Gli antibiotici sono farmaci utilissimi e molto efficaci purché vengano usati nel modo più appropriato e corretto. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento della resistenza ai farmaci da parte di numerosi batteri, un fenomeno provocato da un uso indiscriminato ed eccessivo degli antibiotici che ha fatto sì che i batteri abbiano imparato a difendersi dai farmaci e a diventare super-resistenti alle terapie. Per questo è estremamente importante comprendere a cosa servono davvero gli antibiotici e quando e come usarli correttamente. Vediamo insieme quando dare gli antibiotici ai bambini e come somministrare correttamente questi importantissimi farmaci.
L’Istituto Superiore di Sanità ha ribadito che:
Quando è utile assumere antibiotici? Gli antibiotici funzionano solo ed esclusivamente se il bambino presenta un’infezione di origine batterica, mentre non agiscono sui virus, quindi raffreddore e influenza, che sono provocati dai virus non sono trattabili con l’antibiotico.
E’ importante che vengano somministrati al dosaggio corretto e per un numero di giorni adeguato. In caso contrario, l’infezione batterica non verrà eliminata e il bambino non guarirà. Nelle infezioni virali, come l’influenza di cui si parla tanto in questo periodo, gli antibiotici non sono utili e possono soltanto favorire il rischio di comparsa di infezioni causate da batteri resistenti all’antibiotico somministrato. In questi casi è possibile aiutare il bambino a sentirsi meglio utilizzando farmaci che alleviano i sintomi, mentre la malattia fa il suo corso.
Le malattie tipiche dei bambini che possono essere trattate con antibiotici sono:
Spesso, tuttavia, alcune forme di faringite o tosse sono provocate da un’infiammazione di natura virale sulla quale può sovrapporsi un’infezione batterica e assumere antibiotici in maniera precauzionale non serve ad impedire il manifestarsi dell’infezione batterica.
Ricordiamo che l'antibiotico è un farmaco che va prescritto dal pediatra e non va somministrato di propria iniziativa.
La Prof.ssa Susanna Esposito ribadisce che
Gli antibiotici sono farmaci preziosi, molto utili in presenza di specifiche infezioni, ma che non funzionano o addirittura possono essere dannosi qualora non vengano utilizzati in modo corretto. E’, quindi, molto importante che siano somministrati solo quando li prescrive il pediatra, dopo aver fatto un’attenta diagnosi della patologia presentata dal bambino
La scelta del tipo di antibiotico dipende dal tipo di batterio che bisogna combattere e va fatta, quindi, dal pediatra. Gli antibiotici possono uccidere i batteri oppure rallentarne la crescita. E’ importante sapere che tutte le volte che li utilizziamo esiste la possibilità che si selezionino dei batteri resistenti all’antibiotico stesso. E’ molto probabile che nel bambino questi batteri causino successivamente un’altra infezione che sarà più difficile da trattare. Infatti, alcuni batteri che sono la causa di infezione nel bambino sono già diventati resistenti a diversi antibiotici e sono molto difficili da eliminare. L’uso scorretto degli antibiotici porta all’aumento dei batteri multi resistenti.
I batteri si definiscono resistenti quando non vengono uccisi da diversi antibiotici. L’uso indiscriminato degli antibiotici rappresenta una delle cause principali dell’aumento dei batteri resistenti. I batteri resistenti possono diffondere nella popolazione sia adulta che pediatrica.
Si, ma devono essere utilizzati antibiotici 'più forti' per via endovenosa e in ospedale. Per ridurre il rischio di infezione da batteri multiresistenti nel bambino è, quindi, importante usare gli antibiotici solo se è necessario.
La resistenza antimicrobica rappresenta un problema mondiale di sanità pubblica: ogni anno, la presenza di batteri resistenti ai medicinali antibiotici provoca la morte di circa 25.000 persone. Oltre ai decessi, il fenomeno comporta un surplus di spese per le Sanità Pubbliche e perdite di produttività per almeno 1,5 miliardi di euro.
Inoltre, nelle diverse strutture sanitarie, la resistenza antimicrobica costituisce una minaccia particolarmente grave, che si manifesta sotto forma di infezioni contratte in seguito ad un ricovero in ospedale: basti pensare che, solo nell'Unione Europea, circa 4 milioni di pazienti soffre ogni anno di un'infezione connessa alle cure medico-sanitarie.
Tra i fattori responsabili dell’insorgenza di questo preoccupante fenomeno ci sono non solo l’uso inadeguato di antimicrobici terapeutici - sia in medicina dell’uomo, sia in veterinaria - e l’impiego di antimicrobici a fini non terapeutici, ma anche ragioni di natura socio-economica e culturale.
Gli eventi avversi più comuni sono
Alcune persone possono presentare una reazione allergica che può essere lieve, moderata o grave (ad esempio, shock anafilattico).
Alcuni antibiotici uccidono i batteri 'buoni' che sono presenti nel nostro organismo, favorendo la crescita di batteri 'cattivi' e causando, ad esempio, diarrea, infezione della cute o della bocca. E’ importante segnalare sempre gli eventi avversi al pediatra.
In concomitanza con la terapia antibiotica il pediatra prescrive generalmente un supplemento di fermenti lattici che serve proprio a riequilibrare la flora batterica rafforzando la presenza dei batteri buoni.
Per favorire la cultura di un corretto utilizzo di antibiotici non solo tra i pediatri, ma anche tra le famiglie, la Prof.ssa Esposito ha predisposto un vademecum ricco di consigli pratici per i genitori, che aiuta a capire, in modo semplice, quando utilizzare gli antibiotici in pediatria.
Se il bambino si ammala ricordare che:
Le propongono i pediatri della Società italiana di pediatria preventiva e sociale: