Come si riconosce la varicella nei bambini, quanto dura e come si cura? Tante sono le domande che ci vengono alla mente quando pensiamo alla varicella, una malattia esantematica di origine virale - provocata da un virus della famiglia degli Herpes Virus, chiamato Varicella Zoster - piuttosto contagiosa, soprattutto tra i più piccoli. Vediamo di rispondere a qualche quesito sulla varicella.
Il virus si trasmette per contatto con saliva e goccioline respiratorie ed è una delle più contagiose malattie pediatriche; ciò spiega perché la maggior parte della popolazione adulta è immune dalla varicella.
La sua incidenza massima si raggiunge solitamente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, soprattutto perché il virus che provoca la varicella è molto volatile e si trasmette più facilmente all'aria aperta.
Il periodo di incubazione è di circa 15 giorni.
I sintomi si presentano prima con la febbre e nei giorni successivi con la comparsa dell’esantema che si estende su tutto il corpo: le macchioline all’inizio si presentano come macchioline piccole e rosse, nei giorni successivi si trasformano in vescicole che contengono del liquido e infine si trasformano in pustole che si seccano diventando crosticine. Nell’arco di un paio di settimane le crosticine si staccano spontaneamente.
E’ importante aiutare il bambino a non grattarsi. Il rischio è che si infettino le lesioni cutanee a causa di un’infezione batterica da stafilococco o da streptococco.
Il bambino è contagioso da due giorni prima della comparsa dei sintomi fino a quando tutte le bollicine si sono trasformate in croste, l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di non mandarlo a scuola prima che siano trascorsi cinque giorni dalla comparsa delle pustole.
Sinceramente, da mamma, non mi sognerei mai di far uscire un bimbo in piena varicella, a parte l'assurdità delle pustolette che si vedono piuttosto bene e sono riconoscibili e il fatto che è comunque un bimbo ammalato che dovrebbe riposare, non è giusto certamente favorire la trasmissione della malattia e passarla ad altri.
La varicella deve fare il suo corso e si possono somministrare solo farmaci antipiretici per la febbre (l'ibuprofene non va somministrato ai bambini affetti da questa malattia) e antistaminici per il prurito.
Se si presenta una sovra-infezione batterica è necessaria una terapia antibiotica (prescritta esclusivamente dal proprio medico). In alcuni casi il medico può prescrivere dei farmaci antivirali, come l’acyclovir, che possono essere efficaci per attenuare la sintomatologia.
Come alleviare il fastidioso prurito:
Molti bambini, soprattutto quelli vaccinati, possono ammalarsi di una forma lieve di varicella che può anche non comportare febbre alta. Anche se la varicella si è presentata in forma lieve ha comunque infettato l'organismo e ha sortito un'immunità perenne. Il che vuol dire che il bambino non potrà, salvo rarissimi casi, ammalarsi di nuovo di varicella. Tuttavia il virus Herpes Zoster, che provoca la varicella, resta nell'organismo in forma intracellulare e potrebbe causare, nel corso della vita, altre infezioni come ad esempio il fuoco di Sant'Antonio.
Cosa fare se ad ammalarsi di varicella è un bimbo di pochi mesi? Innanzitutto non è così facile che un bimbo piccolissimo si ammali di varicella. Questo per due motivi principali:
In ogni caso, anche se il neonato dovesse ammalarsi, la varicella si può curare con l'antivirale e spesso la malattia si manifesta in forma leggera.
Esiste da anni un vaccino, sicuro e bel tollerato, che si va effettuato con una sola dose ai bambini tra 12 mesi e 12 anni, e con due dosi in chi ha più di 12 anni. La vaccinazione è particolarmente raccomandata alle donne in età fertile che non hanno avuto la malattia, per evitare un’eventuale infezione in gravidanza e i conseguenti danni al bambino.