"Nomen omen" dicevano gli antichi Romani, ovvero nel nome c'è il destino perché il nome non solo sancisce l'identità di una persona, ma racconta anche il suo carattere e come si relaziona con gli altri e con il mondo. Il nome, insomma, potremmo definirlo il primo regalo che i genitori fanno al proprio bambino. Il nome che sceglieremo per nostro figlio lo accompagnerà per tutta la vita e potrà influenzare i suoi rapporti sociali e alcuni momenti chiave della sua esistenza. Molti hanno da subito le idee molto chiare perché vogliono omaggiare nonni o zii e tramandare il loro nome di generazione in generazione mentre altri preferiscono l’originalità e iniziano a scervellarsi mettendosi in cerca del nome perfetto. Ma cosa dice la legge, quali sono i nomi per bambini permessi e quelli vietati in Italia? Ecco una guida completa con alcuni consigli per fare la scelta giusta.
Ad oggi, tra i nomi più diffusi in Italia resistono in vetta alla classifica Leonardo e Sofia, seguiti da Aurora e Giulia per le femmine e da Francesco e Tommaso per i maschi, mentre quelli più tradizionali sono sempre meno diffusi, soprattutto al nord.
Molto diffusi anche Lorenzo e Andrea che ha origine dal greco e significa coraggioso. Resistono in classifica anche:
Per quanto riguarda i nomi femminili in pole position ci sono:
Vi segnaliamo, inoltre, che sul sito dell'ISTAT c'è uno strumento chiamato Contanomi che riporta le classifiche dei 50 nomi più diffusi in Italia a partire dal 1999. Ed è da lì, tra l’altro, che si evince anche quanto siano in aumento i nomi stranieri sull'onda del cambiamento sociale in atto.
Per questo motivo risultano comuni nomi come:
Del resto la legge dice Sì ai nomi stranieri, purché con lettere dell'alfabeto italiano.
La norma precisa anche che i nomi stranieri imposti ai bambini aventi la cittadinanza italiana devono essere espressi in lettere dell'alfabeto italiano ma con estensione alle lettere J, K, X, Y, W e, dove necessario, anche ai segni diacritici propri dell'alfabeto della lingua di origine del nome.
Cosa dice la legge sui nomi e quali sono i nomi vietati? Le regole sono contenute nel Dpr 396/2000 che cita testualmente:
- E' vietato imporre al bambino lo stesso nome del padre vivente, di un fratello o di una sorella viventi, un cognome come nome, nomi ridicoli o vergognosi.
- Il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso e può essere costituito da un solo nome o da più nomi, anche separati, non superiori a tre.
- Nel caso siano imposti due o più nomi separati da virgola, negli estratti e nei certificati rilasciati dall'ufficiale dello stato civile e dall'ufficiale di anagrafe deve essere riportato solo il primo dei nomi
quindi un Francesco Paolo Maria dovrà firmare esattamente così.
La legge non chiarisce con un vero e proprio elenco quali siano i nomi vietati, ma fissa dei limiti entro cui bisogna muoversi.
Per esempio,
Per quanto riguarda il nome "Maria", questa regola prevede che possa essere utilizzato solo come secondo nome per un bambino di sesso maschile, ad esempio Francesco Maria, oppure come parte di un nome composto.
Assolutamente vietati nomi ridicoli o vergognosi, nomi di personaggi storici che non godono di buona fama e nomi di personaggi dei fumetti o dei cartoni animati. In tutti questi casi l’Anagrafe sospende la registrazione e affida il caso alla Procura, cui compete pronunciarsi sulla richiesta.
Quindi, anche per questo, sì alla semplicità e ricordate che il nome deve essere facile da pronunciare, in primis, per il vostro bimbo. Se è vero, in fatti, che un nome originale potrebbe distinguere vostro figlio dalla massa, è altrettanto vero che nomi troppo strani potrebbero imbarazzarlo per tutta la vita oppure se scegliete per lui un nome straniero, se complicato, potrebbe significare imporre per tutta la vita al bambino l'obbligo di ripetere varie volte il proprio nome prima di essere compreso e la fatica di dover specificarne ogni volta la grafia con tanto di spelling.
Andate oltre le mode del momento e tenete presente che alcuni nomi possono diventare un po' faticosi da portare.