Da recenti studi è emerso che l’infertilità è molto spesso riconducibile a problemi negli uomini. Vediamo insieme quali sono le principali cause dell'infertilità maschile e quando si può risolvere e riuscire a coronare il desiderio di diventare genitori.
In particolare, si calcola che almeno il 50% delle cause di infertilità sia direttamente legato a problemi maschili (il che si traduce nel fatto che tra il 5 e il 10% di uomini in età riproduttiva sia, di fatto, sterile).
Infertilità maschile sintomi
Iniziamo col dire che le cause dell'infertilità maschile vanno solitamente ricercate solitamente a livello genitale. Tra i diversi disturbi possiamo distinguere:
- Il cirptorchidismo: è la mancata discesa di uno dei testicoli nella borsa scrotale. Solitamente la discesa dei testicoli si verifica durante il 7° mese di gestazione, ma può capitare che il bambino nasca con un testicolo, talvolta anche con tutti e due, posizionato nell'addome o nell'inguine. Si tratta di un difetto congenito molto frequente soprattutto tra i nati pretermine, che, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente entro il primo anno. Se ciò non accade, bisogna intervenire chirurgicamente.
- La torsione del testicolo: è una condizione patologica che si verifica quando il funicolo spermatico si torce: si blocca il flusso sanguigno che arriva al testicolo provocando gravi danni, fino alla necrosi. In questi casi è necessario agire immediatamente perché bastano 12 ore per perdere completamente la funzionalità testicolare; sintomi che possono far accorgere della torsione del testicolo sono la risalita dello stesso verso l'inguine, l'arrossamento ed un dolore intenso che può portare anche nausea e vomito.
- Il varicocele: è una patologia molto frequente ed è quella che più incide sulla fertilità maschile. Si tratta di una dilatazione delle vene del testicolo, solitamente dovuta ad una predisposizione congenita alle varici. Il ristagno del sangue, che non riesce a risalire verso il cuore, provoca una diminuzione della qualità dello sperma, poiché la zona testicolare diventa più calda e gli spermatozoi, molto sensibili al calore, ne vengono danneggiati.
- L'orchite: è l'infiammazione dei testicoli, provocata da batteri e virus diversi; un esempio classico è quello della parotite (comunemente chiamata orecchioni): un terzo dei bambini che vengono colpiti da parotite sviluppa un'orchite; questo è il motivo per cui viene consigliato vivamente il vaccino soprattutto ai maschietti. Sebbene, nella maggior parte dei casi l'orchite provochi una "sospensione" temporanea della produzione di liquido spermatico, in circa il 30% dei maschi colpiti da orchite la malattia porta ad una sterilità irreversibile provocata da atrofia testicolare
- Oligospermia e azoospermia: si tratta di quantità insufficiente o nulla degli spermatozoi nel liquido seminale; se il problema è dovuto alla produzione, si parla di oligospermia e azoozpermia non ostruttiva, se, invece, il problema è provocato dal tragitto che gli spermatozoi devono compiere per uscire dal testicolo, allora di parla di oligospermia e azoospermia ostruttiva. Per capire di quale patologia si tratta, si ricorre alla biopsia per sondare la presenza degli spermatozoi nel testicolo. Le ostruzioni sono spesso ubicate al livello dei dotti deferenti (la mancanza congenita dei dotti) o alla vasectomia, un intervento chirurgico che taglia i dotti deferenti. Molti la utilizzano come metodo di sterilizzazione, ma spesso chiedono la reversibilità dell'intervento, difficilmente praticabile e, nella maggior parte dei casi, con risultati molto poveri. Altre ostruzioni possono essere provocate da infezioni dell'apparato genitale ed urinario che in qualche maniera bloccano la fuoriuscita di liquido seminale.
- La disfunzione erettile: altrimenti chiamata impotenza, è l'incapacità di raggiungere o mantenere una erezione sufficiente a penetrare la vagina della donna durante un rapporto sessuale. Solitamente ha cause psicologiche, come l'ansia da prestazione o la depressione, ma può essere anche secondaria ad altre patologie o condizioni quali diabete, traumi nella zona pelvica, ipertensione, assunzione di farmaci e droghe.
- Problemi legati all'eiaculazione: spesso i disturbi dell'eiaculazione vengono confusi con la disfunzione erettile. Si tratta di cose diverse che possono coesistere ma che non sono necessariamente concatenate. Alcuni uomini riescono a raggiungere un'erezione più che soddisfacente ma hanno comunque problemi di eiaculazione. Si parla di eiaculazione precoce quando si verifica un anticipo involontario dell'eiaculazione, mentre si chiama eiaculazione ritardata quella condizione in cui l'eiaculazione si ha con un ritardo involontario. In tutti e due i casi solitamente la causa è psicologica, sebbene vi siano alcuni casi dovuti a farmaci o malattie sistemiche. L'eiaculazione retrograda, invece, è la fuoriuscita di liquido seminale direttamente nella vescica anziché nel pene; spesso è provocata da interventi chirurgici, quali soprattutto interventi alla prostata. Si parla infine di aneiaculazione quando la fuoriuscita di sperma non avviene; anche qui la causa è prevalentemente di natura psicologica.
Tutte queste cause possono farci capire che l'infertilità maschile può non essere poi così rara.
Tra i sintomi dell'infertilità maschile c'è senza dubbio il primo, il principale: dopo un anno o due di rapporti sessuali non protetti la gravidanza non arriva e agli esami e le visite di controllo effettuate dalla partner non emerge alcun problema. E', quindi, indispensabile rivolgersi ad uno specialista per sottoporsi ad alcuni approfondimenti.
Infertilità maschile esami
Il medico he si occupa della fertilità maschile si chiama andrologo, sarà lui ad indicare quali saranno i passi da compiere per indagare sulle difficoltà a concepire. In genere gli esami da fare sono questi:
- spermiogramma: è l'esame che serve a valutare qualità e quantità degli spermatozoi. Se gli spermatozoi ci sono allora si mettono in luce eventuali problematiche legate alla motilità e alla quantità, facendo anche altri esami;
- dosaggi ormonali nel sangue;
- ecografia scrotale;
- ecocolordoppler;
- biopsia de testicolo.
Sterilità maschile, si può curare?
Rivolgendosi ai centri specializzati per il trattamento dell'infertilità è possibile risolvere il problema oppure aumentare le probabilità di un concepimento. Di certo sappiamo che alcuni accorgimenti sono utili per prevenire i problemi di fertilità e aumentare qualità e quantità degli spermatozoi:
- L’obesità è associata a un calo dei livelli di testosterone e all’aumento degli estrogeni; l’obesità è collegata a qualche anomalia nei livelli di adipochine oppure a una riduzione del numero di cellule testicolari che nutrono il processo di genesi degli spermatozoi.
- Il fumo di sigaretta e di marijuana, l'abuso di bevande alcoliche e il consumo di sostanze stupefacenti sono state associate a danni genetici a livello del DNA degli spermatozoi e ad alterazioni della loro mobilità e quindi ad una riduzione della fertilità maschile
- Alcune malattie sessualmente trasmesse (MST) (come la chlamydia, la gonorrea, la sifilide, l'HIV, gli herpes-virus e soprattutto il virus del papilloma umano) hanno la capacità di raggiungere il testicolo e di danneggiarlo;
- evitare le saune: le temperature torppo alte danneggiano lo sperma;
- prediligere i mesi estivi: nei mesi di luglio e agosto gli uomini sarebbero più fertili,almeno stando ad uno studio condotto dall’Università di Parma e pubblicato su Chronobiology International. La ricerca è durata ben 11 anni e ha esaminato i dati relativi a più di cinquemila uomini che erano stati trattati per problemi di fertilità. Ed è emerso che nei mesi estivi il 65,3% dei soggetti esaminati aveva una motilità spermatica superiore al 40%, nei mesi invernali la percentuale scende. Alfredo De Giorgi, primo autore dello studio, ha spiegato che esiste indubbiamente una variazione stagionale in alcuni aspetti funzionali dello sperma e questo soprattutto a causa dei livelli di alcuni ormoni, come il testosterone.
Come migliorare la qualità dello sperma con l'alimentazione
Migliorare la qualità e la motilità degli spermatozoi è possibile intervenendo sullo stile di vita ed eliminando i comportamenti scorretti. Ma indubbiamente anche la dieta può giocare a favore, perché alcuni alimenti contengono sostanze preziose che possono favorire la motilità degli spermatozoi e la qualità del liquido seminale.
E’ il caso delle patate dolci, del melone, ma soprattutto delle carote che, stando a una ricerca condotta dalla Harvard University, potrebbero avere l’effetto più rilevante.
Lo studio, apparso su Fertility and Sterility, ha coinvolto 200 uomini che hanno seguito diversi tipi di diete dopo essere stati divisi in gruppi. L’obiettivo era valutare gli effetti dei vari tipi di ortaggi e frutti sulla qualità del liquido seminale.
Risultato: i prodotti di colore giallo o arancio garantirebbero i benefici maggiori, e questo grazie ai carotenoidi, sostanze che l’organismo trasforma in antiossidanti capaci di contrastare i danni alle cellule e al Dna causati dai radicali liberi.
La Fondazione Veronesi, inoltre, ha lanciato un progetto dedicato espressamente alla salute riproduttiva maschile che nasce in collaborazione con gli urologi italiani. Troppo spesso l’uomo si rivolge all’urologo e/o andrologo solo quando si presenta qualche disturbo o quando non riesce ad avere figli, mentre ci si deve muovere ben prima, prendendosi cura della propria salute e del benessere riproduttivo sin da giovani.
E allora ecco il decalogo ricco di consigli e raccomandazioni per preservare la fertilità maschile:
- evitare le alte temperature perché danneggiano la qualità dello sperma
- non fumare perché le sigarette danneggiano numero, qualità e motilità degli spermatozoi
- non usare anabolizzanti perché bloccano la produzione dell’ormone maschile
- proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili perché possono compromettere la fertilità
- non abusare degli alcolici perché l’alcol può danneggiare la qualità degli spermatozoi