqua tiepida.
Se la mastite o le ragadi ti sembrano un impedimento troppo grosso per allattare, se non sai come attaccare il bambino, se non sei sicura di quanto latte il piccolo stia assumendo e sei piena di dubbi non esitare a chiedere aiuto.
In tutta Italia le consulenti della Lega del Latte offrono sostegno gratuito per le neomamme alle prese con le difficoltà dell’allattamento.
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