Come impostare una buona routine della nanna, come affrontare il pianto o quelli che sembrano capricci ma sono in realtà bisogni primari del nostro bambino: quando diventiamo mamme l'argomento sonno è senza dubbio uno di quelli che va per la maggiore, nel confronto con amiche, familiari e forum online. Tra i metodi definiti "infallibili" per insegnare al bebè a dormire c'è il Metodo Easy di Tracy Hogg. Lo conosco bene perché "il linguaggio segreto dei neonati" è stato uno dei libri che ho divorato dopo essere diventata mamma e vi ho trovato tanti spunti di riflessione interessanti.
Tracy Hogg, nota anche come "The Baby Whisperer" (colei che sussurra ai bambini), era un'esperta di genitorialità britannica famosa per i suoi metodi di cura e assistenza ai bambini basati sull'osservazione e sulla comunicazione. Il suo metodo si concentra sull'aiutare i genitori a comprendere e rispondere alle esigenze dei loro neonati in modo efficace.
Questo metodo si basa sul ritmo circadiano e mira a regolare l’orologio biologico del bambino stabilendo una routine per il sonno che rispetti il normale ciclo sonno-veglia.
Secondo la Hogg il bambino deve dormire da solo nella sua culla e solo se piange o si sveglia, va preso e consolato.
A una qualsiasi manifestazione di inquietudine, la mamma deve far sentire la sua presenza, prendere il bambino e coccolarlo, quindi, rimetterlo nel suo lettino quando si è calmato. Questa sequenza di gesti va ripetuta secondo necessità, fino a quando il bambino non si addormenta. Si parla quindi di allenamento al sonno, quando è l’ora di dormire, il bambino non viene lasciato del tutto solo ma viene tranquillizzato continuamente finché non si sente sicuro e si lascia andare al sonno.
EASY sta per: Eat, Activity, Sleep, You Time.
Il Metodo Easy non promuove l'uso di metodi di "lasciar piangere" o ignorare i bisogni del bambino, al contrario enfatizza l'importanza di essere sensibili alle sue esigenze e rispondere di conseguenza.
Quando i bambini sono abbastanza autonomi da essere in grado di dormire qualche ora di seguito da soli, quindi non nei primi mesi di vita quando è consigliabile far dormire il piccolo in una culla accanto al letto dei genitori. Il momento migliore per cominciare questo metodo è intorno ai sei mesi, quando il bambino, almeno la maggior parte, ha cicli di sonno più regolari ed è in grado, di dormire tutta la notte senza il bisogno di mangiare.
Vi dico la mia: con i miei bambini ha funzionato, soprattutto con il primo.
Ma ogni bambino è unico. Non esiste un unico sistema per far addormentare i bambini da soli, il punto è che qualsiasi metodo ha bisogno di tempo perché il piccolo deve abituarsi alla routine proposta. Poiché tutti i bambini sono diversi, anche le loro esigenze di sonno differiscono, il che significa che bisogna provare più e più volte e poi, nel caso, cambiare strategia.
Ecco un non esaustivo riassunto de Il linguaggio segreto dei neonati con qualche consiglio da mettere in pratica.
Vi dico anche che spesso il bambino piange, si lamenta, parlotta e sembra che si sia svegliato ma in realtà sta dormendo: mi è capitato spesso all'inizio di prenderlo in braccio pensando di doverlo consolare e invece non ho fatto che svegliarlo! Quindi non accorrete subito, datevi il tempo di capire se non si calmi da solo.