Ogni anno nel mondo la bronchiolite, causata dal virus respiratorio sinciziale, è responsabile della morte di circa 100mila bambini con meno di 5 anni. E i dati in Italia ci dicono che solo l'anno scorso circa 3mila bambini sono finiti ricoverati in terapia intensiva a causa della bronchiolite.Con l'inverno alle porte, le preoccupazioni aumentano ma da quest'anno abbiamo un'arma in più a nostra disposizione: il vaccino contro la bronchiolite, recentemente approvato dall'AIFA e disponibile gratuitamente in tutta Italia.
Approvato in Europa e in Italia nel 2023, il nome del vaccino è nirsevimab, un anticorpo monoclonale studiato per offrire protezione contro il VRS, che è il principale responsabile della bronchiolite nei neonati e nei bambini al di sotto dei 2 anni.
Come funziona? A differenza dei vaccini tradizionali, che stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi, nirsevimab è un anticorpo già pronto che, una volta somministrato, fornisce immediata protezione al bambino, impedendo al virus di legarsi alle cellule respiratorie e di provocare infezioni.
Il farmaco viene somministrato a partire dalle prime settimane di vita con una sola dose prima della stagione invernale, proprio quando la circolazione del VRS raggiunge il suo picco. In Italia è disponibile gratuitamente per tutti i neonati, come parte del programma di prevenzione nazionale contro il VRS.
Secondo uno studio pubblicato su The Lancet, il vaccino ha dimostrato un’efficacia del 74,5% nel prevenire le infezioni gravi causate dal VRS nei bambini durante la prima stagione di esposizione al virus.
La bronchiolite è un’infezione delle vie respiratorie inferiori che colpisce neonati e bambini piccoli, causando infiammazione e ostruzione dei bronchioli, i piccoli condotti d’aria dei polmoni. Il responsabile principale di questa malattia è il virus respiratorio sinciziale (VRS), che rappresenta circa il 70% dei casi di bronchiolite.
Il VRS è particolarmente pericoloso nei neonati poiché può causare infezioni gravi che richiedono il ricovero, soprattutto nei bambini prematuri o con patologie preesistenti, come malattie cardiache o polmonari.
La bronchiolite si manifesta inizialmente con sintomi simili a quelli di un comune raffreddore, come naso che cola, tosse e febbre lieve. Con il progredire dell’infezione, i sintomi possono peggiorare, causando difficoltà respiratorie, respiro sibilante e affaticamento.
Oltre alla vaccinazione, esistono diverse misure preventive che possiamo adottare per ridurre il rischio di bronchiolite nei neonati. Ecco come proteggere i bambini dal virus respiratorio sinciziale: