Il picco dell’influenza stagionale è previsto proprio in queste settimane e il freddo intenso di questi giorni favorisce il contagio e le infezioni virali, soprattutto tra i bambini.
Quando preoccuparsi?
Ma se il bambino ha la febbre quando è meglio tenerlo a casa e per quanto tempo?
Ecco le risposte degli esperti della Mayo Clinic statunitense.
Robert Key, medico di famiglia del Mayo Clinic Health System nel Wisconsin, spiega che fino agli otto anni i bambini sono particolarmente vulnerabili alle infezioni e possono avere fino a 10 raffreddori l’anno. Se il piccolo è raffreddato e appare stanco è il caso di insospettirsi e di tenerlo a casa almeno per un paio di giorni per verificare l’andamento del malanno.
I sintomi che devono fa preoccupare sono:
- nausea prolungata e due o più episodi di vomito nell’arco di 24 ore;
- febbre superiore ai 38 gradi;
- tosse e difficoltà respiratorie;
- dolore addominale che dura da più di due ore;
- ulcerazioni alla mucosa della bocca;
- occhi rossi ed eruzioni cutanee;
- faringite e tutte le malattie contagiose riconosciute.
E gli esperti ricordano anche che uno dei modi più efficaci per prevenire il contagio di malattie è insegnare ai bambini a lavarsi le mani correttamente e più volte al giorno: sapone e acqua tiepida per almeno 15-20 secondi per ogni mano.
Ma se ad ammalarsi di influenza è un bambino piccolo come ci si deve comportare?
- I ricercatori della Loyola University Chicago Stritch School of Medicine hanno chiarito che quando la temperatura sale oltre i 38 gradi nei bambini piccoli è sempre importante chiamare il pediatra e seguire le sue indicazioni.
- Il farmaco consigliato per i bimbi piccoli è il paracetamolo, che serve a far scendere la febbre, ma anche in questo caso è bene non abusarne. Sono, inoltre, molto utili i lavaggi nasali con soluzione fisiologica per liberare il nasino da catarro e muco e favorire la respirazione.
- Mai usare antibiotici di propria iniziativa, anche perché se si tratta di una semplice influenza virale, questi farmaci sono del tutto inefficaci.
- Particolare cura all’alimentazione: il bambino va invitato a bere molto per evitare il rischio di disidratazione, e non va forzato a mangiare se non lo desidera. Spesso quando il bambino è ammalato diventa inappetente, meglio dargli latte caldo, succhi di frutta o una minestrina leggera.
- Se ha la tosse e ha più di un anno un cucchiaio di miele può essere utile per lenire la tosse stizzosa, che si presenta soprattutto di notte. Uno studio condotto su 300 bambini tra 1 e 5 anni ha mostrato che il miele favoriva il riposo notturno e migliorava la tosse, senza sortire effetti indesiderati, come insonnia, vomito o iperattività.
- Aerare bene gli ambienti ogni giorno, assicurarsi che la stanza sia ben umidificata con l’utilizzo di umidificatori o vaschette d’acqua sui caloriferi.
- Lavarsi le mani frequentemente e fare lo stesso con il piccolo ammalato.
E vi propongo anche un decalogo presentato in occasione di un Convegno di infettivologia e vaccinologia pediatrica che si è tenuto a Firenze che mi è sembrato interessante per capire cosa fare se il bambino ha l'influenza.
- Misurare la febbre solo con il termometro elettronico digitale e solo sotto l'ascella.
- Se ad avere la febbre è un lattante è bene farlo visitare in giornata perché è alto il rischio di infezioni batteriche anche gravi
- Se la febbre non scende non convincersi che sia necessario l'antibiotico
- Rispettare sempre le terapie prescritte dal pediatra
- Rispettare sempre i tempi di assunzione dei farmaci
- Dopo la somministrazione dell'antipiretico 90 minuti è il tempo massimo entro il quale il farmaco deve fare effetto
- Somministrare gli antipiretici sempre per via orale, salvo rari casi
- Evitare del tutto i rimedi della nonna, come spugnature fredde, ghiaccio e pezze fredde, non solo sono inutili ma rischiano anche di causare brividi e quindi aumento della temperatura e dello stato di malessere generale del bambino
- Ricordare che l'eruzione dei denti non provoca la febbre
- Se il bambino è appena rientrato da un paese dove la malaria è endemica riferire la cosa al pediatra in caso di febbre
Si può allattare quando si ha l'influenza?
Il Ministero della Salute ricorda che i virus sono presenti anche nel latte materno, ma lo sono anche gli anticorpi. Quindi si può tranquillamente allattare anche se si ha l'influenza, ma è importante proteggere il bambino ed evitare il contagio (che avviene per via aerea attraverso secrezione espiratorie e saliva) indossando una mascherina.
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.