Non so voi, ma appena inizia la primavera i miei bambini cominciano ad essere stanchi, capricciosi, irritabili. Tutto normale, a quanto pare. Gli esperti hanno coniato per queste manifestazioni addirittura una vera e propria definizione: mal di primavera. E allora vorrei condividere con voi qualche informazione su come affrontare questo mal di primavera nei bambini e come aiutarli nello sprint finale dell'anno scolastico.
Il mal di primavera è un piccolo disturbo provocato essenzialmente dal cambio di stagione, ma anche dalla stanchezza dovuta ad un lungo inverno carico, magari, di malattie, influenze, carichi di impegni e orari troppo rigidi. I sintomi sono:
Se anche il vostro bambino mostra questi sintomi potrebbe covare un’influenza o più semplicemente avere il cosiddetto “mal di primavera”.
Non è raro che in questo periodo i bambini comincino a fare i capricci perché non vogliono più andare a scuola oppure non abbiano appetito e vogliano mangiare solo dolcetti e succhi di frutta.
Innanzitutto è importante comprendere lo stato psicofisico e dei bambini e non liquidare la faccenda con un bonario “sono solo capricci”. Se il bambino ha davvero difficoltà ad andare a scuola con entusiasmo, se litiga con i compagni o se non riesce a svegliarsi in tempo sarebbe meglio fargli fare un paio di giorni di vacanza per aiutarlo a recuperare e a riposarsi.
In primavera, tra marzo e giugno, aumenta la frequenza degli attacchi di cefalea e all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù si registra un incremento delle visite del 15% rispetto ai mesi precedenti.
Questo accade perché gli emicranici sono molto sensibili a qualsiasi tipo di cambiamento: sbalzi termici importanti e repentini nell'arco della stessa giornata o da un giorno all'altro, l'alternanza sole-pioggia tipica di questo periodo dell'anno, ma anche modificazioni del ritmo sonno-veglia risultano particolarmente svantaggiosi per chi combatte con questo disturbo
comunicano gli esperti del "Bambino Gesù".
Inoltre, per i bambini in età scolare, l'aumento del numero degli attacchi in primavera è legato anche all'intensificarsi dell'impegno scolastico in vista delle prove di fine anno (esami, giudizio finale) che li sottopone a uno stress maggiore.
L'emicrania è la malattia neurologica genetica più diffusa tra i piccoli. In Italia colpisce circa 10 bambini su 100. Il suo sintomo più conosciuto, la cefalea o mal di testa, tipico anche di altre patologie (ad esempio influenza, riniti, faringiti) in età pediatrica ha un'incidenza ancora più alta: ne soffre oltre il 40% dei bambini. La percentuale raddoppia nell'adolescenza, arrivando a colpire fino all'80% dei ragazzi.
In caso di cefalee ricorrenti la prima cosa da fare è rivolgersi al pediatra di famiglia per provare a capire se il mal di testa è espressione di emicrania (è così nel 60% dei casi), o sintomo di altre malattie come le infezioni delle vie aeree o di patologie cerebrali potenzialmente serie. Il secondo passo è contattare un Centro specializzato
sottolinea Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro Cefalee del Bambino Gesù.