bonding

Bonding

07/02/2019

In inglese si dice Bonding, più o meno vuol dire legame, attaccamento; è un termine coniato quasi trent’anni fa per definire quel legame speciale e indissolubile che unisce madre e figlio/padre e figlio per sempre.

A studiare il processo furono per primi Kennel e Klaus sul finire degli anni Settanta.

Per questi due studiosi il bonding è quel legame assolutamente unico che unisce sin dai primi istanti di vita il neonato e la mamma e che resta invariato, nella sua intensità, nel tempo.

Bonding, cos'è

La nascita e la cura di questo legame così unico è modulata e influenzata da diversi elementi: i primi momenti dopo la nascita, l’ambiente, il tipo di parto.

Per questo è molto importante che nelle prime ore dopo la nascita la coppia mamma-bambino (ma anche papà-bambino) possa trovare un intimo spazio e un proprio isolamento, tali da permettere l’instaurarsi di un legame che getta le sue basi proprio in questi momenti così delicati.

Bonding in sala parto

Per favorire l’instaurarsi di un profondo bonding è importante che il neonato venga posto, subito dopo la nascita sulla pancia o sul petto della mamma per sentire il suo calore, il battito del cuore e la sua voce.

Il contatto pelle a pelle gioca in questa fase un ruolo determinante perché il legame nasce proprio attraverso l’attivazione dei sensi del neonato, con il contatto con la pelle della mamma, con l’olfatto, l’udito e il gusto.

Gli esperti ritengono che per avviare correttamente il processo di bonding è preferibile che il neonato e la mamma restino uniti nelle prime due ore dalla nascita.

Il massaggio neonatale riveste un ruolo importante in questo processo: massaggiare il bambino, coccolarlo e toccarlo delicatamente è un modo per mantenere un contatto fisico e tattile, un modo per ricostruire il legame tra mamme figlio che si è spezzato con la nascita.

L'importanza del bonding per la mamma

Ma il bonding è importante non solo per il neonato: anche la mamma ha bisogno di vezzeggiare, proteggere e cullare il bambino e questa urgenza è dettata anche da una serie di cambiamenti ormonali che si verificano nel suo organismo.

Protagonista di questi cambiamenti è l’ossitocina, un ormone ben noto per essere chiamato anche l’ormone dell’amore perché i suoi livelli aumentano in occasione di situazioni sociali positive, durante il rapporto sessuale e in generale rafforza il sistema immunitario e favorisce il buonumore.

Nella prima mezz’ora dopo il parto i livelli di ossitocina raggiungono il loro massimo picco e favoriscono l’allattamento e il secondamento (espulsione della placenta e altro materiale biologico), riducono le perdite di sangue e aumentano la temperatura corporea della mamma per mantenere il bambino al caldo, favorisce una autentica fase di innamoramento tra mamma, bambino e papà.

Insieme all’ossitocina nell’organismo materno aumentano i livelli di endorfine, ormoni del buonumore che faranno sì che anche se traumatico e doloroso il momento del parto verrà ricordato come irripetibile e straordinario e quindi spingerà la mamma a voler ripetere l’esperienza.

Aumentano anche i livelli di adrenalina, che permette alla mamma di sentirsi energica e attenta nei confronti del bambino e delle sue richieste, e di prolattina, l’ormone che favorisce la produzione del latte e stimola la sensazione di accudimento e protezione nei confronti del piccolo.

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.