Solitamente si crede che la pertosse altro non sia che una tosse insistente, un po' più duratura delle altre forme di tosse. Invece, è qualcosa di più serio, che va vigilato con la dovuta attenzione. Scopriamo tutto sulla pertosse nei bambini.
La pertosse, infatti, è una malattia infettiva causata da un batterio, la Bordetella pertussis, che colpisce prevalentemente i bambini nei primi anni di vita, sebbene non disdegni di attaccare anche bambini in età scolare e perfino gli adulti.
Nei bambini molti piccoli, la pertosse può essere un vero problema. Infatti, in neonati e in generale in bambini al di sotto del primo anno di vita potrebbe addirittura rivelarsi una patologia ad esito mortale, perfino in nati da madri immuni poiché gli anticorpi passati dalla madre non riescono a difenderli contro la pertosse.
La pertosse si trasmette per via aerea, tramite starnuti o colpi di tosse, ed è talmente contagiosa che un bambino con pertosse, che venga a contatto con altri bambini, può arrivare a contagiarne addirittura il 90%.
Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni.
La malattia si presenta soprattutto con:
I bambini colpiti da pertosse spesso non hanno voglia di mangiare, perché quest'azione così normale viene impedita dai colpi di tosse e talvolta anche da conati di vomito per il parossismo degli attacchi.
Il sintomo tipico della pertosse è, però, quella sorta di "risucchio" che segue e conclude ogni colpo di tosse, da molti definito "urlo inspiratorio".
La pertosse attraversa tre fasi fondamentali:
Il metodo migliore per contrastare la pertosse resta la prevenzione.
Oggi è molto semplice, basta essere vaccinati. Esiste, infatti, una vaccinazione contro la pertosse, ma è facoltativa, sebbene tutti i medici la consiglino; viene somministrata in associazione con il vaccino antidifterite ed antitetanico (DTP) in tre dosi: a tre mesi, a cinque ed a undici.
Va poi effettuato un richiamo verso i sei anni, sebbene va detto che la protezione antipertosse diminuisce e svanisce con il passare del tempo.
Se, invece, il bambino viene infettato dal batterio, allora la terapia d'elezione è una cura antibiotica, solitamente prescritta in sciroppo, in modo che sia più facile somministrarlo al piccolo paziente.
Molta attenzione va prestata alle crisi di apnea; queste infatti possono essere molto frequenti e provocare seri problemi. Se il bambino ha serie difficoltà respiratorie, allora è meglio ricoverarlo in ospedale; lì potranno aiutarlo a respirare con apposite mascherine per l'ossigeno.
Le crisi di apnea, infatti, possono provocare rallentamenti del battito cardiaco e addirittura encefalopatia.
Ci sono piccoli accorgimenti che faranno stare meglio il tuo bambino a casa con la pertosse Vediamoli.