Il bambino russa di notte? Cosa può significare e come si può intervenire per rendere meno rumorosa la respirazione del bambino durante il sonno notturno?
Gli esperti riuniti in occasione di un congresso della Società italiana di otorinolaringoiatria pediatrica hanno spiegato che il 20% dei bambini russa almeno 3 giorni alla settimana e il 2-3 percento soffre di apnea ostruttiva del sonno (OSAS), un fenomeno che colpisce molti adulti e che va trattato adeguatamente per ridurre il rischio di numerosi disturbi ad esso correlati, come quelli di natura cardiaca.
Per capire se è necessario portare il bambino a fare una visita dall’otorino per controllare naso, orecchie e gola si può cominciare ad indagare su quale tipo di rumore faccia il piccolo mentre dorme.
Vediamo come possiamo distinguere i vari tipi di rumori:
In presenza di queste condizioni è bene consultare il medico:
Qualsiasi sia la causa del respiro rumoroso nel bambino questa condizione è causata da un restringimento delle vie aeree e il trattamento da seguire dipende dal tipo di problematica che si sta presentando.
Un’infezione alle vie respiratorie superiori di natura virale o batterica può essere trattata con antibiotici, steroidi o farmaci che favoriscano la decongestione e combattano l’infiammazione, uno spasmo delle vie aeree superiori causate da sostanze irritanti può essere gestito cambiando stile di vita e modificando l’ambiente e usando farmaci appositi.
Secondo i ricercatori dell'Albert Einstein College della Yeshiva University di New York City, i bambini con disturbi respiratori nel sonno (SDB) potrebbero sviluppare problemi comportamentali futuri.
Iperattività e aggressività sarebbero la conseguenza di una respirazione difficoltosa e anomala che si registra durante le ore notturne. Lo studio, il più completo del genere, è stato pubblicato sulla rivista Pediatrics. Il responsabile della ricerca Karen Bonuck, professoressa di medicina sociale e familiare e di ostetricia e ginecologia alla Einstein, ha sottolineato come lo studio sia
la prova più evidente che il russare, il respirare con la bocca e l'apnea (le lunghe pause nella respirazione notturna) possano avere gravi conseguenze comportamentali e socio cognitive per i bambini
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno seguito oltre 11.000 bambini per più di sei anni e l'effetto combinato di questi sintomi ha portato a stilare un primo report con risultati evidenti. I genitori dei bambini esaminati hanno compilato nel corso della crescita alcuni questionari dove elencare punti di forza e debolezza dei figli. Le scale di valutazione prevedevano diversi livelli tra cui:
I ricercatori hanno controllato e analizzato i test individuando che i bambini con disturbi respiratori avevano una probabilità più alta (del 40 per cento) di sviluppare problemi neuro comportamentali rispetto a coloro senza difficoltà respiratorie.
Se i genitori sospettano che i figli abbiano problemi legati alla respirazione durante le ore di sonno, dovrebbero chiedere al pediatra o al medico di famiglia una valutazione più approfondita e la necessità di incontrare un otorinolaringoiatra o uno specialista del sonno
ha concluso Bonuck.