anemia in gravidanza quando preoccuparsi

Anemia in gravidanza: quando preoccuparsi?

23/09/2024

Tra i disturbi più comuni che possono presentarsi durante la gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre, c'è l'anemia. Vediamo perché accade e come si interviene. L'anemia in gravidanza è detta sideropenica, cioè dovuta a una carenza di ferro.

A cosa serve il ferro?

Questo minerale è necessario alla formazione dell’emoglobina, una proteina contenuta nei globuli rossi che ha il compito di trasportare l’ossigeno ai vari tessuti dell’organismo.

Durante la gravidanza, però, servono maggiori quantità di ferro (il fabbisogno aumenta di circa 10 mg al giorno rispetto alle normali necessità), per far fronte anche alle richieste del feto. Di conseguenza, si può avere un abbassamento dell’emoglobina nel sangue, facilmente evidenziabile attraverso un prelievo (detto emocromocitometrico).

Quali sono i sintomi dell'anemia in gravidanza?

L'anemia in gravidanza si manifesta con pallore, debolezza e spossatezza, ed è accentuata dal fatto che durante la gestazione può verificarsi una diminuzione della concentrazione di emoglobina nel sangue, che risulta più diluita a causa dell’aumento di volume del sangue in circolo.

Cosa succede al feto se la mamma è anemica?

Le conseguenze dell'anemia in gravidanza non riguardano tanto il feto quanto la madre. Perché il bambino possa avere dei danni a causa della carenza di ferro bisognerebbe avere valori davvero critici, in questo caso la scarsa disponibilità di ferro può influire sulla produzione di emoglobina e causare una carenza di ossigeno al bambino. Alcuni studi hanno mostrato che una importante anemia gravidica è associata ad un aumento del rischio di parto pretermine, peso basso alla nascita, problemi di pressione sanguigna.

Nel caso della comune anemia in gravidanza è importante intervenire per ripristinare la giusta quantità di ferro per evitare il rischio di complicanze dovute alle perdite di sangue previste durante il parto, che potrebbero compromettere la salute della donna e richiedere una trasfusione di sangue.

Quali sono i valori della ferritina in gravidanza?

In una donna in età fertile i valori normali della ferritina si attestano su i valori medi si aggirano tra 20 e 120 nanogrammi/mL, mentre quelli dell'emoglobina (Hb) si attestano su circa 12 g/dl. E' normale che andando avanti con la gestazione questo valore diminuisca, ma bisogna comunque tenere sotto controllo questi dati con l'emocromo per monitorare i valori del ferro in gravidanza.

Cosa significa l'ematocrito basso in gravidanza?

L'ematocrito è un parametro del sangue che indica la percentuale di globuli rossi rispetto al volume totale del sangue. Un livello basso di ematocrito in gravidanza può indicare la presenza di anemia.

Quando i valori di ematocrito sono bassi, si riduce la quantità di globuli rossi disponibili per trasportare ossigeno ai tessuti. Durante la gravidanza, il volume del sangue aumenta per sostenere il feto, ma ciò può causare una “diluizione” del sangue e una conseguente diminuzione della concentrazione di globuli rossi. Questo fenomeno è noto come "anemia fisiologica della gravidanza" ed è considerato normale, soprattutto nel secondo e terzo trimestre.

Ma se l'ematocrito scende troppo al di sotto dei livelli normali, può essere segno di anemia sideropenica, ciòè un’anemia dovuta a carenza di ferro

Cosa mangiare se si ha il ferro basso in gravidanza?

L'alimentazione durante la gravidanza riveste grande importanza, sia per assicurare i giusti nutrienti per lo sviluppo fetale che per sostenere l'organismo della mamma in questo periodo così delicato, caratterizzato da grandi cambiamenti.

Nella maggior parte dei casi l'anemia in gravidanza è fisiologica. Io stessa nel terzo trimestre ho avuto valori del ferro piuttosto bassi e quindi mi è stato prescritto un integratore.

E' quindi importante consumare ogni giorno cibi ricchi di ferro, come la carne rossa e il pesce. Questo minerale è contenuto anche nei vegetali, ma in una forma meno assimilabile dall’organismo rispetto a quello presente negli alimenti di origine animale. La quantità di ferro raccomandata in gravidanza è di 30 mg, mentre nelle donne adulte in età fertile è di 18 mg.

Ecco cosa non dovrebbe mancare dalla tavola di una futura mamma:

  • carne rossa;
  • pesce;
  • uova;
  • legumi;
  • cereali;
  • verdure a foglia verde.

Ricordate che assumere il ferro in associazione con la vitamina C ne favorisce l'assimilazione.

Come recuperare il ferro in gravidanza?

Sin dalle prime settimane di gestazione il ginecologo prescrive un integratore multivitaminico specifico per la gravidanza. Nella composizione di questi supplementi è presente anche il ferro, quindi già basterebbe l'assunzione di questi prodotti per tenere sotto controllo i valori del ferro.

Tuttavia può capitare che, soprattutto nelle donne che già soffrivano di anemia prima della gravidanza, la carenza possa accentuarsi tra il secondo e il terzo trimestre quando le richieste di minerale da parte del feto aumentano. In questi casi il ginecologo potrà prescrivere un integratore specifico del ferro.

I più efficaci sono quelli in forma trivalente, possono comunque comportare qualche fastidioso effetto collaterale come stipsi o ipermotilità intestinale, bruciore allo stomaco. E' consigliabile assumerli lontani dai pasti ma prenderli a stomaco pieno aiuta a ridurre il rischio di gastrite.

Leggi la guida su come curare i più comuni disturbi della gravidanza

Bibliografia e fonti

 

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.