L’OMS ricorda che nel mondo ci sono 246 milioni di ipovedenti e 39 milioni di ciechi (1,5 milioni dei quali sono bambini) e che nell’80% dei casi la disabilità visiva si può prevenire. E’ quindi importante sensibilizzare i genitori affinché la vista venga tenuta sotto controllo sin da bambini perché una diagnosi precoce può salvare la vista. Ecco qualche consiglio su come proteggere la vista dei bambini forniti da Angelo Milazzo, del Direttivo Regionale della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).
Quando eseguire le prime visite oculistiche? Appena nato il bambino viene sottoposto a un primo controllo finalizzato a ricercare il riflesso rosso, una spia dello stato di salute del fondo dell’occhio; tra i 6 e i 9 mesi viene ripetuto il controllo e poi dai 9 mesi fino all’adolescenza è importante eseguire controlli regolari per valutare lo stato di salute degli occhi e l’insorgenza di eventuali disturbi come la miopia o l’ambliopia (occhio pigro).
Secondo le Linee Guida tutti i bambini dovrebbero sottoporsi ad un controllo oculistico tra i 3 e di 6 anni: gli esperti invitano i genitori a far fare un controllo annuo a partire dai 36 mesi e fino ai sei anni, prima che inizi la scuola primaria.
I pediatri dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma consigliano un controllo dall’oculista ogni anno a partire dal compimento del primo anno di vita, in assenza di particolari disturbi.
La diagnosi precoce di un problema oculistico migliora la prognosi e rende più efficace la riabilitazione visiva. Uno strabismo (occhio deviato) può essere segno di patologie gravissime (tumore retinico, patologie neurologiche), ma molto più frequentemente essere espressione di un deficit visivo. La sua precoce correzione sicuramente favorisce il trattamento, spesso scongiurando un intervento chirurgico
spiegano gli esperti.
Inoltre Paidòss e della SIMPE (Società Italiana di Medici Pediatri) consigliano di fare una visita dall'oculista in presenza di questi elementi:
Ecco quali sono i campanelli d'allarme che non bisogna sottovalutare:
Generalmente si indica come ipovedente un soggetto che non soffre di cecità completa ma che ha gravi problemi di vista. Secondo le stime in Italia un milione di persone è ipovedente, per la maggior parte si tratta di persone anziane che sono andate incontro, con il passare degli anni, a un peggioramento sostanziale della vista.
Le patologie degli occhi sono numerose e possono causare ipovisione nei bambini. Nei Paesi industrializzati le patologie della vista hanno un’incidenza dello 0.3 per mille; si tratta soprattutto di patologie retiniche, patologie corneali, cataratta, glaucoma, patologie globali del bulbo oculare, traumi.
Secondo l’Agenzia Internazionale di Prevenzione alla Cecità, la miopia è il difetto della vista più diffuso al mondo e si calcola che, in Italia, interessi il 25% della popolazione. Si manifesta in età scolare, cresce con gli anni dell’adolescenza e poi si stabilizza intorno ai 20-25 anni.
La miopia si cura innanzitutto con gli occhiali da vista: le lenti concave negative riportano il punto di fuoco sulla retina. Lo spessore delle lenti dipende dalle diottrie.
Secondo recenti studi l'uso massiccio di tablet e smartphone e il ridotto numero di ore trascorse all'aria aperta ha contirbuito ad aumentare l'incidenza della miopia nella poolazione pediatrica.
Quali consigli dare per cercare di prevenire il più possibile questo disturbo? Ecco quattro punti elencati da Paolo Montanari, oculista del Centro Medico Santagostino:
Dolore ai bulbi oculari e sull'arcata cigliare, cefalea, bruciore agli occhi, lacrimazione eccessiva: sono i sintomi più comuni dell’astigmatismo, ma forme più lievi possono anche essere asintomatiche o causare difficoltà legate al tentativo di messa a fuoco per ottenere un’immagine nitida.
Per curare l’ambliopia, più comunemente detta “sindrome dell’occhio pigro”, nei bambini fino a 5 anni si usa coprire l’occhio sano con una benda e costringere, così, quello pigro a lavorare alacremente.
Secondo Paolo Capozzi, responsabile di chirurgia e attività ambulatoriale all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, un primo controllo alla nascita, ripetuto poi entro il primo anno di vita è utile non solo per verificare lo stato di salute della vista ma anche per intervenire tempestivamente in caso di occhio pigro.
Il bambino ha un occhio strabico? La causa dello strabismo è ancora sconosciuta anche se è innegabile una componente ereditaria. Se si interviene in tempo lo strabismo si può curare con una serie di trattamenti. Generalmente lo strabismo si presenta entro il 4 anno di vita, più raramente dopo i 6 anni. E se ciò accade è bene contattare subito il medico ed eventualmente anche un neurologo per escludere patologie che possano essere responsabili dello strabismo improvviso.