Dopo la poppata capita molto di frequente che il neonato rigurgiti il latte. Non si tratta di un episodio legato al vomito, ma un evento abbastanza comune, passeggero e nella maggior parte dei casi fisiologico. Tuttavia possiamo comunque mettere in atto alcuni accorgimenti per provare a prevenire il rigurgito nel neonato.
Si tratta di un fenomeno fisiologico, piuttosto frequente nei neonati nel primo anno di vita. A causa dell’imperfetta chiusura del cardias, la valvola che separa esofago e stomaco, il latte risale fino alla bocca senza alcuno sforzo e in maniera improvvisa viene rigurgitato.
Non è un disturbo legato al vomito: il bambino non ha alcun sintomo come nausea, sudorazione e contrazioni dei muscoli addominali o toracici e nel complesso non soffre di alcun altro disturbo come crisi di apnea. Blocco della crescita, pianto e vomito insistenti, sono, invece, i sintomi che potrebbero far pensare ad una Malattia da Reflusso Gastro-esofageo.
Con i mesi il cardias si chiuderà perfettamente e con lo svezzamento l’alimentazione passerà dal solo latte a frutta e alimenti più solidi. A questo punto il bambino non rigurgiterà più.
Limitare il rischio che il bambino rigurgiti è difficile. Ma si può adottare qualche accorgimento come:
Ovviamente se il neonato rigurgita sempre dobbiamo segnalarlo al pediatra che farà una valutazione peer capire se non via un'intolleranza al latte o una malattia da reflusso gastroesofageo.
Nel caso di reflusso funzionale il pediatra potrà consigliare di aggiungere dell’addensante nel latte (come la crema di riso) che rende la pappa più densa e ostacola la risalita del liquido all’esofago e di anticipare l'introduzione di cibi semisolidi e avviando lo svezzamento al quarto mese.
Il reflusso patologico - che richiede un cambiamento nella dieta ed eventualmente l'assunzione di farmaci - si presenta in associazione ad altri sintomi come:
Il bambino subisce un arresto della crescita e ha frequenti episodi di rigurgito associato a vomito e asma.