All’indomani del parto sono davvero tanti i dubbi e le domande della neomamma e i più frequenti riguardano proprio l’alimentazione durante l’allattamento: quali alimenti consumare e quali da evitare?
Innanzitutto è importante ricordare che per garantire la giusta quantità di latte è bene che la mamma mangi in modo adeguato e sano. Il parto avrà lasciato comunque qualche chilo in più (in genere si tratta di 3 o 4 chili in più) che rappresenta una preziosa riserva per affrontare l’allattamento.
Allattare vuol dire bruciare energie (calorie) e quindi è importante aumentare l’apporto calorico quotidiano.
In media una donna che allatta produce tra i 600 e gli 800 ml di latte al giorno e per garantire tale produzione è richiesto un dispendio energetico di 500 calorie.
La seguente tabella fornisce le indicazioni stilate dagli esperti della Commissione Europea:
Pertanto è consigliabile seguire una dieta ricca di tutti i nutrienti fondamentali per garantire la produzione di latte e la salute della mamma, nonché di vitamine, calcio, proteine.
Tuttavia il Ministero della Salute precisa che:
In linea di massima le mamme che allattano dovrebbero assumere almeno 15 grammi di proteine in più al giorno, una dose pari a 1000/1200 mg al giorno di calcio, circa il 30% in più di vitamine (soprattutto quelle liposolubili come la vitamina A,D,E,K) e un surplus pari a 30/40 mg di ferro al giorno.
Inoltre per garantire un’adeguata produzione di latte è importante bere almeno due litri di acqua al giorno.
Seguendo queste indicazioni di base è possibile nutrirsi in modo sano senza doversi attenere a una dieta precisa e schematica, ma seguendo il proprio gusto personale e prestando attenzione solo a variare quanto più possibile gli alimenti.
Principalmente quelli che potrebbero creare disturbi e piccoli disagi al bambino:
Inoltre è consigliabile evitare di assumere alimenti potenzialmente allergizzanti, come i crostacei.
Ecco le principali indicazioni in materia di alimentazione durante l’allattamento al seno fornite da Patrizia Colarizi, ordinario di Neonatologia dell’università Sapienza di Roma:
Durante l’allattamento l’organismo ha bisogno di un maggiore apporto d’acqua. E’ importante, quindi, aumentare l’assunzione di acqua del 30% almeno.
Ad offrire qualche consiglio sulla corretta idratazione durante l’allattamento è Irene Cetin, Professore di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università degli Studi di Milano e Direttore U. O. Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Luigi Sacco.
Nei primi giorni dopo il parto il seno produce il colostro, un liquido ad alto contenuto proteico e ricco di sali minerali, mentre la montata lattea avviene dopo 3/5 giorni: nei primi sei mesi di vita del neonato la donna produce fino a un litro di latte al giorno e l’acqua è fondamentale non solo per garantire la produzione di latte e perché l’organismo è chiamato a fornire un maggiore apporto sanguigno al tessuto mammario, ma anche perché il neonato ha composizione corporea caratterizzata per l’80% da acqua.
Per favorire l’allattamento materno è importante cominciare a bere in modo corretto sin dai primi mesi di gravidanza: il seno comincia a prepararsi all’allattamento già nel primo trimestre - grazie all’azione di ormoni fondamentali come gli estrogeni, il progesterone e la prolattina - e la ghiandola mammaria comincia a lavorare aumentando il contenuto di liquidi. per questo è importante curare la propria alimentazione e idratazione sin da subito perché gran parte dei nutrienti vengono immediatamente messi a deposito per essere impiegati, nella seconda parte della gravidanza, per produrre il latte e garantirgli la giusta composizione.
L’esperta risponde che bisognerebbe arrivare ai 2,5 - 3 litri al giorno, anche perché in gravidanza il rischio di disidratazione aumenta in presenza di particolari condizioni come l’attività fisica, la sudorazione, l’aumento della temperatura corporea, il caldo dei luoghi chiusi riscaldati.
Vediamo quali sono i cibi che vanno consumati con moderazione durante l’allattamento per ridurre il rischio di colichette nel neonato
Gli esperti ricordano, inoltre, che è meglio anche eliminare e bevande gassate e limitare le bibite a base di caffeina.
Un recente studio pubblicato sull’autorevole rivista Pediatrics ha scoperto che bere caffè durante la gravidanza o durante l’allattamento non aumenterebbe il rischio che il bebè sia più nervoso o abbia problemi di sonno.
Lo studio ha coinvolto ben 4200 donne che avevano partorito da poco e ha concluso che i bambini più agitati non erano necessariamente figli delle donne che non avevano mai perso l’abitudine di bere caffè, nè durante la gravidanza né durante l’allattamento.
Ciò vuol dire, precisano gli esperti, che la raccomandazione di non bere caffè o bevande con caffeina non è forte come quella di non fumare o bere alcolici - abitudini sicuramente dannose per il bambino - e che può essere un consiglio che ogni donna è libera di seguire oppure no, anche in base all’effetto che il caffè ha sulla qualità del sonno della mamma stessa.
Gli snack ideali che forniscono nutrienti ed energia includono: