Se il nostro bambino deve fare un prelievo di sangue siamo preoccupate prima di tutto noi mamme, e rischiamo di trasmettere le nostre paure ai nostri bimbi. In questo post vorrei dare qualche consiglio su come affrontare il prelievo di sangue nei bambini e come aiutare mamme e piccoli.
La prima analisi del sangue viene fatta dopo la nascita nell'ambito anche dello screening neonatale. Poi però non sarà necessario fare altri esami: i bambini non hanno bisogno di fare gli esami del sangue come fanno gli adulti per verificare il loro stato di salute. Solo in caso di sintomi sospetti o disturbi di cui va indagata la causa il pediatra potrà prescrivere le analisi del sangue (ad esempio in caso di sospetta anemia o di febbre persistente).
Ecco qualche consiglio per rendere le cose meno paurose.
Infine se il bambino ha avuto brutte esperienze precedenti, si è sentito male o è svenuto comunichiamolo prima all'operatore, possibilmente senza farlo sentire al bambino per non agitarlo ancora di più. Il tecnico potrebbe preferire di farlo stendere o usare maggiori parole di conforto.
Nel libro" Dall'aerosol alla zeta" di Janna Carioli, Sinnos Editrice ci sono due filastrocche perfette per aiutare i bambini ad affrontare il prelievo.
Per i maschietti
Sangue di drago e di cavaliere
son coraggioso e mi vado a sedere
ma tu fai piano con il mio braccino
son cavaliere ma anche bambino
Per le femminucce
Sangue di fragola e di regina
mi punge il braccio la farfallina
io resto ferma e stringo i denti
però tu farfalla, dopo mi senti
La maggior parte delle volte il medico chiede un prelievo fatto a digiuno. In questo caso il bimbo può bere solo acqua, importantissima per l'idratazione come abbiamo detto, e non può mangiare nulla, nemmeno gomme o caramelle o altre bevande.
Presentatevi al laboratorio di buon mattino o prenotate come primo appuntamento in modo che, una volta concluso l'esame, potrete portare immediatamente il bimbo al bar per una lauta colazione!
In alternativa mettete in borsa lo spuntini preferito e tiratelo fuori dopo il prelievo.
Nei bambini piccoli il prelievo può essere fatto dal tallone oppure dalla vena posta, ad esempio, sulla mano. Il prelievo dalla vena deve essere fatto da un operatore esperto e si riesce a fare in pochi secondi e con minore dolore per il bambino.
Cosa accade? L’infermiere afferra le dita con il pollice e trattiene l’avambraccio con le altre dita per visualizzare le vene sul dorso della mano, quindi strofina la pelle con un batuffolo imbevuto di disinfettante e punge la vena appropriata con un ago appropriato
Nei bambini fino a 3 anni il sangue viene prelevato dal braccio utilizzando il cosiddetto ago a farfalla (butterfly), che è più corto e sottile di quello standard. Il vantaggio di questo ago è rappresentato dal fatto che è più facile inserirlo nella vena e comporta meno fastidio per il bambino.
In genere nei primi anni di vita gli esami del sangue non vengono prescritti a meno che non presentino particolari problemi che possano far sospettare una qualche patologia o un disturbo della crescita. L'unico prelievo di sangue che viene effettuato nella prima infanzia è quello per lo screening neonatale che serve a diagnosticare patologie genetiche molto serie.
Dopodiché, negli anni successi, il prelievo andrà fatto solo dietro prescrizione medica e ricetta nella quale vengono indicati i vari esami da fare.
Molti sono uguali a quelli che si fanno nel soggetto adulto, come emocromo, VES, glicemia, etc.., altri potranno essere più specifici in caso, ad esempio, di problemi nella crescita o possibili malattie di natura ereditaria.
Nel referto che ci viene consegnato dal laboratorio troveremo il risultato dell'esame e, accanto, il valore di riferimento definito nella norma. In caso di anomalie questo dato verrà evidenziato oppure verrà segnalato con un asterisco. In ogni caso il risultato va portato tempestivamente al pediatra perché sarà solo lui a poter leggere in modo corretto i risultati degli esami e rispondere alle domande dei genitori.