Giorgio VI d’Inghilterra vinse la sua battaglia contro la balbuzie grazie al logopedista australiano, Lionel Logue, il quale, seppure privo di una reale formazione medica, trasformò un uomo timido e insicuro in un re di successo.
Più attuale che mai, il logopedista oggi è una figura di riferimento nella prevenzione e nella rieducazione delle disabilità comunicative e cognitive. I problemi legati al linguaggio infatti, diagnosticati e affrontati tempestivamente, non compromettono del tutto la carriera scolastica o le relazioni sociali, anzi una buona terapia logopedica migliora notevolmente la qualità della vita nel suo complesso.
La logopedia è una professione sanitaria della riabilitazione che si occupa di tutti i problemi relativi al linguaggio e alla comunicazione in età evolutiva o in età più adulta.
Il logopedista si occupa di:
La riabilitazione logopedica, come altre forme di riabilitazione, ha lo scopo di rendere le persone autonome, aiutarle a costruire una rete di relazioni e di rapporti, guidarle nella conquista di una vita serena insieme alle loro famiglie.
E' la patologia più diffusa in età evolutiva, un disturbo che non è causato da altre patologie ma può avere ripercussioni nell’apprendimento scolastico. Colpisce il 5 - 7 % della popolazione prescolare, in maggior numero quella maschile. Importante l’intervento precoce, anche prima dei tre anni.
Un disturbo che impedisce una qualsiasi forma di linguaggio finalizzata alla comunicazione, alcuni bambini autistici non parleranno mai mentre altri svilupperanno forme di linguaggio approssimative e piccoli suoni. La maggiore difficoltà è l’individuazione di parole per concetti astratti (da qui il conseguente deficit cognitivo), il linguaggio non verbale, mimico e facciale è fortemente limitato.
Mancanza di linguaggio dovuta a incidenti o malattie neurologiche che hanno danneggiato l'area cerebrale preposta al linguaggio.
Disfunzione dell'apparato digerente che comporta un problema di deglutizione, cioè difficoltà nel ingoiare cibi solidi o liquidi nel tratto che va dalla bocca all'esofago. Può essere causata da malattie neurologiche (ad es. ictus, trauma cranico, Parkinson ecc.) oppure da tumori.
Un'alterazione del timbro vocale dovuta a traumi, tumori, disfunzioni o malattie, oppure a fattori psicologici (stress, nevrosi). Il disturbo può presentarsi come raucedine o come incapacità nel produrre i suoni (afonia). Gioverà alla terapia logopedica la corretta respirazione.
Un disturbo della coordinazione e del movimento che determina l'incapacità di eseguire movimenti volontari e coordinati. Comporta difficoltà di linguaggio (impossibilità nell'articolare suoni in modo corretto), influenza la capacità di apprendimento e in genere si accompagna ad altri disturbi psico-motori.
Un disturbo specifico della lettura e della scrittura che riguarda circa il 3-5% della popolazione scolastica, più colpiti sono i maschi. I dislessici, pur esprimendosi correttamente, nella lettura sono lenti, scandiscono lettere e sillabe o le invertono, confondono suoni omologhi e spesso non colgono il senso di quanto stanno leggendo.
Per affrontare la perdita del linguaggio dovuta a trauma o malattia neurologica è necessario avere un quadro completo delle cause e dell’entità del danno, dell’età del paziente, della situazione familiare e dell'ambiente circostante, in ogni caso non sempre si può prevedere quali risultati otterrà la terapia logopedica.