Un numero crescente di bambini si rivolge ormai allo psicologo per forme di dipendenza da tablet e smartphone. E secondo dati recenti la maggior parte degli 11 e 12enni americani utilizza Internet e i social media nonostante le restrizioni per età. E molti sono dipendenti dai social media.
A che età i bambini possono avere il cellulare?
Diciamo che l’esigenza nasce prima di tutto dai genitori desiderosi di tenere sotto controllo i propri figli quando sono fuori casa, quindi si può dare il primo cellulare intorno agli otto/nove anni: per loro è importante poterli raggiungere in ogni momento e la sensazione che i figli abbiano uno strumento per chiamare e comunicare in caso di necessità da ai genitori una sensazione di maggiore sicurezza e serenità.
Ecco il parere della psicoterapeuta Fran Walfish.
Il bambino dovrebbe avere almeno 10 anni, sarebbe meglio non prima dei 12-13 anni. E non solo per i rischi di un uso improprio del cellulare da parte di bambini più piccoli, ma anche perché se regaliamo un cellulare a sei anni, il bambino cosa si sentirà in diritto di chiedere in regalo a 8, 10, 13 anni?
Gli esperti consigliano di porsi qualche semplice domanda per capire se è il bambino è pronto per avere un cellulare proprio.
- Ne ha davvero bisogno? Se il bambino vive tra casa e scuola e non trascorre tanto tempo lontano dalla sua famiglia non ha bisogno di avere un cellulare. Chiedetevi se ne ha davvero bisogno e nel caso consegnategli un cellulare di famiglia che non si usa più chiedendogli di restituirlo quando non serve. Questo lo responsabilizzerà sull'uso del telefono e contribuirà a demistificare l'emozione che circonda il cellulare.
- I suoi amici possiedono già un telefono? Magari si potrebbe pensare che non possedere il telefono lo isolerà dagli altri e lo renderà diverso, ma è importante attenersi ai propri valori. A ciò che si crede essere giusto.
- Riuscirà ad accettare le regole di base? I genitori devono avere accesso alle chat e a Internet; il telefono viene spento la sera per non interferire con lo studio o la cena. Sono regole di base che vanno rispettate senza troppi capricci.
- Ha cura delle proprie cose? Se il bambino non è pronto ad avere cura dei propri oggetti, li perde spesso, non ricorda dove sono oppure li rompe per pura distrazione forse è il caso di rimandare.
In tempi come questi i rischi sono tanti e non riguardano solo i costi dei telefonini e del traffico usato dai ragazzi, e nemmeno solo quello di creare una dipendenza in questi giovanissimi. Il rischio riguarda anche il bullismo che naviga sugli smartphone e arriva ai social network. Secondo uno studio americano un ragazzo su due tra i 9 e i 12 anni è stato vittima di atti di bullismo e in molti casi la persecuzione non resta confinata tra i banchi di scuola, ma si protrae attraverso chat, internet e social network anche in estate.
Da un’allarmante ricerca condotta dall’Università cattolica di Milano è emerso che avere sempre il telefono in tasca, per bambini di 10-12 anni aumenta il rischio di diventarne dipendenti e anche di essere vittima di bullismo virtuale.
I dati sono stati presentati nell’ambito della ricerca Net Children Go Mobile finanziata dall’Unione Europea finalizzata a valutare i rischi cui i minori possono andare incontro nella loro vita online.
E allora intervistando 3500 ragazzini di età compresa tra 9 e 16 anni di Paesi diversi – dall’Italia alla Romania, dal Regno Unito al Portogallo – scopriamo che due su tre hanno subito atti di bullismo,o avance sessuali e ne sono rimasti 'molto' o 'parecchio' turbati; e la metà di essi confessa di sentire l’impulso irrefrenabile di controllare il telefonino e di averlo sempre in tasca. Inoltre il 43% si sente teso se la batteria del cellulare comincia a scaricarsi oppure se non c’è campo.
Come si manifesta la dipendenza da smartphone e social media?
Ecco campanelli d'allarme.
- Incapacità di smettere nonostante i tentativi: difficoltà a interrompere l'uso dei social media anche dopo ripetuti tentativi
- Astinenza: irritabilità quando non si ha accesso alle piattaforme social
- Tolleranza: necessità di trascorrere sempre più tempo sui social per ottenere la stessa soddisfazione
- Conflitto: uso dei social che genera problemi nelle relazioni familiari o scolastiche
- Ricaduta: ritorno all'uso eccessivo dopo periodi di riduzione o interruzione
- Pensieri ricorrenti: il 25% dei bambini dichiara di pensare spesso ai social media
- Uso come evasione: il 25% utilizza i social per dimenticare problemi o stress
- Tentativi falliti di riduzione: il 17% ha cercato di limitare l'uso senza successo
- Impatto negativo sui risultati scolastici: l'11% riconosce che l'uso eccessivo dei social ha danneggiato il rendimento scolastico.
E come reagiscono i genitori?
Sembrano esser diventati più permissivi rispetto al passato: nel 2010 l’87% delle mamme aveva dichiarato di limitare l’accesso ad Internet ai figli, mentre oggi lo farebbe solo il 20% delle mamme. Salvo però vietare in modo categorico di scaricare App a pagamento, seguito dal divieto di condividere informazioni personali e infine di usare la geolocalizzazione.
Quali sono i danni causati dalla cellulare sui bambini?
Regole per l'uso dello smartphone
Secondo Jason Nagata, pediatra presso l'UCSF Benioff Children's Hospital e autore di uno studio recente, ogni famiglia dovrebbe avere un Family Media Plan per bilanciare il tempo online e offline e promuovere un uso consapevole e sicuro degli schermi e delle piattaforme social.
Certo, è difficile essere una mamma che detta regole severe in materia di telefonini e smartphone di questi tempi. Ecco come si è regolata Janell Burley Hofmann, mamma americana di ben cinque figli, che a Natale ha soddisfatto la richiesta di suo figlio tredicenne di ricevere uno smartphone in regalo.
Il pacchetto regalo era accompagnato da 18 regole sul suo utilizzo:
- Il telefono è mio. L’ho comprato io. L’ho pagato io. In sostanza te lo sto prestando. Sono la migliore o no?
- Saprò sempre la password.
- Se suona, rispondi. È un telefono. Di’ 'ciao', sii educato. Non provare mai a ignorare una telefonata se sullo schermo vedi scritto 'Mamma' o 'Papà'. MAI.
- Consegna prontamente il telefono a uno dei tuoi genitori alle ore 19.30 dei giorni di scuola e alle ore 21.00 nei fine settimana. Verrà spento per la notte e riacceso alle 7.30 del mattino.
- Il telefono non viene a scuola con te.
- Se il telefono cade nella tazza del water, va in pezzi cadendo a terra o svanisce nel nulla, sei responsabile del costo di sostituzione o riparazione.
- Non usare la tecnologia per mentire, deridere o ingannare un altro essere umano. Non farti coinvolgere in conversazioni che possono fare del male a qualcun altro. Sii un buon amico e non ti mettere nei guai.
- Non scrivere in un messaggio o una mail qualcosa che non diresti di persona.
- Non scrivere in un messaggio o in una mail qualcosa che non diresti in presenza dei tuoi genitori. Cerca di censurarti, stacci attento.
- Niente porno. Cerca sul web contenuti di cui parleresti anche con me. Se hai domande rispetto a qualsiasi cosa, chiedi a una persona - preferibilmente a me o a papà.
- Spegnilo, rendilo silenzioso, mettilo via quando sei in pubblico.
- Non inviare e non chiedere foto delle tue parti intime o di quelle di qualcun altro.
- Non fare miliardi di foto e video. Non c’è bisogno di documentare tutto. Vivi le tue esperienze, rimarranno nella tua memoria per sempre.
- Lascia il telefono a casa, qualche volta, e sentiti sicuro di questa decisione.
- Scarica musica nuova o classica o diversa da quella che ascoltano milioni di tuoi coetanei. La tua generazione ha un accesso alla musica senza precedenti nella storia. Approfittane, espandi i tuoi orizzonti.
- Gioca a qualche gioco di parole o di logica che stimoli la tua mente, ogni tanto.
- Tieni gli occhi aperti. Guarda cosa succede intorno a te. Guarda fuori dalla finestra. Ascolta il canto degli uccellini. Fai una passeggiata, parla con uno sconosciuto, fai lavorare la tua immaginazione senza Google.
- Farai qualche casino. Ti ritirerò il telefono. Ci metteremo seduti e ne parleremo. Ricominceremo da capo. Io e te continuiamo a imparare cose nuove, giorno per giorno. Io sono dalla tua parte, sono nella tua squadra. Siamo insieme in questo.