Mamma, ho mal di pancia! Qualsiasi mamma avrà sentito questa frase un milione di volte e nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo passeggero. Tuttavia dobbiamo sapere che esistono diverse tipologie di mal di pancia nel bambini e esistono dunque altrettanti modi di trattarli e altrettante cause.
Quali sono le cause del mal di pancia nei bambini?
Ecco i cinque mal di pancia più comuni e qualche suggerimento su come agire per dare sollievo al bambino.
- Cos’è: è dovuto alla presenza di gas nella pancia del bambino, come un pallone gonfiato. Provoca fastidio e dolore. Ancora non esiste una spiegazione comune sul perché i neonati siano spesso soggetti a coliche. La presenza di gas intestinale è del tutto naturale poiché esso è prodotto da batteri innocui che sono presenti normalmente nell’intestino. Tuttavia, forse a causa dell’ingestione di aria dovuta all’allattamento, al pianto e alla normale agitazione dei bambini piccoli, fa aumentare la presenza di gas provocando dolore.
- Come aiutarlo: metterlo disteso sulla schiena e muovere le sue gambe come se pedalasse (esercizio della bicicletta) è il rimedio più veloce e più utilizzato. Questo movimento lo aiuterà a espellere l’aria in eccesso. In alternativa, sotto controllo pediatrico, si possono utilizzare dei rimedi naturali sotto forma di gocce o di supposte.
Mal di pancia da rigurgito
- Cos’è: il rigurgito è un fenomeno molto comune nell'età infantile, dovuto alla mancata o completa chiusura del cardias, la zona che normalmente si chiude quando lo stomaco è pieno. Ciò comporta un ritorno verso la bocca del cibo ingerito.
- Come aiutarlo: la prima cosa che si può provare a fare per aiutare il bambino è farlo mangiare con più calma. Spesso infatti il rigurgito è dovuto alla velocità con la quale il pasto viene consumato. Se lo allattate, concedetegli una pausa a metà biberon per dare il tempo al latte già ingerito di scendere. E’ molto importante anche aiutare il bebè a fare il ruttino; se non riesce a farlo provate a metterlo in posizioni diverse. Il ruttino è il primo e fondamentale segno che la digestione sta iniziando. Normalmente questo disturbo tende ad migliorare man mano che il bambino cresce fino a scomparire del tutto, salvo patologie individuate dal medico, entro il primo anno di vita.
- Cos’è: il reflusso gastroesofageo (RGE) è un fenomeno molto comune nell'età pediatrica determinato dalla mancata o completa chiusura di un anello muscolare che normalmente si chiude quando lo stomaco è pieno. Ciò comporta un ritorno verso la bocca del cibo ingerito. Esso viene definito come passaggio involontario di materiale gastrico nell'esofago. A seconda della incapacità funzionale, si distinguono vari gradi di reflusso. I bambini con malattia da reflusso provano dolore e fastidio e infatti tendono a piangere mentre mangiano o vengono allattati e spesso hanno sintomi evidenti come tosse, respiro sibilante, conati di vomito o soffocamento.
- Come aiutarlo: aiutare il bambino a ruttare frequentemente e tenergli la testa sollevata dopo la poppata o il pasto può essere di aiuto. Anche utilizzare un cuscino durante la nanna può evitare che il reflusso si presenti in maniera eccessivamente fastidiosa. In alcuni casi, il medico prescriverà l’utilizzo di farmaci atti a ridurre l’acidità di stomaco.
Mal di pancia da costipazione
- Cos’è: i neonati fanno la cacca dalle 7 alle 10 volte al giorno. In alcuni casi il bambino può diventare stitico e questa condizione può, se si tratta di un evento occasionale, protrarsi anche per più giorni se non crea fastidio al bambino. Spesso la motivazione è legata all’introduzione di alimenti nuovi durante lo svezzamento oppure al passaggio dal latte materno a quello artificiale.
- Come aiutarlo: innanzitutto bisogna rivolgersi al pediatra che proporrà differenti trattamenti in base al grado di costipazione e alla frequenza. La costipazione può essere trattata con rimedi naturali, come il succo di prugna o le fibre, utili per ammorbidire le feci. Anche la stimolazione anale è utile, per esempio stimolando i muscoli a muoversi attraverso l’utilizzo di un piccolo termometro rettale opportunamente imbevuto di vaselina. In alternativa, una supposta di glicerina aiuta a risolvere temporaneamente il problema.
- Cos’è: la diarrea è una perdita di feci eccessivamente acquose, dovute all’ingestione di cibo andato a male o non tollerato oppure all’esposizione a virus (rotavirus) che attaccano l’apparato intestinale.
- Come aiutarlo: alcuni medici propongono di vaccinare i bambini contro il rotavirus, responsabile non solo della diarrea ma anche del vomito. Il problema principale della diarrea sta nella perdita eccessiva di liquidi da parte del bambino con rischio conseguente di disidratazione anche a gravi livelli. Quindi è molto importante che il bambino assuma la giusta quantità di liquidi (acqua, latte, tè) e che abbia una frequenza urinaria regolare. E’ bene anche sapere che esistono alcuni alimenti che hanno proprietà astringenti e che possono aiutare in casi di diarrea. Tra i più noti: banane, riso, carote cotte, mele.
Quando preoccuparsi del mal di pancia dei bambini?
Come spiegano i pediatri dell'ospedale Bambino Gesù, i segnali da non sottovalutare e sono:
- Dolore in un punto ben preciso;
- Dolore acuto e continuo che causa il risveglio notturno;
- Febbre;
- Diarrea;
- Vomito accompagnato da dolore;
- Infiammazione rettale o intorno all'ano;
- Sangue nelle feci.
Quando il mal di pancia deve preoccupare?
- Il dolore è forte, il bambino non riesce a distrarsi e piange.
- Notiamo la presenza di sangue nelle feci
- Il bambino vomita sangue
- Il bambino vomita materiale di colore giallo-verde
- Il bambino ha una dermatite, sembra pallido, ha capogiri e gonfiore al viso
- Il dolore è localizzato nella parte inferiore destra della pancia, dove si trova l'appendice
- Il bambino ha la febbre e una brutta tosse
- l bambino dice che sente dolore o bruciore mentre fa la pipì
- Il bambino ha la febbre alta o sembra molto più assonnato del solito
- Il bambino sta perdendo peso.
Come calmare il mal di pancia?
Qualche semplice consiglio di buon senso che potrebbe essere utile:
- Offrire piccoli sorsi d'acqua o tisane leggere come camomilla per rilassare lo stomaco.
- Un massaggio delicato sull'addome in senso orario per alleviare crampi o gonfiore.
- Se il bambino è in grado, incoraggiarlo a fare una breve passeggiata può favorire la digestione.
- Evitare cibi pesanti o irritanti e preferire pasti leggeri.
Se il dolore persiste o è associato a febbre, vomito o diarrea, è meglio consultare un pediatra.
Bibliografia e fonti
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.