Negli ultimi 30 anni il numero di gravidanze gemellari si è triplicato: oggi il 3% dei neonati è gemello e nella metà dei casi è un nato pretermine. Ma cosa vuol dire affrontare una gravidanza gemellare, quali sono i primi sintomi e cosa aspettarsi?
Da un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Human Reproduction firmato da Christiaan Monden (a capo del dipartimento di sociologia, dell’Università di Oxford), Gilles Pison (ricercatore all’Istituto Nazionale di Studi Demografici di Parigi) e Jeroen Smits (docente di economica comparata alla Radboud University di Nijmegen) emerge un dato davvero rilevante: dal 1980 il tasso di nascita gemellare è stato in costante aumento e ogni anno nascono, in tutto il mondo, 1.6 milioni di gemelli. sia eterozigoti che monizigoti.
Tra le cause che determinano questo trend c’è certamente l’età della mamma (la possibilità di avere dei gemelli aumenta nelle donne sopra i 35 anni) ma anche il sempre più frequente ricorso alle tecniche di fecondazione assistita nonché i fattori ereditari, che giocano un ruolo determinante.
I valori davvero elevati delle Beta HCG, ad esempio, così come un incremento dei livelli di alfa fetoproteina (AFP).
In generale la maggiore quantità di ormoni in circolo conseguenti le gravidanze gemellari possono amplificare l’intensità di alcuni sintomi come la nausea, la fame, il desiderio di urinare spesso, l’aumento del seno che diventa teso e dolorante.
L’ecografia è il modo più sicuro ed efficace per verificare una gravidanza gemellare che può essere di due tipi: monozigote (nasceranno due individui identici) o eterozigote (nasceranno due gemelli fisicamente diversi). Il primo tipo di gravidanza è più raro (accade, secondo le statistiche, 1 volta su 3 gravidanza gemellari).
In media, le donne che aspettano due gemelli guadagnano solo circa 10 chili in più rispetto a quelle che hanno un solo bambino.
Quella gemellare è certamente una gravidanza più delicata, che va seguita con maggiore attenzione e che frequentemente si conclude con un parto prematuro (in genere 3 o 4 settimane prima della 40sima settimana) e con un taglio cesareo.
Secondo Giovanni Corsello, professore ordinario di Pediatria all'Università di Palermo, la gravidanza gemellare è una gravidanza a rischio in quanto la probabilità che si concluda con un parto pretermine è di 5-10 volte più alta, la mortalità è superiore di 3-4 volte e il tasso di malformazione di 4 volte superiore.
Mario De Curtis del dipartimento di pediatria dell'università Sapienza di Roma, ricorda che
circa metà dei gemelli nasce prematura, e la probabilità di basso peso alla nascita sono dieci volte maggiori
e non sempre gli ospedali sono attrezzati con un sufficiente numero di posti in terapia intensiva neonatale.