Vacanze in montagna con i bambini in inverno? Non c’è motivo per privarsi di questo piacere, anche se i bambini sono molto piccoli. L’importante è usare qualche accorgimento e far sì che i bambini svolgano le attività più adatte alla loro età e per scegliere località dove possano divertirsi.
Dove andare in montagna con i bambini?
Innanzitutto l’altitudine: è vero che i bambini di pochi mesi non possono salire ad altitudini elevate?
In realtà ciò che è importante evitare è passare dai 500 metri di altitudine ai 1500 in un colpo solo, senza spostarsi progressivamente. L’ideale, per i bambini più piccoli di 12 mesi, è trascorrere un po’ di tempo a metà strada per acclimatarsi alla nuova posizione.
Qualche anno fa un gruppo di pediatri stilò un elenco di località sciistiche adatte ai bambini con meno di 10 anni.
I criteri per il riconoscimento delle cosidette bandiere bianche furono essenzialmente:
- presenza di scuole di sci,
- strutture adeguate ai bambini,
- discese non troppo ripide,
- parchi gioco sulla neve,
- occasioni di divertimento per le famiglie.
E allora le 63 località sciistiche italiane che hanno ricevuto la bandiera bianca sono le seguenti.
- Abruzzo: Campo Imperatore (L'Aquila), Roccaraso (L'Aquila).
- Emilia Romagna: Lizzano in Belvedere (Bologna).
- Liguria: Monesi (Imperia).
- Lombardia: Colere (Bergamo), Schilpario (Bergamo), Lizzola (Bergamo), Monte Pora-Presolana (Bergamo), Selvino (Bergamo), Piazzatorre (Bergamo), Ponte di Legno (Brescia), Borno (Brescia), Temù (Brescia), Gaver (Brescia), Lizzola (Bergamo), Pian delle Betulle (Lecco), Piani di Bobbio-Valtorta (Lecco-Bergamo), Caspoggio (Sondrio), Valgerola (Sondrio).
- Marche: Forca Canapine (Ascoli Piceno).
- Piemonte: Bielmonte (Biella), Oropa (Biella), Artesina (Cuneo), Prato Nevoso (Cuneo), Sestriere (Torino), Mera (Vercelli). Toscana: Abetone (Pistoia).
- Trentino Alto Adige: Campo Tures (Bolzano), Gais-Valdaora (Bolzano), Merano 2000 (Bolzano), Nova Ponente (Bolzano), Malles-Glorenza (Bolzano), San Valentino alla Muta (Bolzano), Selva di Val Gardena (Bolzano), Trafoi (Bolzano), Verano (Bolzano), Altopiano di Piné (Trento), Bondone (Trento), Carisolo (Trento), Castello-Molina di Fiemme (Trento), Folgarida (Trento), San Martino di Castrozza (Trento), Madonna di Campiglio (Trento), Lusia-Moena (Trento), Passo San Pellegrino (Trento), Soraga (Trento), Tesero-Pampeago (Trento), Varena-Lavazé (Trento), Folgaria (Trento), Mazzin (Trento).
- Valle D’Aosta: Col de Joux (Aosta), Crevacol (Aosta), La Thuile (Aosta), Pila (Aosta), Torgnon (Aosta).
- Veneto: Alleghe (Belluno), Cortina (Belluno), Misurina (Belluno), Pecol di Zoldo (Belluno), San Vito di Cadore (Belluno), San Leonardo (Bolzano), Asiago (Vicenza), Corvara in Badia (Bolzano), Enego (Vicenza).
Da quale età si può portare il bambino in montagna?
Secondo i pediatri nel primo anno di vita è sconsigliato il soggiorno breve ad una quota superiore ai 1600 metri di altitudine. Soprattutto è controindicato qualsiasi soggiorno in quota per un lattante a rischio, in particolar modo se prematuro alla nascita, o che soffra di anemia o di altre patologie importanti per cui si raccomanda nel dubbio di chiedere consiglio al proprio Pediatra.
Cosa fare in montagna con i bambini?
Quel che è certo è che i bambini difficilmente troveranno interesse per un ambiente innevato e desertico come quello che caratterizza le altitudini superiori ai duemila metri. Invece potranno divertirsi molto a un’altitudine inferiore, dove l’ambiente è selvaggio, incontaminato e si presta a numerose attività.
D’inverno la montagna offre una gran varietà di svaghi per i bambini, soprattutto legati alle attività sportive.
I bambini piccoli potranno divertirsi scendendo con lo slittino, costruendo pupazzi e palle di neve e più in generale, mantenendo un contatto con la neve che stimola la fantasia e favorisce un contatto stretto con elementi naturali primordiali.
I più grandicelli potranno cimentarsi nello sci che rappresenta una disciplina adatta sin dai tre anni di età perché i piccoli sono capaci di eseguire abili movimenti con gli sci anche se non hanno una conoscenza tecnica. L’importante è che il bambino abbia acquisito una certa padronanza del proprio equilibrio e dei propri movimenti. Per iniziare è consigliabile far indossare al piccolo dei mini-sci di plastica e farlo provare su un terreno pianeggiante, quando avrà acquisito un po’ di padronanza degli sci si può fargli provare l’ebbrezza di una piccola scivolata su un terreno leggermente scosceso.
E’ bene non drammatizzare quando cade, ma anzi incoraggiarlo a rialzarsi e a riprovare.
Se il bambino è più grandicello, si può optare per una serie di lezioni di sci, di gruppo o singole.
I consigli per vivere la montagna con i bambini
Quali sono gli accorgimenti da seguire per far sì che una vacanza sulla neve si trasformi in uno splendido ricordo?
Innanzitutto qualche dato tecnico:
- La lunghezza degli sci non deve superare l’altezza del bambino
- Gli scarponi devono essere di una misura leggermente superiore a quella delle scarpe
- E' assolutamente obbligatorio, per i bambini con meno di 14 anni, indossare il casco omologato di una misura adatta alla testa del bambino
E' importante tenere conto che i bambini hanno particolari esigenze, quindi:
- Al mattino sveglia presto per godere della neve nelle sue ore migliori e meno affollate
- Quando il piccolo si mostra stanco, infreddolito è bene sospendere e tornare in paese oppure fare una pausa al bar
- E' importante seguire una corretta alimentazione durante il soggiorno in montagna: una abbondante colazione che permette di fare il pieno di energie e calorie necessarie per le attività sulla neve; un pranzo ricco (seguito da un bel riposino) e una cena leggera e calda. Snack al cioccolato e cereali, una tazza di cioccolata calda con i biscotti e la frutta rappresentano ottimi spuntini durante la giornata
- Vestire il bambino in modo adeguato: l’abbigliamento ideale è quello “a cipolla”. A contatto con la pelle una maglia intima in lana oppure in materiale tecnico che assorbe l’umidità del sudore, sopra una maglia leggera in lana o micropile e una felpa in pile, una calzamaglia di lana o un pantalone in materiale tecnico con elastici, un paio di calze di lana; infine, per i più piccolini, una tuta intera imbottita, mentre, per i più grandi, giaccone e pantaloni impermeabili
- Mai dimenticare di far indossare i guanti impermeabili: cadere a mani nude sulla neve può causare bruciature da freddo e geloni
- Proteggere la pelle dei bambini con una crema solare ad alto fattore di protezione
- I bambini asmatici possono godere di una vacanza in montagna, ma con qualche attenzione in più. In montagna la presenza degli allergeni è molto ridotta e l’inquinamento è assente, quindi i benefici per chi soffre di malattie broncopolmonari è indubbio, ma è importante che il bambino prosegue con la sua normale terapia anche se sta bene e di salire in alta quota solo se l’asma è di grado lieve-moderato.
Cos'è il mal di montagna nei bambini?
Il mal di montagna acuto è una condizione comune nei bambini che si manifesta soprattutto a quote superiori ai 2.500 metri raggiunte in breve tempo. I sintomi possono essere poco specifici e includono spossatezza generale, irritabilità, perdita di appetito, nausea, vomito e disturbi del sonno. Nei bambini sotto i tre anni, è possibile osservare cambiamenti nel sonno, nell’appetito e nell’umore, con l’insorgenza dei sintomi solitamente entro 4-12 ore dall’arrivo in alta quota.
Le cause precise del mal di montagna nei bambini non sono ancora del tutto chiare, ma alcuni fattori di rischio possono aumentare la probabilità di sviluppare questa condizione. Tra i principali:
- Rapida ascesa a quote elevate senza un’adeguata acclimatazione;
- Quote troppo alte rispetto alla tolleranza individuale;
- Sfinimento e freddo, che mettono a dura prova l’organismo;
- Pregresse infezioni respiratorie o condizioni come cardiopatie congenite e ipertensione polmonare.
Per ridurre il rischio di mal di montagna, è importante adottare alcune precauzioni:
- salire gradualmente, fare soste a quote intermedie per favorire l’adattamento,
- mantenere i bambini ben idratati e fornire loro pasti leggeri ma nutrienti.
In caso di sintomi, è fondamentale interrompere l’attività e scendere a una quota più bassa.
Bibliografia e fonti