Il contatto epidermico, detto anche sensazione tattile, al momento della nascita è il senso più sviluppato rispetto a tutti gli altri. In assoluto il tatto è il primo, dei cinque organi di senso, a fare la sua comparsa immediatamente dopo la fase embrionale.
Il bambino sarà in grado di sentirsi completamente rassicurato quando verrà adagiato tra le braccia della madre immediatamente dopo il parto. Soprattutto, sarà in grado di riconoscere all'istante la mamma non appena le sue guance sfioreranno il suo seno caldo e per il piccolo, aprire la bocca e conquistare il capezzolo, sarà la prima vittoria.
Vediamo ora come il sistema sensoriale inizia la sua funzione di rilevatore di segnali fin in epoca embrionale.
Il ritardo della competenza sensoriale della testa ha il suo senso logico, è un ritardo programmato ed è volto a un fine specifico: proteggere dal dolore che potrebbe provare il feto nel momento espulsivo del parto.
Nel parto normale, detto anche eutocico, la testolina del feto si posiziona in modo tale da presentare la cima della testa nel canale del parto, in questo modo non si percepisce il dolore dovuto alla compressione, nel momento del suo massimo impegno ovvero quando per guadagnarsi la vita autonoma e diventare un bambino, deve spingere in modo impetuoso.
Il sistema sensoriale alla nascita non è ancora completamente sviluppato. La mielina, la sostanza che riveste l’assone, la parte terminale della cellula nervosa, completa il suo sviluppo intorno al sesto mese di vita mentre le connessioni tra l’assone e la corteccia cerebrale si completano dopo circa dodici mesi.
E’ soltanto dopo il compimento del sesto anno di vita che sulla corteccia cerebrale sono rappresentate tutte le aree sensoriali del corpo. Nella primissima infanzia il bambino ha una rappresentazione del corpo molto confusa, le mappe del senso tattile nella corteccia cerebrale sono ancora vaghe.