Può sembrare una notizia incredibile considerando quanti bimbi vediamo giocare nel parchetto sotto casa, ma la verità è che si tratta di una minoranza. La maggior parte dei bambini passa il pomeriggio in casa, solitamente davanti alla televisione o giocando al computer, perdendo così una serie di esperienze importantissime per la propria crescita e tanti benefici dell'aria aperta.
Secondo una ricerca recentemente condotta, un bambino su dieci non sa andare in bicicletta, non si è mai arrampicato su un albero, ignora cosa vogliano dire giochi comunissimi come campana, palla avvelenata o un-due-tre stella.
Questa mancanza è realmente penalizzante per i bambini, poiché giocare all’aria aperta, sporcarsi di terra e fango sono delle attività che oltre a renderli felici, li aiutano ad essere maggiormente attivi e a giocare insieme ai loro coetanei. Questo ha un’evidente e positiva ricaduta sia sulla loro salute che sul loro sviluppo fisico ed emotivo.
Arrampicarsi su un albero, ad esempio, insegna loro che per superare una sfida lo sforzo e la concentrazione sono fattori fondamentali.
Non sempre la sedentarietà di questi bambini è una loro scelta, si tratta in molti casi di una pigrizia dovuta ai genitori, che stanchi delle mille attività quotidiane preferiscono restare in casa con i loro figli a gestire i piccoli aspetti pratici della vita familiare.
E’ invece importante spronare i bambini a vivere all’aperto quanto più possibile e a vivere esperienze a contatto con la natura e con i loro coetanei ed è altrettanto importante che i genitori non limitino le attività e la voglia di esplorare dei bambini.
Troppo spesso la salute, la pulizia e la sicurezza diventano scuse per evitare che i bambini facciano determinate attività. Questo è un errore: lasciarli liberi e sorvegliarli è un giusto compromesso per non limitare le loro nuove esperienze. Arrampicarsi su un albero, vuol dire esporsi al rischio e imparare a gestirlo. E se si sporcano…. A casa si lavano!
I parchi e i boschi in particolare rappresentano per i bambini un ambiente ricco di stimoli e di sfide e consente di lavorare con la fantasia per creare infiniti giochi: costruire una tana, studiare gli insetti, fare i nodi con le corde e arrampicarsi, o costruire altalene sulle quali dondolarsi.
Ma vediamo quali sono i principali benefici dello stare all'aria aperta.
Basterebbe portare i bambini a giocare al parco per mezz’ora ogni giorno per vedere ridurre significativamente il loro rischio di diventare miopi. E’ la raccomandazione pubblicata sul Journal of the American Medical Association che riporta i risultati di uno studio condotto su circa mille bambini di 7 anni ai quali è stato consentito di giocare all’aria aperta 40 minuti al giorno in più. Confrontando i dati relativi a questi bambini con quelli appartenenti al gruppo di controllo, che non avevano dovuto cambiare le proprie abitudini quotidiane, è emerso che dopo tre anni aveva sviluppato la miopia il 30,4% dei bambini che avevano giocato di più all’aria aperta, contro il 40% del gruppo di controllo. I ricercatori erano convinti che trascorrere del tempo all’aria aperta sortisse benefici ancora più evidenti, tuttavia questo studio conferma senza ombra di dubbio che la miopia si può prevenire seguendo alcune accortezze. Inoltre è interessante il dato che mostra come, trascorrendo più tempo all’aperto, sia possibile ritardare la comparsa della miopia. Nei bambini che sviluppano questo disturbo precocemente è più alta la probabilità che questo progredisca e peggiori.
A conferma di questi dati c'è anche una ricerca condotta dall’Università di Cambridge, infatti, ha scoperto che i piccoli che trascorrono più tempo all’aria aperta hanno minori rischi di soffrire di miopia. Justin Sherwin e il suo team di ricerca hanno riesaminato i risultati ai quali sono giunti otto studi che hanno coinvolto complessivamente più di diecimila bambini e teenager e hanno concluso che per ogni ora in più alla settimana trascorsa all’aperto si riduce il rischio di miopia del 2%. I risultati dello studio - dal quale è emerso anche che i bambini miopi trascorrono in media 3,7 ore in meno a settimana all’aria aperta rispetto ai coetanei che non hanno difetti alla vista.
Uno studio della Aarhus University ha scoperto che sei bambini andassero ogni giorno a scuola a piedi oppure in bicicletta si ridurrebbero del 50% i parametri di rischio metabolico. Lo studio danese ha coinvolto 43 bambini delle scuole elementari che sono stati divisi in due gruppi: il primo ha proseguito con le solite abitudini (a scuola in autobus o in macchina), il secondo invece si è messo in sella e ha cominciato ad andare a scuola in bici. Al termine della ricerca è emerso che in capo a soli due mesi migliorava del 50% il rischio di glicemia alta, ipercolesterolo, aumento di peso e pressione alta. Non c’è dubbio che l’attività fisica e sportiva regolare sia il modo migliore per i bambini per mantenere un peso corretto e conservare una buona salute, ma oltre allo sport è importante abituare i bambini a mantenersi attivi tutti i giorni, salendo le scale a piedi, giocando all’aria aperta, andando a scuola a piedi.
I ricercatori del Medical College of Georgia hanno pubblicato sulla rivista Pediatric Exercise Science i risultati di una loro indagine condotta su 45 ragazzini normopeso di età compresa tra 7 ed 11 anni. 24 di essi praticavano sport abitualmente per più di un'ora alla settimana, mentre gli altri 21 erano inattivi.
I ricercatori hanno sottoposto i bambini a dei test per valutare le abilità cognitive e hanno scoperto che i bambini sportivi avevano performance migliori, inoltre avevano una maggiore capacità di concentrazione.
Catherine Davis, principale autrice dello studio, ha spiegato che questa non è che l'ultima conferma che l'esercizio fisico influisce in modo positivo sulle funzioni cerebrali dei bambini, ma è anche vero che gioca un ruolo importante il peso corporeo.
I ricercatori hanno preso in considerazione anche 45 bambini in sovrappeso e hanno concluso che a parità di inattività fisica i bambini che pesavano meno avevano migliori risultati ai test cognitivi. Probabilmente, ipotizzano i ricercatori, perché le infiammazioni e lo squilibrio ormonale hanno un effetto negativo sulle abilità cognitive.
Ciò dimostra quindi che sia l'attività fisica che il peso corporeo possono influenzare le abilità cognitive e dunque il rendimento scolastico.
Infine vi propongo un decalogo del pediatra Italo Farnetani per far stare i bambini all'aperto il più possibile e per promuovere la salute dei bambini nella bella stagione: