La balbuzie è un disturbo infantile più comune di quanto si creda. Solitamente, semplificandone le motivazioni, è come se dipendesse dal fatto che la velocità con cui le idee affollano la mente del bambino è superiore alla capacità di esprimerle tramite il linguaggio. Ma cosa fare se il bambino balbetta?
Non è una malattia, ma un disturbo emotivo-psicologico, che può essere corretto senza eccessive preoccupazioni e, soprattutto, senza alcuno strascico futuro.
Molti personaggi della storia sono stati balbuzienti, ma questo non ha impedito loro di diventare famosi, sotto tutti i punti di vista: l'italiano Paolo Bonolis, Marilyn Monroe, Winston Churchill e, più indietro nel tempo, Alessandro Manzoni, Demostene fino a risalire addirittura a Mosè che, proprio perché balbuziente, parlava tramite suo fratello Aronne.
Una cosa è certa: i bambini non nascono balbuzienti, ma lo diventano, intorno ai tre anni, per ragioni diverse (stress, ansia, insicurezza, timidezza, eventi traumatici).
I bambini non balbettano tutti allo stesso modo. La ricerca ha distinto almeno tre tipi di balbuzie diverse:
La balbuzie, poi, può essere classificata come primaria quando si presenta intorno ai tre anni, ma senza una specifica consapevolezza emotiva del bambino, e come secondaria, con insorgenza intorno ai sette anni, e caratterizzata da consapevolezza da parte del bambino, che si trasforma progressivamente in ansia ed insicurezza.
La parola d'ordine in questi casi è pazienza; cercate di mettere il bambino a proprio agio per far sì che l'ansia che manifesta nel parlare diminuisca.
Molto spesso si tratta di un fenomeno circoscritto: magari legato a qualche momento di ansia o di stress, oppure legato allo sviluppo del linguaggio. In molti casi la balbuzie scompare intorno ai sei anni, quindi si sconsiglia di aspettare prima di intervenire con un logopedista o con altre forme di trattamento.
Nel frattempo possiamo aiutarlo noi. Come?
La balbuzie può diventare un problema quando il bambino comincia ad andare a scuola, quindi a 6 come a 10 anni. E proprio gli insegnanti devono essere in grado di aiutare il bambino che balbetta per favorire integrazione ed apprendimento.
L’associazione 'Vivere senza balbuzie' Onlus ha redatto una breve guida destinata agli insegnanti per aiutarli a interagire con uno studente che soffre di balbuzie.
Ecco qualche suggerimento: