Mesi di ricerca e la cicogna non arriva... e allora inizia l'iter per far luce sulle cause di questa difficoltà e per allontanare lo spettro dell’infertilità. Si calcola che almeno il 50% delle cause di infertilità sia direttamente legato a problemi maschili (il che si traduce nel fatto che tra il 5 e il 10% di uomini in età riproduttiva sia, di fatto, sterile). Come capire che le difficoltà a riuscire a trovare una gravidanza sono causate dall'infertilità maschile, quali sono i sintomi e rimedi possibili?
L'infertilità in Italia colpisce circa il 15% delle coppie che cercano di avere un bambino e nel corso degli ultimi anni è stato registrato un preoccupante incremento delle affezioni acute e croniche della sfera riproduttiva degli italiani.
Si stima che ogni anno vi siano circa 340 milioni di nuove infezioni nel mondo (Organizzazione Mondiale Sanità). In questo ambito una delle categorie più a rischio nel mondo è quella dei giovani adolescenti. Dei 340 milioni di nuovi casi stimati ogni anno, almeno 111 milioni hanno meno di 25 anni di età.
Le cause dell'infertilità prettamente maschile vanno ricercate solitamente a livello genitale e quindi nelle patologie connesse.
La prevenzione dell’infertilità maschile inizia sin da giovanissimi. Sono in aumento, infatti, i problemi legati alla sterilità che interessano i giovani.
Secondo gli esperti della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia la salute riproduttiva dei più giovani è sempre più compromessa.
Gli esperti hanno analizzato numerosi studi condotti in passato e hanno concluso che si è registrato negli ultimi anni un vero e proprio calo del numero di spermatozoi nei giovani, al punto che gli esperti hanno parlato di 'crisi degli spermatozoi'.
Secondo i dati si è verificato negli ultimi 15 anni un calo della conta degli spermatozoi negli uomini di età compresa tra i 18 e i 25 anni. E secondo alcune ricerche il numero di spermatozoi si sarebbe addirittura dimezzato nell’ultimo cinquantennio.
Stile di vita scorretto, fumo, abuso di alcol, sedentarietà, ma anche esposizione a sostanze chimiche che possono compromettere la fertilità: questi i principali fattori che, stando alle considerazioni degli esperti, avrebbero compromesso la fertilità degli uomini negli ultimi decenni.
Tuttavia recenti studi mettono in dubbio questo approccio così devastante e negativo e criticano la definzione di "crisi degli spermarozoi", sottolineando, ad ogni modo, come questo dibattito abbia stimolato la ricerca scientifica nel campo dell'andrologia e abbia sensibilizzato l'opinione pubblica sull'importanza di preservare la capacità riproduttiva maschile.
Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato che lo stile di vita può influenzare negativamente la fertilità maschile.
Ecco i fattori di rischio più noti:
Nell’ultimo decennio si è registrato un aumento dell’obesità e anche una riduzione della qualità del liquido seminale, e di conseguenza della fertilità maschile. Secondo gli esperti l’obesità è associata a un calo dei livelli di testosterone e all’aumento degli estrogeni; l’obesità è collegata a qualche anomalia nei livelli di adipochine oppure a una riduzione del numero di cellule testicolari che nutrono il processo di genesi degli spermatozoi.
Come migliorare la capacità riproduttiva maschile, la qualità dello sperma e aumentare le probabilità di concepimento?
Alcuni studi presentati dall'American Society of Reproductive Medicine hanno puntato l'attenzione sulla dieta e l'esercizio fisico.
Secondo Audrey Gaskins dell'Università di Harvard
non c’è dubbio che la motilità degli spermatozoi sia estremamente importante per aumentare le probabilità di concepimento: un piccolo aumento della motilità comporta un piccolo aumento della fertilità