Perché il bambino ha un tic? Cosa provoca i tic nei bambini? Secondo uno studio spagnolo pubblicato su Pediatric Neurology soffre di tic un bambino su cinque, un dato inaspettato perché, come spiega la neurologa Esther Cubo, si ritiene che il tic sia un evento raro. In realtà solo quelli più seri ed evidenti vengono portati all'attenzione del pediatra o degli scienziati, mentre quelli più leggeri, a volte impercettibili, possono sfuggire all'attenzione dei genitori e del medico e passare inosservati.
Si tratta di manifestazioni nervose, piccoli movimenti involontari che vengono ripetuti continuamente, soprattutto in momenti di particolare stress o stanchezza. Sono innocui tuttavia quando sono insistenti e molto evidenti sarebbe meglio indagarne la causa.
Come spiega la neurologa i bambini con tic motori particolarmente evidenti sono il 6% e questi tic sono riconducibili a sindromi e condizioni particolari come la sindrome di Tourette, mentre nella maggior parte dei bambini (si parla del 17% dei bambini in età scolare e del 20% dei bambini con disturbi dell’apprendimento) i tic sono leggeri, e spesso scompaiono o si attenuano con la crescita.
A cosa sono dovuti i tic nei bambini? Non sono ancora note le cause che provocano i tic, secondo gli esperti possono essere coinvolti i gangli cerebrali della base e la corteccia motoria, che si attivano eccessivamente oppure non si accendono quando bisogna impedire i movimenti involontari. Di certo gioca un ruolo anche la componente ereditaria: in una persona geneticamente predisposta fattori ambientali come disagi emotivi o un particolare momento di stress possono far scattare il tic.
Se un bambino di otto o nove anni inizia a manifestare un tic può essere un evento normale e passeggero; ci si può interrogare se il tic non passa e si intensifica. Potrebbe essere il segnale di un disturbo d'ansia oppure di un disturbo ossessivo-compulsivo. Ma anche in questo caso non c’è da allarmarsi: spesso i tic passano quando si arriva alla pubertà e anche quando permangono in età adulta chi ne soffre riesce a camuffarli e a conviverci tranquillamente.
Ormai gli esperti ritengono che i tic non siano l’espressione di un disturbo di natura psicologica, ma che vadano ricondotti ad un "disordine del movimento di natura neuroevolutiva, cioè un disturbo funzionale della neuromodulazione, ovvero dell’equilibrio tra i principali neurotrasmettitori, a livello dei circuiti tra i nuclei della base e la corteccia cerebrale, da cui dipende appunto il governo del movimento”. Lo spiega bene Lucia Angelini, primario dell’Unità di neuropsichiatria e riabilitazione dell’età evolutiva della Fondazione IRCCS Don Gnocchi Santa Maria Nascente di Milano che si occupa di diagnosi e trattamento dei tic.
Come eliminare i tic nervosi nei bambini? Innanzitutto va fatta una diagnosi precisa dal neuropsichiatra infantile che escluderà altri sintomi neurologici e passerà a classificare correttamente il tic e a verificare che non ci siano altri disturbi come il deficit di attenzione. Se il tic è cronico si deve verificare l’eventuale presenza della sindrome di Tourette.
Una volta fatta la diagnosi si può pensare ad una terapia sintomatica che aiuti il paziente a gestire i tic e nei casi più seri può essere utile una terapia farmacologica che miri a riequilibrare la neuro modulazione. Non si può prescindere, infine, da una terapia cognitivo-comportamentale che coinvolga anche i genitori, al fine di aiutare il bambino ad accettare i propri tic, saperli riconoscere ed imparare a gestirli.
Alcuni dati che possono aiutare a distinguere.