L’endometriosi colpisce tre milioni di italiane e nella maggior parte dei casi la diagnosi arriva tardivamente, dopo un lungo pellegrinaggio fatto di esami, visite specialistiche, dolore e frustrazione. In media una donna scopre di soffrire di endometriosi intorno ai 32 anni, quando si prova a restare incinta senza successo. I controlli per la fertilità permettono di diagnosticare l’endometriosi, spesso causa di una inspiegata incapacità di concepire che si protrae per mesi e mesi. Il Ministero della Salute chiarisce che l'endometriosi rappresenta una condizione che può portare a sub-fertilità o infertilità, colpendo circa il 30-40% dei casi. Questa malattia ha un impatto significativo sulla vita dei pazienti, poiché è correlata a una diminuzione della qualità della vita e comporta costi diretti e indiretti. Tuttavia, la consapevolezza limitata di questa patologia porta spesso a ritardi significativi nella diagnosi, che possono estendersi fino a circa sette anni.
L’endometriosi è una patologia causata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la cavità uterina (endometrio) al di fuori dell’utero. Viene classificata in endometriosi interna (adenomiosi) caratterizzata dalla presenza di endometrio nello spessore della parete uterina ed endometriosi esterna, quando l’endometrio si colloca al di fuori dell’utero e intacca ovaie, tube, vescica, peritoneo e vagina.
Ogni mese i cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale fanno sì che anche il tessuto endometriale che si trova al di fuori dell’utero sanguini e ciò provoca una irritazione dei tessuti limitrofi e la formazione di tessuto cicatriziale.
Quali sono i sintomi di un endometriosi? I segnali spesso sono anomali e non invalidanti, al punto tale che numerose donne non si accorgono di avere questa malattia.
I sintomi più comuni dell'endometriosi sono:
Come sono i dolori da endometriosi? Sono spesso simili a quelli delle mestruazioni, ma più forti, intensi e spesso non passano.
Le cause dell’endometriosi non sono ancora del tutto chiare. E ad oggi nessuna teoria può offrire una reale spiegazione all’insorgenza dell’endometriosi. Ciò che è certo è che il 30-40% delle donne che soffrono di endometriosi va incontro all’infertilità e ciò perche il tessuto ovarico viene danneggiato dall’endometriosi o da aderenze che si creano a livello pelvico e che compromettono il buon funzionamento di tube e ovaie.
Inoltre un recente studio condotto dal Karolinska Institute di Stoccolma - che preso in esame quasi un milione e mezzo di donne - ha scoperto che le donne che soffrono di endometriosi hanno un rischio del 33% superiore di andare incontro ad un parto prematuro.
Una visita ginecologica, ecografie e infine laparoscopia e isterosalpingografia permettono di avere una panoramica completa della situazione e di diagnosticare l’endometriosi.
Il primo passo è quello caratterizzato dalla terapia farmacologica. Al fine di favorire il concepimento, viene prescritta una terapia che diminuisca il livello degli estrogeni così da bloccare la crescita delle lesioni. I farmaci maggiormente prescritti sono estroprogestinici combinati (la pillola contraccettiva), il progesterone, il danazolo (derivato del testosterone) o gli analoghi del GnRH (Gonadotropin releasing hormone).
Quando bisogna operarsi di endometriosi? Se i farmaci non dovessero avere effetto allora si passerà all’approccio chirurgico. Oggi con la laparoscopia (una tecnica mininvasiva) è possibile rimuovere le lesioni endometriosiche, che verranno analizzate con un esame istologico che confermerà la loro natura, e le aderenze causate dall’endometriosi. Per endometriosi molto estesa viene eseguita, invece, la laparotomia, che permette di intervenire quando le aderenze hanno fissato tra loro gli organi addominali (utero, tube, ovaie e intestino).
Tuttavia non esiste una cura definitiva per l’endometriosi e in certi casi i sintomi possono ripresentarsi.
I lunghi anni che la maggior parte delle donne impiegano per arrivare a una diagnosi certa dell'endometriosi non fanno che peggiorare la situazione. In genere ci si interroga sulla sintomatologia solo quando si comincia a cercare una gravidanza che non arriva e indubbiamente l'endometriosi è una delle cause principali dell'infertilità femminile.
Tempi brevi per la diagnosi corretta e l'approccio con le terapie più innovative e adatte alla situazione possono aumentare le probabilità di avere un bambino, ma è anche utile rivolgersi a centri per la fecondazione assistita dedicati propri al trattamento delle donne con endometriosi.
Sono stati diversi i progressi nel nostro Paese dal punto di vista terapeutico-assistenziale, ma anche istituzionale, degli ultimi anni:
Come si legge sul sito del Ministero della Salute, l'endometriosi è inserita nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, negli stadi clinici più avanzati (“moderato o III grado” e “grave o IV grado") riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo.