bambini e cellulari

Bambini e cellulari

16/09/2019

Un numero crescente di bambini nel Regno Unito si rivolge allo psicologo per forme di dipendenza da tablet e smartphone.

L'allarme è stato lanciato dopo che una bambina di 4 anni finita in terapia dopo aver sviluppato un comportamento compulsivo rispetto al suo iPad. In Inghilterra casi come questo sono in aumento, al punto che il dottor Richard Graham ha aperto in una clinica di Londra un programma di disintossicazione per bambini e ragazzi ossessionati dalla dipendenza da tecnologia.

E proprio nel Regno Unito è stato proposto sul mercato il primo telefono cellulare per bambini di soli 4 anni. Si tratta di un dispositivo molto semplice, che può solo telefonare a un numero limitato di persone già preselezionate (mamma, papà, nonni e numero di emergenza) e non può mandare sms né navigare su Internet.

A che età i bambini possono avere il cellulare

Diciamo che l’esigenza nasce prima di tutto dai genitori desiderosi di tenere sotto controllo i propri figli quando sono fuori casa, quindi si può dare il primo cellulare intorno agli otto/nove anni: per loro è importante poterli raggiungere in ogni momento e la sensazione che i figli abbiano uno strumento per chiamare e comunicare in caso di necessità da ai genitori una sensazione di maggiore sicurezza e serenità.

Ecco il parere della psicoterapeuta Fran Walfish.

Il bambino dovrebbe avere almeno 10 anni, sarebbe meglio non prima dei 12-13 anni. E non solo per i rischi di un uso improprio del cellulare da parte di bambini più piccoli, ma anche perché se regaliamo un cellulare a sei anni, il bambino cosa si sentirà in diritto di chiedere in regalo a 8, 10, 13 anni?

Gli esperti consigliano di porsi qualche semplice domanda per capire se è il bambino è pronto per avere un cellulare proprio.

  • Ne ha davvero bisogno? Se il bambino vive tra casa e scuola e non trascorre tanto tempo lontano dalla sua famiglia non ha bisogno di avere un cellulare. Chiedetevi se ne ha davvero bisogno e nel caso consegnategli un cellulare di famiglia che non si usa più chiedendogli di restituirlo quando non serve. Questo lo responsabilizzerà sull'uso del telefono e contribuirà a demistificare l'emozione che circonda il cellulare.
  • I suoi amici possiedono già un telefono? Magari si potrebbe pensare che non possedere il telefono lo isolerà dagli altri e lo renderà diverso, ma è importante attenersi ai propri valori. A ciò che si crede essere giusto.
  • Riuscirà ad accettare le regole di base? I genitori devono avere accesso alle chat e a Internet; il telefono viene spento la sera per non interferire con lo studio o la cena. Sono regole di base che vanno rispettate senza troppi capricci.
  • Ha cura delle proprie cose? Se il bambino non è pronto ad avere cura dei propri oggetti, li perde spesso, non ricorda dove sono oppure li rompe per pura distrazione forse è il caso di rimandare.

Dipendenza da cellulare nei bambini

In tempi come questi i rischi sono tanti e non riguardano solo i costi dei telefonini e del traffico usato dai ragazzi, e nemmeno solo quello di creare una dipendenza in questi giovanissimi. Il rischio riguarda anche il bullismo che naviga sugli smartphone e arriva ai social network. Secondo uno studio americano un ragazzo su due tra i 9 e i 12 anni è stato vittima di atti di bullismo e in molti casi la persecuzione non resta confinata tra i banchi di scuola, ma si protrae attraverso chat, internet e social network anche in estate.

Da un’allarmante ricerca condotta dall’Università cattolica di Milano è emerso che avere sempre il telefono in tasca, per bambini di 10-12 anni aumenta il rischio di diventarne dipendenti e anche di essere vittima di bullismo virtuale.

I dati sono stati presentati nell’ambito della ricerca Net Children Go Mobile finanziata dall’Unione Europea finalizzata a valutare i rischi cui i minori possono andare incontro nella loro vita online.

E allora intervistando 3500 ragazzini di età compresa tra 9 e 16 anni di Paesi diversi – dall’Italia alla Romania, dal Regno Unito al Portogallo – scopriamo che due su tre hanno subito atti di bullismo,o avance sessuali e ne sono rimasti 'molto' o 'parecchio' turbati; e la metà di essi confessa di sentire l’impulso irrefrenabile di controllare il telefonino e di averlo sempre in tasca. Inoltre il 43% si sente teso se la batteria del cellulare comincia a scaricarsi oppure se non c’è campo.

E come reagiscono i genitori?

Sembrano esser diventati più permissivi rispetto al passato: nel 2010 l’87% delle mamme aveva dichiarato di limitare l’accesso ad Internet ai figli, mentre oggi lo farebbe solo il 20% delle mamme. Salvo però vietare in modo categorico di scaricare App a pagamento, seguito dal divieto di condividere informazioni personali e infine di usare la geolocalizzazione.

Danni causati dal cellulare sui bambini

Inoltre molti dubbi ancora permangono sui possibili danni provocati dalle onde elettromagnetiche emesse dai telefoni cellulari.

Per questo il Consiglio Superiore di Sanità in accordo con l'Istituto Superiore di Sanità, e in linea con gli studi dell'Agenzia internazionale della ricerca sul cancro (Iarc) ha diramato qualche utile raccomandazione per i genitori. Ad esempio, gli esperti raccomandano di limitare l’utilizzo del cellulare a situazione di autentica necessità.

Regole per l'uso dello smartphone

Certo, è difficile essere una mamma che detta regole severe in materia di telefonini e smartphone di questi tempi. Ecco come si è regolata Janell Burley Hofmann, mamma americana di ben cinque figli, che a Natale ha soddisfatto la richiesta di suo figlio tredicenne di ricevere uno smartphone in regalo.

Il pacchetto regalo era accompagnato da 18 regole sul suo utilizzo:

  1. Il telefono è mio. L’ho comprato io. L’ho pagato io. In sostanza te lo sto prestando. Sono la migliore o no?
  2. Saprò sempre la password.
  3. Se suona, rispondi. È un telefono. Di’ 'ciao', sii educato. Non provare mai a ignorare una telefonata se sullo schermo vedi scritto 'Mamma' o 'Papà'. MAI.
  4. Consegna prontamente il telefono a uno dei tuoi genitori alle ore 19.30 dei giorni di scuola e alle ore 21.00 nei fine settimana. Verrà spento per la notte e riacceso alle 7.30 del mattino.
  5. Il telefono non viene a scuola con te.
  6. Se il telefono cade nella tazza del water, va in pezzi cadendo a terra o svanisce nel nulla, sei responsabile del costo di sostituzione o riparazione.
  7. Non usare la tecnologia per mentire, deridere o ingannare un altro essere umano. Non farti coinvolgere in conversazioni che possono fare del male a qualcun altro. Sii un buon amico e non ti mettere nei guai.
  8. Non scrivere in un messaggio o una mail qualcosa che non diresti di persona.
  9. Non scrivere in un messaggio o in una mail qualcosa che non diresti in presenza dei tuoi genitori. Cerca di censurarti, stacci attento.
  10. Niente porno. Cerca sul web contenuti di cui parleresti anche con me. Se hai domande rispetto a qualsiasi cosa, chiedi a una persona - preferibilmente a me o a papà.
  11. Spegnilo, rendilo silenzioso, mettilo via quando sei in pubblico.
  12. Non inviare e non chiedere foto delle tue parti intime o di quelle di qualcun altro.
  13. Non fare miliardi di foto e video. Non c’è bisogno di documentare tutto. Vivi le tue esperienze, rimarranno nella tua memoria per sempre.
  14. Lascia il telefono a casa, qualche volta, e sentiti sicuro di questa decisione.
  15. Scarica musica nuova o classica o diversa da quella che ascoltano milioni di tuoi coetanei. La tua generazione ha un accesso alla musica senza precedenti nella storia. Approfittane, espandi i tuoi orizzonti.
  16. Gioca a qualche gioco di parole o di logica che stimoli la tua mente, ogni tanto.
  17. Tieni gli occhi aperti. Guarda cosa succede intorno a te. Guarda fuori dalla finestra. Ascolta il canto degli uccellini. Fai una passeggiata, parla con uno sconosciuto, fai lavorare la tua immaginazione senza Google.
  18. Farai qualche casino. Ti ritirerò il telefono. Ci metteremo seduti e ne parleremo. Ricominceremo da capo. Io e te continuiamo a imparare cose nuove, giorno per giorno. Io sono dalla tua parte, sono nella tua squadra. Siamo insieme in questo.
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.