bronchiolite

Cos'è la bronchiolite e perché bisogna prevenirla

16/10/2024

Quando i bambini sono molto piccoli la parola bronchiolite terrorizza le mamme. Prima di avere dei figli non sapevamo nemmeno che esistesse questa malattia, ma dopo...Insomma una malattia fino a questo momento sconosciuta diventa la nostra principale fonte di preoccupazione e non senza ragione. La bronchiolite, soprattutto da virus respiratorio sinciziale, è la prima causa di ospedalizzazione del bambino sotto l’anno di vita. Basti pensare che l'anno scorso tremila bambini sono finiti in terapia intensiva a causa della bronchiolite.

Cos'è la bronchiolite?

Si tratta di un'infezione delle vie respiratorie che colpisce i più piccoli e torna a presentarsi puntuale nella stagione fredda.

I dettagli ce li spiega il dott. Renato Cutrera, responsabile di Broncopneumologia al Bambino Gesù:

è una patologia virale che colpisce i bambini sotto i due anni. Sono molti i virus coinvolti, ma il principale si chiama virus respiratorio sinciziale. E’ un virus particolarmente attivo nell’emisfero nord – quindi anche in Italia – nel periodo invernale, con un picco che può variare tra dicembre e febbraio. L’infezione colpisce la maggior parte dei bambini e diventa, quindi, endemica. A tre anni tutti i bambini o quasi tutti sono già positivi agli anticorpi contro questo virus

Nell’adulto e nel bambino più grande, i virus causano generalmente un comune raffreddore, mentre nel lattante determinano ostruzione delle piccole vie aeree con conseguente difficoltà respiratoria.

Quali sono i sintomi della bronchiolite?

L'infezione è secondaria a una trasmissione che avviene in una fase precedente per contatto diretto con le secrezioni infette. La fase di contagio dura tipicamente da 6 a 10 giorni. I sintomi generalmente sono:

  • febbricola e rinite (infiammazione nasale);
  • tosse insistente, che si aggrava gradualmente,
  • difficoltà respiratoria - più o meno marcata - caratterizzata da un aumento della frequenza respiratoria e da rientramenti intercostali.

In presenza dei sintomi del raffreddamento, tosse, difficoltà respiratorie, occorre non improvvisare diagnosi o somministrare farmaci, ma rivolgersi al pediatra di famiglia.

Come prevenire la bronchiolite?

Ecco i consigli dei pediatri:

  • Evitare il contatto con adulti o fratellini più grandi raffreddati,
  • lavarsi le mani ogni volta che si prende in braccio un neonato o un lattante,
  • non fumare in casa
  • Evitare il contatto dei bambini più piccoli con altri bambini o adulti affetti da infezioni delle vie aere
  • Favorire l'allattamento al seno e fornire una quantità adeguata di liquidi
  • Fare frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica o ipertonica

La Prof.ssa Susanna Esposito, medico pediatra specializzata in infettivologia, chiede di prestare particolare attenzione va prestata ai bambini dei primi 12 mesi di vita,

perché sono particolarmente a rischio di bronchiolite, tanto che spesso si rende necessario il ricovero per difficoltà respiratorie e conseguenti problematiche ad alimentarsi.

Nei lattanti ad alto rischio, a causa di patologie croniche di base e nei prematuri con età gestazionale inferiore alle 35 settimane, la prevenzione dell’infezione da VRS è attualmente basata sulla somministrazione di anticorpi anti-VRS, da eseguire una volta al mese per via intramuscolare, durante la stagione epidemica.

Quando chiamare il pediatra?

  • se il bambino presenta uno dei segni di peggioramento clinico
  • se il piccolo ha meno di 3 mesi di vita
  • in caso di febbre da più 24 ore
  • in caso di segni di disidratazione (difficoltà nell’assunzione di liquidi, mucose asciutte, pianto senza lacrime, quantità ridotta di urine rispetto al solito)
  • nel lattante con malattia cronica di base (fibrosi cistica, cardiopatia congenita, displasia broncopolmonare, immunodeficienza, portatore di trapianto d’organo)

Come spiegano i pediatri della Società Italiana di Pediatria è importante innanzitutto controllare se il bambino respira: osservate se respira in modo molto veloce e se sono presenti dei “rientramenti” sotto il torace. Laddove il bambino abbia difficoltà a respirare e non riesca a mangiare a sufficienza è bene andare in ospedaledove i medici potranno somministrare ossigeno e/o liquidi con una flebo o un sondino.

Come curare il bambino con la bronchiolite a casa?

Ecco i consigli della prof.ssa Esposito

  • in caso di febbre, somministrare paracetamolo (si raccomanda di consultare il pediatra per il dosaggio corretto)
  • lavaggi nasali più volte al giorno con soluzione salina isotonica. Si raccomanda di non utilizzare gocce nasali contenenti altre soluzioni
  • umidificare l’ambiente con uso di umidificatore a ultrasuoni che eroga vapore freddo e non congestiona le mucose
  • per evitare il ristagno delle secrezioni durante il sonno, è opportuno sollevare la testa, ponendo un cuscino sotto il materasso o un rialzo sotto i piedini del letto dalla parte della testa
  • assicurarsi che il bambino assuma molti liquidi in modo da prevenire la disidratazione. A causa della difficoltà respiratoria, il piccolo potrebbe alimentarsi molto lentamente e non tollerare i cibi solidi
  • evitare il fumo passivo che irrita le vie respiratorie del lattante e blocca i meccanismi di difesa contro gli agenti infettivi.

Secondo le linee guida internazionali, il trattamento primario resta in gran parte sintomatico con la somministrazione di liquidi e di ossigeno, se necessario, ed eventualmente con un tentativo di terapia con broncodilatatori (salbutamolo o epinefrina). Un altro trattamento efficace potrebbe essere quello che prevede l’impiego della soluzione salina ipertonica in grado di rimediare, almeno temporaneamente, ai sintomi respiratori del bambino.

Esiste un vaccino contro la bronchiolite?

Sì, esiste da ottobre 2024 un vaccino gratuito contro la bronchiolite, che si manifesta principalmente a causa del virus respiratorio sinciziale (VRS). Il vaccino, chiamato nirsevimab, è un anticorpo monoclonale approvato recentemente in Europa e in Italia. A differenza dei vaccini tradizionali, nirsevimab fornisce anticorpi già pronti, quindi offre una protezione immediata. È somministrato ai neonati con una sola dose prima dell'inizio della stagione invernale, periodo in cui il VRS circola maggiormente.

Bibliografia e fonti

 

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.