Quante ecografia si fanno in gravidanza? Secondo le linee guida della Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica andrebbero eseguite tre ecografie in gravidanza soltanto per monitorare il perfetto stato di salute del feto, una ogni tre mesi di gravidanza.
E’ sostanzialmente quanto il Servizio Sanitario Nazionale offre gratuitamente alle gestanti.
Le indicazioni della SIEG sono, però, decisamente in controtendenza con la pratica quotidiana di donne incinte e ginecologi caratterizzata da monitoraggi che vengono eseguiti abitualmente con cadenza mensile, soprattutto per le donne che superano i 35 anni d’età. Io stessa durante le mie gravidanze ho fatto visite di controllo mensili sempre accompagnate dall'ecografia.
In generale, con le ecografie risulta più semplice individuare malformazioni del sistema nervoso centrale e anomalie cardiache (in tutto il mondo meno del 50% dei casi di problemi al cuore sono stati prontamente diagnosticati), anche se i medici chiariscono che per diagnosticare specifiche malformazioni sono comunque necessari controlli più scrupolosi.
Le ecografie sono esami a ultrasuoni e vengono classificate in primo livello e secondo livello. Quelle di primo livello sono le ecografie di controllo standard, durante le quali il medico ''prende le misure' del feto (diametro biparietale, circonferenza addominale e lunghezza del femore) e si accerta che il battito cardiaco e l’attività fetale siano nella norma. Nelle ecografie di secondo livello, invece, l’operatore fa un’indagine più approfondita, finalizzata anche a diagnosticare malformazioni o complicanze.
Nel primo trimestre (entro il compimento di 13 settimane e 6 giorni) l’ecografia può essere fatta sia per via trans-vaginale che per via addominale. Risulta necessaria per definire i tempi effettivi della gravidanza, facendo riferimento alla lunghezza del feto, per verificarne la vitalità e per prevenire l’eventuale insorgere di complicanze (oltre che a individuare una gravidanza gemellare). In questa occasione il medico potrà mostrare ai genitori il cuore che pulsa (in qualche caso potrà anche farlo ascoltare) e si accerterà che la camera gestazionale sia a posto.
Tra le 19 e le 21 settimane, nel secondo trimestre di gravidanza, attraverso l’ecografia, è possibile controllare la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta. In questa seconda ecografia sarà possibile, se la posizione del bambino lo permette, scoprire il sesso. Questa ecografia viene comunemente detta 'morfologica': l’operatore prende le misure del feto, valuta attentamente la struttura degli organi vitali e dell’intero scheletro e misura anche il flusso del cordone ombelicale.
Il controllo conclusivo è previsto nell’ultimo trimestre, fra la trentesima e la trentaquattresima settimana, per controllare le modalità di crescita del feto, oltre che la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta.
A queste tre ecografie può esserne aggiunta una quarta, la translucenza nucale, che serve a valutare un eventuale accumulo di liquido nella parte posteriore del collo fetale e i cui risultati vanno letti in associazione a quelli emersi dal Bi-test (analisi del sangue). Questo esame serve a dare una percentuale di probabilità che il feto abbia anomalie cromosomiche come la sindrome di Down. Se l'esame dovesse dare un risultato sospetto alla donna verrà consigliato di sottopirsi all'amniocentesi.
Quindi possiamo riassumere così un calendario delle ecografie da fare durante i nove mesi:
Assolutamente no. Si tratta di un esame sicuro e non invasivo che può essere eseguito secondo due modalità:
Ecco un semplice vademecum per interpretare le tante sigle che troviamo scritte sull'ecografia: