Tutti i genitori imparano velocemente a riconoscere i sintomi della prima febbre invernale in arrivo, mal di gola, tosse, raffreddore e il gioco è fatto: a casa per qualche giorno sperando passi presto.
Mantenere la calma in queste occasioni aiuta il piccolo paziente a guarire prima e evita stress inutile a tutta la famiglia ma soprattutto è un messaggio positivo per i nostri figli che imparano ad affrontare le avversità della vita quotidiana con lo spirito giusto e tanta grinta.
Uno sguardo veloce alle più comuni malattie dell’infanzia:
E’ uno dei sintomi più critici per i genitori che spesso peggiorano le cose cercando di reintegrare nuovi liquidi troppo in fretta. In realtà per impedire la disidratazione basta bere frequentemente piccole quantità di liquido, da 1 a 3 cucchiaini ogni 5-10 minuti e anche se il vomito è forte in genere si riesce a gestire questa piccola quantità di liquido. Una buona alternativa: un ghiacciolo.
Sintomo molto comune che spesso accompagna il vomito quando i bambini hanno un’infezione virale. Se l’appetito è scarso sarà utile alleggerire il pranzo e la cena mangiando banane, riso, mele al forno (insaporite con chiodi di garofano e uva passa) e toast.
Sintomi di infezione delle alte vie respiratorie, se il bambino ha il naso che cola senza tosse non esagerare con farmaci antinfluenzali basta un semplice decongestionante nasale o, per i bambini più piccoli, gocce nasali con una soluzione fisiologica per aspirare i muchi con una pompetta. Per la tosse forte il vapore del bagnetto caldo può essere veramente di grande sollievo.
La maggior parte dei genitori tratta la febbre dei bambini con antipiretico consigliato solo se la temperatura corporea supera il 38°. Consultare un medico se il bambino a meno di 3 mesi.
I dolori addominali possono essere causati da un virus o da semplice stitichezza, in ogni caso non c’è un buon trattamento sintomatico per alleviare il fastidio. Rivolgersi al medico se il dolore persiste o si aggrava.
Sollievo dal dolore con antinfiammatorio o un analgesico, ma è sempre consigliata la visita del medico se si sospetta un'infezione. Non mettere mai le gocce nell'orecchio se non dietro prescirzione del pediatra.
Il mal di gola è un sintomo aspecifico, potrebbe essere un’infezione alla gola da streptococco. Se il bambino ha mal di gola ed è molto congestionato è utile un antidolorifico, se si sospetta faringotonsillite consultare il medico per un controllo specifico.
Il 5% dei bambini che hanno avuto l’influenza si ammalano di nuovo dopo pochi giorni. Come evitare il rischio di una ricaduta?
I pediatri dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma non hanno dubbi: non bisogna avere fretta ed è importante lasciare i bambini a casa tutto il tempo necessario ed è vietato tornare a scuola troppo presto.
L’influenza si presenta con i sintomi classici: febbre alta, inappetenza, dolori muscolari e ossei, problemi gastrointestinali e tosse o raffreddore. In questi casi è importante curare i sintomi con farmaci specifici, ma soprattutto garantire al bambino tutto il riposo e il tempo necessario per guarire.
Insomma, la convalescenza è parte integrante della terapia, spiega Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e Malattie infettive del Bambino Gesù, perché dopo una malattia l’organismo è ancora debilitato e particolarmente vulnerabile all’attacco di nuovi virus e batteri. E il rischio è che a fronte di questa debolezza del sistema immunitario la nuova influenza sia ancora più seria di quella precedente.
Quando febbre ed altri sintomi sono passati è bene aspettare ancora un paio di giorni prima di far uscire il bambino da casa. In questi due giorni il pediatra consiglia di far dormire liberamente il bambino e garantire una corretta alimentazione, con frutta e verdura, anche per reintegrare i liquidi e le vitamine perse durante l’influenza.
Dopo 2 giorni è possibile far uscire il bambino per poco tempo nelle ore più calde della giornata, mentre dopo 4/5 giorni si potranno riprendere le normali attività, come quelle sportive o scolastiche.
Se è necessario che stiano a letto cerchiamo di creare un’atmosfera confortevole sistemando qualche cuscino in più, puzzle e libri a portata di mano, fazzolettini di carta in abbondanza, un bicchiere d’acqua sul comodino e un campanello per chiamarci quando ci allontaniamo. Importante ricordarsi di farli bere di più, l’acqua zuccherata con una fetta di limone, una goccia di colorante alimentare rosso con tanto di cannuccia e ombrellino diventa un vero e proprio gioco e fa volare la fantasia. Coccole, relax e tanto, tanto sonno faranno il resto: lasciar dormire ei bambini malati quanto tempo vogliono è uno dei modi più efficaci per aiutarli a recuperare le forze e la buona salute.