Quando si aspetta un bambino tra le paure più diffuse c'è quella che il feto abbia qualche difetto o problema serio. E durante i vari esami ecografici e diagnostici che si fanno nei nove mesi alcuni elementi servono proprio a capire se ci sono malformazioni nel bambino. Allora vediamo come prevenire le malformazioni in gravidanza e se è possibile farlo davvero.
In Italia 35mila neonati vengono alla luce con una malformazione congenita come una cardiopatia, la sindrome di Down, la Spina Bifida o anomalie ai reni e all’intestino.
La prevenzione delle malformazioni congenite inizia ancora prima del concepimento, con una particolare attenzione allo stile di vita, all’alimentazione e alle abitudini quotidiane.
Secondo il direttore del Centro internazionale per i difetti congeniti e la prematurità (Icbd) di Roma, Pierpaolo Mastroiacovo, un gran numero di questi problemi potrebbe essere prevenuto controllando, ad esempio, le malattie della madre: diabete e obesità in primis (un elevato tasso glicemico nel sangue materno o un’alterazione del metabolismo possono può essere responsabile di malformazioni a livello intestinale o di cardiopatie), ma anche abitudini dannose, come il fumo che può aumentare il rischio di malformazioni, come la labiopalatoschisi.
Ma anche l’alimentazione pre e post concepimento è essenziale: prevenire la spina bifida, ad esempio, è possibile assumendo la giusta quantità di acido folico.
Prevenire le malformazioni fetali è possibile, spiegano gli esperti, perché più della metà delle coppie programma una gravidanza e ciò permette di modificare tempestivamente lo stile di vita eliminando comportamenti scorretti e potenzialmente dannosi.
Proprio per informare adeguatamente le coppie in età fertile sulle possibilità di prevenire le malformazioni fetali, il Centro Icbd ha messo a punto delle linee guida che sono state revisionate da 21 società scientifiche e raccolgono 28 raccomandazioni per una prevenzione efficace.
Iniziamo col dire che spesso un aborto spontaneo nelle prime settimane di gravidanza è provocato proprio da caratteristiche cromosomiche e genetiche dell'embrione che sono incompatibili con la vita. Quando la gravidanza va avanti sono a disposizione della futura mamma degli strumenti diagnostici estremamente sofisticati che possono evidenziare una malformazione fetale. Già alla undicesima settimana è possibile fare un esame del cariotipo chiamato villocentesi che permette di avere un quadro delle eventuali malformazioni cromosomiche, più avanti il feto si sviluppa e cresce e gli organi si completano permettendo di studiare forma e funzionalità tramite l'ecografia morfologica che si fa intorno alla ventesima settimana.
Per diagnosticare eventuali malformazioni in gravidanza si fanno alcuni esami sin dalle prime settimane di gestazione.
Vediamoli insieme:
Sebbene l'ecografia morfologica sia un esame estremamente accurato potrebbe non rilevare alcune malformazioni. Ad esempio se la madre è fortemente in sovrappeso, se la posizione del feto non è ottimale o in caso di oligoidramnios, la lettura dei dati potrebbe essere difficile.
Inoltre alcune malformazioni, come alcune al tubo digerente o alle vie urinarie, potrebbero non essere visibili con questo esame perché questi organi non si sono completamente formati in questa epoca gestazionale.
L'amniocentesi è un esame che analizza la mappa cromosomica quindi è in grado di rilevare molte malattie cromosomiche (come la Sindrome di Down o la trisomia 18) e genetiche, ma altre possono manifestasi solo dopo la nascita.
L’ultimo studio condotto in Italia da Icbd (Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects and Prematurity) mostra che non c’è grande attenzione da parte delle donne nelle fasi che precedono una gravidanza.
C’è scarsa conoscenza dei fattori di rischio preconcezionali e anche quando la donna decide di programmare una gravidanza non sempre segue i giusti accorgimenti per ridurre il rischio di malformazioni fetali. Eppure ogni anno nel nostro Paese nascono 90mila neonati prematuri o con difetti congeniti come la spina bifida o una cardiopatia.
Per prevenire il più possibile le malformazioni fetali l’Icbd ha stilato un utile decalogo: