E' primavera ma con questo tempo molto instabile aumenta il numero di bambini ammalati, con un po' d febbre, tosse e soprattutto raffreddore. Secondo quanto spiega il pediatra Italo Farnetani all'ADNKronos mezzo milione di bambini al di sotto dei sei anni sta facendo i conti con naso che cola, tosse, occhi arrossati e starnuti. Il pediatra spiega che ogni anno si contano tre epidemie di raffreddore nella popolazione pediatrica.
La prima è a gennaio, la seconda da fine aprile a maggio, la terza e ultima a settembre, circa 10 giorni dopo la riapertura delle scuole. Ora siamo in mezzo alla seconda, favorita dalle avverse condizioni meteorologiche. Quando è freddo come ora e piove come in questi giorni, non sono le basse temperature che determinano direttamente le malattie, ma ciò accade perché costringono le persone a restare in casa o in ambienti chiusi, dove è più facile trasmettere agli altri gli agenti infettivi, in questo caso i virus del raffreddore. I più colpiti sono gli under sei anni, perché hanno avuto meno tempo degli adulti per fabbricare gli anticorpi specifici. Non stupisce pertanto che in questa fascia di età i più colpiti siano gli under 3 anni, che sono 300mila, mentre nella fascia di età 3-6 anni sono 200mila. In totale dunque mezzo milione
Siccome il raffreddore non deve preoccupare ma va comunque gestito nel modo corretto, ecco i consigli per il raffreddore dei bambini:
- Attenti alle mani: il raffreddore si trasmette, oltre che con l'aria respirata, anche attraverso le secrezioni, soprattutto del naso e degli occhi, che possono essere trasportate con le mani – che quindi vanno regolarmente lavate bene -, con gli oggetti che tocca una persona che ha il raffreddore e con i fazzoletti:
- Se il raffreddore dura meno di 5 giorni: è la forma 'normale', non è necessario assumere farmaci.
- Se il raffreddore dura più di 10 giorni è possibile si tratti di sinusite, cioè l’infiammazione dei seni paranasali, che sono le cavità ai lati del naso, con cui comunicano. In questo caso si deve consultare il medico perché sarà necessario assumere antibiotici per due settimane
- Se la durata è compresa fra 6 e 9 giorni: consultare il medico solo se la secrezione nasale è striata di giallo o verde o se c’è tosse al mattino, infatti potrebbe trattarsi di una forma iniziale di sinusite.
- L'aerosol non serve, né in caso di rinite, né di sinusite, perché il farmaco iniettato attraverso tale via salta la via nasale.
- Spray o decongestionanti nasali vanno usati solo se prescritti dal medico perché possono danneggiare la mucosa del naso.
- Quando finisce la convalescenza è possibile rientrare a scuola
- Se esce sangue dal naso non bisogna preoccuparsi perché la mucosa interna del naso infiammata è meno resistente ai traumi, che perciò possono con facilità rompere i piccoli vasi sanguigni che sono superficiali. Per arrestare il sangue basta stringere le narici con due dita per 5 minuti.
- Se il bambino ha meno di un anno è necessario che i genitori gli tengano libero il naso, lavandogli le narici con acqua salata. Per instillare in modo corretto sia la soluzione salina, sia le gocce nasali, il bimbo andrà tenuto con la testa rivolta all’indietro, in modo che le narici siano allo stesso piano del torace
- Non usare le pompette per aspirare le secrezioni perché si rischia di asportare insieme al muco anche parti del rivestimento interno.
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.