ecografie in gravidanza quali fare e quando

Ecografie in gravidanza, quali fare e quando

11/01/2024

Quante ecografia si fanno in gravidanza? Secondo le linee guida della Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica andrebbero eseguite tre ecografie in gravidanza soltanto per monitorare il perfetto stato di salute del feto, una ogni tre mesi di gravidanza.

E’ sostanzialmente quanto il Servizio Sanitario Nazionale offre gratuitamente alle gestanti.

Le indicazioni della SIEG sono, però, decisamente in controtendenza con la pratica quotidiana di donne incinte e ginecologi caratterizzata da monitoraggi che vengono eseguiti abitualmente con cadenza mensile, soprattutto per le donne che superano i 35 anni d’età. Io stessa durante le mie gravidanze ho fatto visite di controllo mensili sempre accompagnate dall'ecografia.

Cosa si vede con l'ecografia

In generale, con le ecografie risulta più semplice individuare malformazioni del sistema nervoso centrale e anomalie cardiache (in tutto il mondo meno del 50% dei casi di problemi al cuore sono stati prontamente diagnosticati), anche se i medici chiariscono che per diagnosticare specifiche malformazioni sono comunque necessari controlli più scrupolosi.

Come si fa l'ecografia in gravidanza

Le ecografie sono esami a ultrasuoni e vengono classificate in primo livello e secondo livello. Quelle di primo livello sono le ecografie di controllo standard, durante le quali il medico ''prende le misure' del feto (diametro biparietale, circonferenza addominale e lunghezza del femore) e si accerta che il battito cardiaco e l’attività fetale siano nella norma. Nelle ecografie di secondo livello, invece, l’operatore fa un’indagine più approfondita, finalizzata anche a diagnosticare malformazioni o complicanze.

Ecografie in gravidanza mese per mese

  • Ecografie del primo trimestre

Nel primo trimestre (entro il compimento di 13 settimane e 6 giorni) l’ecografia può essere fatta sia per via trans-vaginale che per via addominale. Risulta necessaria per definire i tempi effettivi della gravidanza, facendo riferimento alla lunghezza del feto, per verificarne la vitalità e per prevenire l’eventuale insorgere di complicanze (oltre che a individuare una gravidanza gemellare). In questa occasione il medico potrà mostrare ai genitori il cuore che pulsa (in qualche caso potrà anche farlo ascoltare) e si accerterà che la camera gestazionale sia a posto.

  • Ecografie del secondo trimestre e morfologica

Tra le 19 e le 21 settimane, nel secondo trimestre di gravidanza, attraverso l’ecografia, è possibile controllare la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta. In questa seconda ecografia sarà possibile, se la posizione del bambino lo permette, scoprire il sesso. Questa ecografia viene comunemente detta 'morfologica': l’operatore prende le misure del feto, valuta attentamente la struttura degli organi vitali e dell’intero scheletro e misura anche il flusso del cordone ombelicale.

  • Ecografie del terzo trimestre

Il controllo conclusivo è previsto nell’ultimo trimestre, fra la trentesima e la trentaquattresima settimana, per controllare le modalità di crescita del feto, oltre che la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta.

A queste tre ecografie può esserne aggiunta una quarta, la translucenza nucale, che serve a valutare un eventuale accumulo di liquido nella parte posteriore del collo fetale e i cui risultati vanno letti in associazione a quelli emersi dal Bi-test (analisi del sangue). Questo esame serve a dare una percentuale di probabilità che il feto abbia anomalie cromosomiche come la sindrome di Down. Se l'esame dovesse dare un risultato sospetto alla donna verrà consigliato di sottopirsi all'amniocentesi.

Calendario delle ecografie in gravidanza

Quindi possiamo riassumere così un calendario delle ecografie da fare durante i nove mesi:

  • la prima ecografia: non conviene farla prima delle 8 settimane. Questo perché bisogna aspettare che l'embrione si annidi nell'utero in modo corretto e si formi sacco vitellino e camera gestazionale. Se si fa la prima ecografia a poche settimane di gestazione (a 2 o 4 settimane) rischiamo di non vedere nulla, solo la camera gestazionale, non sentiremmo il battito del cuore del piccolo e l'operatore non sarà in grado di capire se tutto è iniziato per il meglio;
  • la seconda ecografia va fatta a 15-16 settimane e serve a verificare la crescita del feto e datare correttamente la gravidanza. In aggiunta a questa va fatta l'ecografia morfologica, la più importante delle ecografie;
  • la terza ecografia andrà fatta intorno alla 33esima settimana per valutare la crescita del bambino, la qualità del liquido amniotico e della placenta.

L'ecografia in gravidanza fa male al bambino?

Assolutamente no. Si tratta di un esame sicuro e non invasivo che può essere eseguito secondo due modalità:

  • Ecografia trans vaginale: prevede l’inserimento di una piccola sonda attraverso la vagina con l’ausilio di un gel lubrificante
  • Ecografia addominale: l’operatore scopre l’addome e cosparge la zona attorno all’ombelico di un gel. Dopodiché muoverà la sonda sulla pancia e sul monitor apparirà l’immagine dell’utero e del bambino.

Sigle delle ecografie in gravidanza

Ecco un semplice vademecum per interpretare le tante sigle che troviamo scritte sull'ecografia:

  • CRL (crown rump length - lunghezza vertice-sacro) è la lunghezza del feto dal cranio all'osso sacro. E’ un dato rilevante nelle ecografie del primo trimestre perché permette di datare con precisione l‘inizio della gravidanza. Dopo la quattordicesima settimana però non serve più e si calcolano le misure della testa, dell’addome e delle ossa lunghe. Quanto è lungo il feto? Per saperlo basterà moltiplicare per sette la lunghezza del femore.
  • EFW (o PSF) è il peso stimato fetale. E’ bene ricordare che il peso stimato è approssimato del 10% quindi un bambino del peso stimato di 3000 grammi può pesare alla nascita 3300 grammi oppure 2700.
  • BPD (o DBP) calcola, a partire dalla 12sima settimana, la distanza tra le due orecchie (diametro biparietale). Anomalie di tale misura sono solitamente poco significative, ad esempio nei feti podalici è molto comune trovare la dolicocefalia, cioè la testa assume una forma più “schiacciata".
  • AC (o CA) è la circonferenza addominale. Si tratta di una misura estremamente importante per valutare la corretta crescita del feto soprattutto negli ultimi mesi.
  • FL è la lunghezza del femore.
  • LO è la lunghezza dell’omero.
  • HC (o CC) è la misura della circonferenza cranica.
  • VLAT (ventricolo laterale cerebrale) misura degli spazi liquidi cerebrali.
  • DTC (diametro trans cerebellare) misura la lunghezza del cervelletto.
  • VCA e VCP sono il diametro dei ventricoli cerebrali anteriori e il diametro dei ventricoli cerebrali posteriori.
  • TRIGONO l'ampiezza massima del ventricolo cerebrale.
  • P.I (pulsatility index) e R.I. (resistance index) sono indici flussimetrici che calcolano la resistenza nei vasi fetali o materni.
  • CM (diametro cisterna magna o cisterna cerebello-midollare) è la porzione intracranica collocata nella parte posteriore del cranio, alla base dell'encefalo
  • AFI (o Amniotic Fluid Index) misura la quantità di liquido amniotico.
  • BCF è il battito del cuore.
  • N.T. (translucenza nucale) misurare questo spazio permette di valutare il rischio che il feto abbia una malattia cromosomica.

Riferimenti bibliografici

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.