Durante la gravidanza la placenta stimola un incremento della glicemia e di conseguenza il pancreas aumenta del 50% la produzione di insulina. In alcune donne, però, questo meccanismo non funziona alla perfezione e la produzione di insulina è inadeguata rispetto a quella di glicemia. Si sviluppa così il diabete in gravidanza (gestazionale). Vediamo insieme quali sono le possibili cause, come si fa la diagnosi e che alimentazione bisogna seguire in caso di diabete gestazionale.
Questo disturbo può presentarsi in donne che hanno particolari fattori di rischio:
Il diabete in gravidanza generalmente si manifesta intorno alla 24sima settimana di gestazione ed è proprio in questo periodo che alle 'neomamme a rischio' viene suggerito di effettuare il test di minicarico (o minicurva glicemica), un'esame che verifica come reagisce l'organismo della donna all'assunzione dello zucchero.
I parametri fondamentali da tenere in considerazione, secondo le più recenti linee guida, sono:
Il test, noto anche come test di tolleranza al glucosio, consiste nella misurazione della glicemia a digiuno e un'ora dopo aver bevuto una miscela di acqua in cui sono stati sciolti 50 grammi di glucosio. L'esito del test sarà negativo se il valore glicemico non sarà superiore a 140 mg/dl.
I parametri diagnostici sono:
Basta uno solo di questi valori alterato per parlare di diabete gestazionale.
Cosa comporta avere il diabete in gravidanza? Diagnosticare tempestivamente il diabete in gravidanza è estremamente importante per le ripercussioni che ha sul bambino. Il feto, infatti, nutrito eccessivamente per l'elevata presenza di glucosio, tenderà a crescere troppo e in modo irregolare (si riscontra un maggiore sviluppo di addome, cuore e fegato) compromettendo il momento del parto e determinando possibili crisi glicemiche non appena nato.
Se la diagnosi è positiva, la donna dovrà misurare sei volte al giorno la glicemia utilizzando il kit acquistabile in farmacia e dovrà trascrivere i valori delle misurazioni che andranno riferite al medico che solo così potrà dare una terapia adeguata.
La paziente dovrà essere molto attenta a seguire alcune precise indicazioni fornite dallo specialista:
Generalmente dopo il parto i valori della glicemia tornano nella norma.
E' fondamentale seguire una dieta sana e controllata: bisognerà fare 5 pasti al giorno (colazione, spuntino, pranzo, spuntino e cena) prestando particolare attenzione agli alimenti che assume. Sì a pesce, verdura e legumi; un limite, invece, a zuccheri e carboidrati;
Ridurre il consumo abituale di carne rossa dovrebbe essere una sana abitudine a beneficio della salute di chiunque, ma ancor di più per le donne in dolce attesa.
Secondo uno studio condotto dall’University of Adelaide's Robinson Institute, infatti, un elevato consumo di carne rossa in gravidanza aumenta il rischio di diabete gestazionale.
La corretta alimentazione riveste una grande importanza nella prevenzione del diabete gestazionale, e la ricerca australiana lo conferma.
Prediligere il consumo di pesce, carne bianca e proteine di origine vegetale significa proteggersi dal rischio di sviluppare il diabete durante la gravidanza. Al contrario sarebbe bene ridurre il consumo di carne rossa.
E ancora, i ricercatori australiani consigliano alle donne in dolce attesa di consumare una porzione di noci al giorno perché alcune evidenze mostrano che questo tipo di frutta secca ridurrebbe del 40% il rischio di diabete.
Uno studio spagnolo che ha riesaminato tredici ricerche condotte sul tema dello sport in gravidanza è giunto alla conclusione che fare attività fisica durante i 9 mesi riduce il rischio di diabete gestazionale.
La ricerca, pubblicata su JOG: an International Journal of Obstetrics and Gynaecology, ha analizzato circa 2800 future mamme che erano state invitate a seguire un programma di attività fisica specifico per la gravidanza. Risultato: lo sport riduce il rischio di diabete gestazionale del 30% e la riduzione del rischio aumenta fino al 36% se lo sport viene svolto sin dal momento del concepimento. Ma i benefici non finiscono qui.
La maggior parte delle donne che ha presentato un diabete gestazionale alla fine della gravidanza ritorna alla normalità ma circa il 35% continua a presentare un elevato rischio di sviluppare un diabete di tipo 2 entro cinque - dieci anni; questa probabilità si riduce con un attento monitoraggio( la donna deve effettuare un test di da carico dopo 6 settimane dal parto ed eventualmente ripeterlo nel tempo), con una corretta alimentazione e con l'attività fisica e se la mamma allatta.
Il diabete gestazionale è pericoloso anche per i figli: i bimbi nati da una madre che ha presentato questa patologia in gravidanza possono andare incontro a sovrappeso e obesità e se non seguono stili di vita adeguati potrebbero sviluppare un diabete di tipo 2 anche in giovane età
afferma Stefano Cianfarani, past-president della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica e direttore sanitario dell'Unità di Endocrinologia e Diabetologia dell'Ospedale Bambino Gesù.