Quando si scopre di aspettare un bambino una delle prime curiosità che la futura mamma vuole soddisfare è: quando nascerà e come calcolare la data del parto? Naturalmente il bebè vedrà la luce dopo nove mesi, o almeno così sentiamo sempre ripetere, ma in realtà la gravidanza dura 40 settimane e ci sono dei metodi precisi che il ginecologo, e anche noi usiamo per sapere quando avverrà il parto.
Una gravidanza normale dura circa 40 settimane, viene calcolata a partire dal primo giorno dell'ultima mestruazione e viene suddivisa in tre trimestri di circa 13-14 settimane ciascuno. Il parto può verificarsi in qualsiasi momento tra le 37 e le 42 settimane di gestazione senza essere considerato prematuro o post-termine.
Dicevamo che una gravidanza duri 40 settimane, che due settimane precedenti al concepimento. Mi spiego meglio. Siccome non si può essere certi della data del concepimento allora il ginecologo userà uno strumento chiamato regolo ostetrico per calcolare la data presunta del parto partendo dal primo giorno dell'ultima mestruazione. Quindi, supponendo che, in un ciclo regolare di 28 giorni, il concepimento sia avvenuto intorno al 14esimo giorno, nel pieno dei giorni fertili, capiamo bene che le prime due settimane di gravidanza non sono reali, il concepimento non è avvenuto ancora, ma servono per stabilire una data presunta del parto.
La data del parto, quindi si calcola partendo dal primo giorno dell'ultima mestruazione e si va in avanti per 40 settimane.
Naturalmente questo calcolo presunto può non essere preciso, soprattutto se il ciclo mestruale è stato irregolare negli ultimi mesi (in questo caso non si potrà dire con certezza quando è avvenuta l'ovulazione), se il ciclo dura in media più di 35 giorni, se la donna non ha usato metodi anticoncezionali steroidei.
Durante le ecografie, poi, l'operatore prenderà tutte le misure dell'embrione prima e del feto poi e stabilirà un'età gestazionale che servirà solo a valutare se le misure e i parametri fetali sono in linea con i riferimenti stabiliti universalmente ma non ai fini della data presunta del parto.
Cosa cambia se sappiamo per certo che il bambino è stato concepito in quel preciso giorno? In realtà nulla. Potremo star lì a ripetere al nostro ginecologo che sappiamo bene che il concepimento, ad esempio, è avvenuto prima oppure dopo ma questa consapevolezza non modificherà la data presunta del parto e non influirà nemmeno quando dovremo stabilire insieme a lui la data per l'eventuale parto cesareo programmato.
Se siamo coscienti che il concepimento è avvenuto prima o dopo possiamo, tutt'al più, provare a calcolare una data parto dal concepimento e predisporci mentalmente a partorire prima o dopo, all'idea che il travaglio inizierà prima o dopo, e organizzarci di conseguenza. Ma c'è da ribadire che in fondo il bambino nascerà quando sarà pronto, quando lo vorrà o quando il medico riterrà che sia giunto il momento di indurre il parto.
Indubbiamente, in caso di parto naturale, una cosa è calcolare la data presunta del parto e tutta un'altra è averne la certezza matematica. Concorrono tantissime variabili a dare avvio al travaglio. In genere le primipare, cioè le donne che stanno dando alla luce il loro primo bambino, possono portare avanti la gravidanza anche oltre il termine presunto. In altri casi il travaglio può partire prima. In caso di parto cesareo, infine, la data viene stabilita dal ginecologo e in genere non viene fissata prima della fine delle 38 settimane di gestazione.
In media, comunque, il parto avverrà 15 giorni prima o 15 giorni dopo la data presunta del parto stabilità all'inizio della gravidanza.
Precisiamo anche che sono considerate a termine le gravidanze che si concludono tra la 37esima settimana e la 41esima settimana; mentre sono chiamate pretermine le gravidanze che si chiudono prima delle 36 settimane e post termine quelle in cui il parto avviene dalla 42sia settimana in poi.