Ci sono momenti in cui prendersi cura di un bambino di un neonato può rivelarsi difficile.
Avere un bambino è una delle gioia più grandi della vita.
Un fagottino morbido da riscaldare, coccolare e di cui prendersi cura è una delle esperienze più emozionanti. Eppure ci sono alcuni momenti in cui prendersi cura di un bambino di poche settimane può rivelarsi davvero difficile e ci si può sentire davvero inadeguate e impreparate. Una delle situazioni più difficili da gestire è certamente quella in cui il bambino piange ininterrottamente e non c’è modo, almeno sembra, per consolarlo e calmarlo.
Ecco qualche 'strategia' per calmare il pianto di un bambino.
Il pianto del bambino può essere davvero snervante e può provocare ansia, irritazione, frustrazione.
Prima di provare a calmarlo devi calmarti tu. Quindi allontanati dalla stanza dove il bambino piange e fai qualche profondo respiro, prova a recuperare lucidità e ricorda a te stessa che il pianto è l’unico strumento di comunicazione che il neonato ha a sua disposizione, nonché l’unico modo che egli ha per sfogare dolore, paura, disagio, stanchezza.
Il bebè non piange solo per un pannolino bagnato, la fame, il dolore e altri motivi evidenti e 'importanti' spesso può piangere anche per cose più semplici alle quali magari non hai pensato: un pannolino messo male, un body che stringe, la temperatura della stanza troppo calda o troppo fredda, se non emerge nulla di tutto questo e il tuo bambino continua a piangere allora puoi provare con qualche rimedio diverso.
I neonati sono abituati al movimento sin dalla loro vita all’interno dell’utero: prendi il bambino tra le tue braccia e tienilo stretto, proprio a ricordargli le piacevoli sensazioni della sua vita nel pancione, e cullalo dolcemente.
Questo è un metodo confermato da centinaia di genitori: quando il pianto è incomprensibile e inconsolabile l’ultima spiaggia è una passeggiata in macchina.
Sistema il bebè nel seggiolino auto, ben allacciato alla cintura di sicurezza, e parti.
Nella migliore delle ipotesi si calmerà quasi subito e si addormenterà, nella peggiore ci vorrà un po’ più di tempo, ma alla fine una passeggiata a passo lento in auto lo calmerà senz’altro.
Il neonato è abituato ad un mondo sonoro sin da quando ha iniziato a percepire i suoni provenienti dal corpo materno nell’utero: il suono del battito del cuore, quello del respiro, del flusso sanguigno, dello stomaco della mamma.
Puoi riprodurre questo universo sonoro facendo ascoltare al bimbo dei suoni ritmati (come delle leggere percussioni) o facendogli ascoltare della musica classica o un cd che riproduce suoni della natura (come il rumore delle onde del mare).
Il massaggio neonatale favorisce il sonno e la tranquillità del bambino.
Massaggia gentilmente le gambe e il torace e poi le braccine e infine mettilo pancia sotto e fagli un leggero e delicato massaggio sulla schiena. Questa pratica può calmare il pianto del neonato perché lo rilassa.
Ma se il bebè continua a piangere e mostra di non gradire meglio non insistere.
I neonati hanno bisogno di sentirsi 'contenuti' in uno spazio ristretto, del quale possono sentire i confini.
Prova a riprodurre questa sensazione di contenimento, simile a quella che il bebè ha vissuto nell’utero, avvolgendolo in una coperta, tenendolo stretto a te, oppure sistemandolo nella culla in modo che egli possa sentire, con le braccia, i confini dello spazio.
Parla con il tuo bimbo con voce calma, sommessa, serena. Cerca di infondergli tranquillità e sicurezza.
Fai in modo che il suono arrivi quasi sussurrato alle sue orecchie e che sia per lui una dolce litania.
Guardalo negli occhi e trasmettigli serenità e amore. Il tuo sguardo sarà per lui un punto fermo sul quale provare a rilassarsi e a trovare sicurezza.
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