In un'epoca in cui la tecnologia digitale invade ogni aspetto della nostra vita, proteggere i nostri figli dalla dipendenza da smartphone è diventata una delle sfide più imponenti per noi. Chiunque abbia dei bambini o dei ragazzi sa bene quanto sia difficile, a volte letteralmente impossibile, distoglierli dall'uso dei dispositivi. E non è una sfida da poco: non si tratta più solo di stabilire regole sull'uso dei dispositivi, ma di comprendere come questi strumenti stiano profondamente influenzando lo sviluppo mentale ed emotivo dei nostri figli.
Quello che è iniziato come uno strumento rivoluzionario per la comunicazione e l'informazione si è trasformato in qualcosa di molto più complesso e potenzialmente dannoso. Gli smartphone di oggi non sono più semplici telefoni: sono portali che connettono costantemente i nostri figli a un mondo virtuale progettato per catturare la loro attenzione e mantenerla il più a lungo possibile.
Dal 2012-2013, abbiamo assistito a un drastico aumento dei problemi di salute mentale tra gli adolescenti, soprattutto tra le ragazze. Questo fenomeno non è limitato agli Stati Uniti, ma si è manifestato contemporaneamente in Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Nord Europa. La coincidenza temporale con la diffusione massiccia degli smartphone e dei social media non può essere ignorata.
Un aspetto particolarmente preoccupante è come questa "rivoluzione digitale" stia colpendo in modo sproporzionato le ragazze. Mentre i ragazzi tendono a utilizzare i dispositivi principalmente per videogiochi e contenuti su YouTube, spesso in modo più sociale e sincrono, le ragazze sono più propense a immergersi nei social media, dove l'interazione è più asincrona e basata sulla performance. Questo si traduce in ore spese a curare post perfetti, attendere ansiosamente i like e i commenti, e gestire costantemente la propria immagine online. Non è più un gioco, ma un vero e proprio lavoro emotivo che può risultare estenuante per menti ancora in sviluppo.
Legegvo questo interessante articolo su New Yorker nel quale lo psicologo statunitense Jonathan Haidt, autore del bestseller La generazione ansiosa ci spiega non soloq uali sono gli effetti dannosi dell'abuso di smartphone, ma anche come cercare dia rginare il problema. Perchè in fondo i genitori siamo noi, e siamo noi a decidere cosa si può e non si può fare.
Non è realistico né efficace imporre cambiamenti drastici dall'oggi al domani. Ecco un approccio graduale:
Nel primo mese
Uno degli aspetti più sottovalutati ma invece fondamentali è il ruolo dell'esempio che diamo come genitori. I nostri figli osservano costantemente come noi interagiamo con la tecnologia. Se vogliamo che limitino l'uso dello smartphone, dobbiamo essere i primi a mostrare un comportamento equilibrato. Quindi iniziamo prima noi a:
La tecnologia continuerà a evolversi e a far parte delle nostre vite, ma possiamo e dobbiamo aiutare i nostri figli a sviluppare un rapporto sano con essa. Il nostro obiettivo non deve essere demonizzare la tecnologia, ma insegnare ai nostri figli come utilizzarla in modo consapevole e costruttivo.
New Yorker - Jonathan Haidt Wants You to Take Away Your Kid’s Phone