In occasione della Festa della Mamma, un focus sulla realtà crescente delle famiglie monogenitoriali in Italia
I dati parlano chiaro: secondo l'ultimo report ISTAT, le famiglie monogenitoriali in Italia hanno raggiunto quota 3.822.469, con un 77,6% costituito da madri sole che vivono con i propri figli. Un fenomeno in forte crescita, con un aumento del 35,5% rispetto al 2011, che contrasta con l'immagine tradizionale di famiglia che ancora permea il nostro immaginario collettivo.
Eppure, nonostante rappresentino il 18,1% del totale dei nuclei familiari italiani, le madri sole restano spesso invisibili nel dibattito pubblico, affrontando sfide quotidiane senza un adeguato riconoscimento sociale e istituzionale.
"Sia la mia esperienza personale di madre monogenitoriale, sia le mie osservazioni professionali, mi hanno portato a constatare come le madri sole si trovino frequentemente a lottare con un profondo senso di colpa e inadeguatezza", spiega Giovanna Giacomini, pedagogista.
La mancanza di un partner con cui confrontarsi e condividere le responsabilità genitoriali genera una solitudine che va oltre l'aspetto pratico. "La domanda che spesso aleggia è: 'sto facendo abbastanza?'", aggiunge Giacomini, evidenziando come il confronto con la figura paterna assente - per lutto, separazione o abbandono - alimenti insicurezze e dubbi.
Ma c'è anche un risvolto inaspettato: "Ho visto emergere anche una grande forza interiore. Molte donne si sono scoperte resilienti, capaci di superare ostacoli grazie a grande creatività e ingegno."
Destreggiarsi quotidianamente tra lavoro, casa e figli, con il pensiero costante alle responsabilità economiche e organizzative, può generare un carico emotivo opprimente. "Per molte mamme, la sera è il momento più critico. Il silenzio della casa può amplificare il senso di invisibilità e lo sconforto", racconta la pedagogista.
In questi momenti, il consiglio è semplice ma potente: "Iniziare con un respiro, un piccolo gesto di auto-cura. E poi, concedersi la consapevolezza che non ogni compito è improrogabile."
Per affrontare con maggiore serenità il ruolo di madre monogenitoriale, Giacomini suggerisce diversi approcci:
"L'amore di cui parlo è prima di tutto l'amore per se stessi: la mamma, come persona, deve amarsi e prendersi cura di sé. Solo in quel caso riuscirà a prendersi cura dell'altro, con gioia e serenità", sottolinea l'esperta.
Alla domanda su cosa desidererebbero come regalo per la Festa della Mamma, molte mamme single rispondono semplicemente: tempo. "Tempo da dedicare a se stessa, tempo libero da preoccupazioni, un tempo sospeso che dona serenità", spiega Giacomini. Un desiderio che riflette il bisogno profondo di una pausa nella corsa quotidiana.
La celebrazione della Festa della Mamma dovrebbe spingerci oltre il gesto simbolico del regalo, verso una riflessione più profonda sulle responsabilità sociali verso queste famiglie. Il mondo del lavoro, le istituzioni e la società devono riconoscere le specifiche difficoltà affrontate dalle madri sole.
"Come madri partiamo già svantaggiate, essendo donne", osserva Giacomini. "Se poi siamo madri monogenitoriali e libere professioniste, il quadro è completo. Il carico diventa davvero pesante, e l'incertezza e l'insicurezza diventano compagni quotidiani."
Secondo i dati ISTAT, in Italia circa il 42% delle madri single risulta inattivo o disoccupato, un dato che evidenzia la vulnerabilità economica di questa categoria. Servono quindi interventi concreti:
In questa Festa della Mamma, celebrare le madri sole significa anche riconoscere il loro valore e impegnarsi concretamente per costruire una società più equa e inclusiva, dove nessuna famiglia sia considerata "di serie B".