Quando scopre di avere un bambino la donna lavoratrice ha il diritto di godere di un periodo di assenza dal lavoro. Scopriamo come funziona il congedo di maternità in Italia, quali sono le novità e come usufruirne.
Si tratta di un periodo di cinque mesi durante i quali la donna deve astenersi obbligatoriamente dal lavoro. Vediamo come funziona e cosa sapere.
In questo periodo la lavoratrice viene retribuita con un’indennità pari all’80% dello stipendio e la legge prevede che durante il periodo di congedo venga conservato il posto di lavoro e che la lavoratrice rientri nella stessa unità produttiva che occupava precedentemente.
Al termine del periodo di congedo obbligatorio la lavoratrice ha il diritto a riposi giornalieri per l’allattamento (anche se il bambino viene nutrito con latte artificiale), per tutto il primo anno di vita: la mamma che lavora almeno sei ore al giorno ha diritto a due ore di riposo al giorno che vanno concordate insieme al datore di lavoro (se la mamma lavora 4 ore ha diritto a un’ora di allattamento e se ha avuto dei gemelli, invece, raddoppia le ore a disposizione). La mamma può entrare due ore dopo o uscire due ore prima oppure può frazionare il permesso nell’arco della giornata. Inoltre se la mamma decide di non usufruire di questo diritto può farne richiesta il padre.
Inoltre fino ai tre anni di vita, i genitori hanno diritto a permessi per la malattia del figlio.
Al termine del periodo di astensione obbligatoria, c’è per la neomamma la possibilità di prolungare il periodo di astensione dal lavoro con un congedo parentale facoltativo della durata di altri sei mesi, con stipendio ridotto (l’indennità percepita è pari al 30% della retribuzione). Anche il papà ha diritto di assentarsi dal lavoro per un periodo massimo di sette mesi. Le astensioni possono essere richieste entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo tra i due genitori non superiore a dieci mesi.
Ai padri spettano dieci giorni di congedo di paternità obbligatorio. L'indennità per questo congedo è pari al 100% della retribuzione.
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