Rafforza il tono muscolare, aumenta la resistenza, riduce il mal di schiena, previene il gonfiore ed evita la costipazione: l’esercizio fisico durante la gravidanza ha tantissimi vantaggi e condiziona in senso positivo anche l’umore. E tornare in linea dopo il parto sarà più facile. Ma che ginnastica fare in gravidanza?
Indispensabile un’attività fisica quotidiana, corsa blanda, yoga, danza, nuoto o anche semplicemente camminare 30 minuti al giorno, l’importante è mantenersi attivi nel modo che ci è più congeniale, che ci fa sentire bene.
Intorno all’argomento esistono, però, numerosi dubbi: cosa si può davvero fare in gravidanza? E quale sport prediligere? Quando iniziare?
Vediamo quali sono i falsi miti più comuni:
Si può continuare a correre quando si aspetta un bambino? In generale se la gravidanza è fisiologica e non ci sono complicazioni i ginecologi invitano la futura mamma a mantenersi in buona forma fisica. Naturalmente molto dipende dal tipo di allenamento svolto anche prima della gravidanza: è innegabile che una runner di livello professionale possa continuare ad allenarsi perché il suo organismo è già abituato a questo tipo di impegno.
Per tutte le altre vale un consiglio dettato dal buonsenso: fare un’attività sportiva soft come il nuoto, lo yoga, passeggiate e comunque scegliendola in base al proprio livello di allenamento.
Sapevi che lo sport in gravidanza può influire positivamente sullo sviluppo cerebrale del nascituro? Fare attività fisica moderata durante la gravidanza non solo aiuta a non mettere su troppi chili e a sentirsi meglio, a prevenire i disturbi della gravidanza, ma avrebbe importanti ripercussioni sull’intelligenza del nascituro.
Stando a quanto si legge nei risultati di uno studio, i bambini godrebbero di positivi effetti quando la mamma si tiene in buona forma fisica facendo un po’ di sport. La ricerca ha arruolato dieci donne incinte, alcune delle quali non hanno fatto alcuno sport mentre altre hanno svolto esercizio fisico per 20 minuti 3 volte alla settimana (jogging, passeggiata, bicicletta, nuoto). Tutte attività fatte moderatamente.
Subito dopo la nascita i neonati figli delle donne che erano state più attive mostravano una maggiore prontezza e capacità di riconoscere i suoni, il che dimostrerebbe, spiegano i ricercatori, che l’esercizio fisico svolto in gravidanza avrebbe benefiche ripercussioni sull’efficienza cerebrale del bambino.
Inoltre una recentissima presentata al Congresso internazionale ERS condotta da Hrefna Katrin Gudmundsdottir ha concluso che si registra una minore funzionalità polmonare nei bambini nati da madri fisicamente inattive rispetto ai bimbi nati da mamme che fanno regolarmente attività fisica.