virus respiratorio sinciziale in italia i bambini piu colpiti

Virus Respiratorio Sinciziale: in Italia i bambini più colpiti

30/01/2025

Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è una delle più frequenti cause di disturbi delle vie respiratorie (soprattutto la bronchiolite) nel corso dei primi anni di vita (praticamente la totalità dei bambini che frequentano scuole e asili nido si ammala almeno una volta a causa di questo virus), colpisce i bronchioli e provoca, tra le altre infiammazioni, anche la bronchiolite e la polmonite.

Il Virus Respiratorio Sinciziale è particolarmente resistente e sopravvive facilmente nell’ambiente, quindi bisogna prestare una particolare attenzione all’igiene dei giocattoli e degli ambienti dove il bambino vive.

Il periodo di incubazione dura circa quattro giorni, ma i bambini restano contagiosi per circa dieci giorni.

Italia maglia nera per il VRS

Un importante studio internazionale, appena pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine, che ha visto la partecipazione attiva dell'Università di Pisa, ha esaminato l'impatto di questo virus in cinque paesi europei, rivelando dati significativi che meritano attenzione. I ricercatori hanno seguito oltre 3.400 bambini in Italia, Belgio, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito nel periodo tra il 2021 e il 2023. I risultati: quasi un terzo delle infezioni respiratorie acute nei bambini in età prescolare è causato proprio dal virus sinciziale.

Nel confronto con gli altri paesi europei, l'Italia emerge come il paese più colpito dal virus. Il nostro paese registra infatti il tasso di positività più alto, con il 42,6% dei bambini che contraggono l'infezione. Inoltre, i piccoli pazienti italiani necessitano mediamente di tre visite mediche durante il corso della malattia, un numero significativamente più alto rispetto ad altri paesi come i Paesi Bassi, dove la media è di 1,4 visite.

La bronchiolite

Il virus colpisce provocando un restringimento dei bronchioli (le ultime ramificazioni dei bronchi di un diametro di pochi millimetri) e quindi causando un calo del flusso di aria nei bronchi. Il respiro si fa difficile e ciò provoca asma, dispnea, tosse stizzosa, affanno e accelerazione della frequenza respiratoria.

Quando la bronchiolite è in atto nei bambini può manifestarsi anche con una colorazione bluastra (cianosi) delle labbra e della pelle attorno alla bocca e con i classici rientramenti del torace in fase di inspirazione, causati dalla grande difficoltà che il bambino ha a respirare. In alcuni casi la bronchiolite può portare anche a insonnia, vomito e può, dopo qualche giorno, creare uno stato di malessere nel bambino talmente evidente da richiedere un ricovero in ospedale.

Il Virus Respiratorio Sinciziale colpisce soprattutto durante i mesi invernali e in particolar modo i neonati entro il primo mese di vita. La gravità dell’infiammazione è tanto più seria quanto più piccolo è il bambino, per questo la brochiolite rappresenta una malattia da tenere in seria considerazione nel neonato e va segnalata immediatamente al pediatra al primo manifestarsi dei sintomi.

I sintomi

La malattia si manifesta con sintomi simili a quelli dell'influenza:

  • Raffreddore e febbre
  • tosse e respiro sibilante per circa la metà dei bambini;
  • nei piccoli con meno di 6 mesi il primo sintomo può essere la breve interruzione della respirazione (apnea).

Il vaccino contro il Virus Respiratorio Sinciziale

Esiste un anticorpo monoclonale che si dimostra efficace contro questo virus. Da quest'anno il vaccino contro la bronchiolite, recentemente approvato dall'AIFA e disponibile gratuitamente in tutta Italia. A differenza dei vaccini tradizionali, che stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi, nirsevimab è un anticorpo già pronto che, una volta somministrato, fornisce immediata protezione al bambino, impedendo al virus di legarsi alle cellule respiratorie e di provocare infezioni. Viene somministrato a partire dalle prime settimane di vita con una sola dose prima della stagione invernale.

Virus Respiratorio Sinciziale, vaccino in gravidanza

Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha sperimentato l'efficacia di un vaccino somministrato alla mamma nell’ultimo trimestre di gravidanza. La ricerca ha arruolato circa 400 donne incinte che sono state sottoposte alla vaccinazione tra la 24a e la 36a settimana di gravidanza.

I risultati dello studio hanno mostrato non solo che il vaccino è sicuro per mamma e bimbo, ma anche che sia nel sangue delle donne sia in quello estratto dal cordone ombelicale dei piccoli appena nati erano presenti alti livelli di anticorpi neutralizzanti contro il virus. Inoltre è emerso che solo 3 neonati su 405 hanno contratto il virus respiratorio sinciziale (con un solo caso severo), contro 5 infezioni (di cui 3 severe) del gruppo di controllo composto da 103 bambini.

In conclusione, il vaccino somministrato alla mamma in gravidanza ridurebbe dell’84,7% il rischio di infezione nei neonati e del 91,5% il rischio di forme severe di malattia.

Le associazioni ostetriche/ginecologiche, pediatriche/neonatologiche italiane maggiormente rappresentative e la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica raccomandano la somministrazione di una dose singola di del vaccino per VRS alle donne gravide tra la 24a e la 36a settimana di gestazione per prevenire la malattia del tratto respiratorio inferiore dovuta al VRS. I maggiori benefici per il neonato, anche relativamente agli ipotetici rischi di parto prematuro, sono attesi dalla vaccinazione in gravide dalla 28a settimana in poi e nei periodi di maggiore stagionalità (da settembre a marzo).

Come si cura la bronchiolite?

La terapia casalinga prevede generalmente l’uso di broncodilatatori con aerosol o una terapia cortisonica inalatoria nei casi più seri. In ospedale viene attuata una terapia a base di antivirali, soluzione salina e ossigeno.

Bibliografia e fonti

 

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.