Adorato dai bambini che lo chiedono a mezza mattina, come merenda del pomeriggio come dopocena, il gelato è una delle gioie dei bambini (e anche dei grandi) ed è un alimento nutrizionalmente completo, a patto di scegliere un gelato di qualità, realizzato artigianalmente seguendo le più scrupolose indicazioni di sicurezza e igiene.
Il gelato non è un alimento congelato, ma viene prodotto con zucchero, latte, uova e gli ingredienti che caratterizzano i diversi gusti e poi viene mantenuto a una bassa temperatura in modo da bloccare l’azione di eventuali agenti patogeni.
Data la qualità e la quantità dei suoi principali ingredienti, il gelato può essere considerato un alimento a tutti gli effetti ed è altamente digeribile. Il gelato apporta proteine, grazie al contenuto di uova e latte, carboidrati, attraverso lo zucchero o il saccarosio, grassi a catena corta, cioè che possono essere impiegati immediatamente dall’organismo senza dimenticare calcio, fosforo e vitamine A, B2 e C.
Tuttavia il gelato è estremamente calorico: un secchiello di grandezza media apporta tra le 300 e le 500 calorie (a seconda se si tratta di un gelato alla crema o alla frutta). L’ideale, spiegano i nutrizionisti, è evitare di sostituire il pasto con un gelato, ma fare un pasto leggero dal punto di vista calorico per potersi godere un gelato come dessert.
Naturalmente il gelato, inserito nell’alimentazione di un bambino, che deve assumere tra le 1300 e le 2000 calorie giornaliere a seconda del sesso e dello stile di vita, può sostituire il pasto una volta ogni tanto.
Che gelato dare ai neonati? Il gelato artigianale, purché realizzato con ingredienti di qualità e non con miscele e additivi, è decisamente preferibile rispetto a quello industriale, anche se il gelato industriale viene prodotto seguendo norme severe di sicurezza e le aziende che lo producono si impegnano a realizzare un prodotto sempre più salutare (le più importanti industrie gelatiere italiane hanno dato vita nel 1991 all'Istituto del Gelato Italiano, IGI, che ha lo scopo, tra gli altri, di produrre un prodotto sempre migliore e di registrare i trend legati ai consumi).
Ogni gelateria è obbligata ad esporre in vetrina l’elenco degli ingredienti usati per produrre il gelato ed è bene evitare di acquistare un gelato in una gelateria che al primo posto dell’elenco degli ingredienti indica gli oli-grassi vegetali idrogenati.
E’ importante saper distinguere la qualità del gelato non soltanto dal sapore (che chiaramente gioca un ruolo essenziale nella scelta di una gelateria piuttosto che di un’altra), ma anche dalla cremosità (un gelato cremoso è di maggiore qualità rispetto ad uno che ha pezzetti di ghiaccio o grumi).
Quando i neonati possono mangiare il gelato? Mi capita spesso, di fronte a bambini molto piccoli, di sentire che non possono assaggiare il gelato soprattutto se è alla fragola o al cioccolato, questo perchè i genitori temono che il piccolo possa sviluppare un'allergia. In realtà non c'è motivo per cui intorno ai dieci mesi, quindi a svezzamento avviato, non si possa far assaggiare il gelato ai piccolini: meglio preferire un gusto semplice, magari alla frutta, e non esagerare mai. Iniziamo con qualche cucchiaino.