Qualche consiglio su come esporre i bambini al sole? Non c’è immagine che richiami alla mente più gioia e spensieratezza di quella che vede protagonisti i bambini sulla spiaggia, intenti a giocare con la sabbia e con l’acqua.
Ma questa straordinaria occasione di divertimento non è esente da rischi connessi soprattutto ad una sconsiderata esposizione ai raggi del sole. I dermatologi spiegano che una esposizione protetta nei primi 18 anni di vita previene l’80% dei tumori cutanei in età adulta, compreso il temuto melanoma, il cancro che ha fatto rilevare, nel mondo, il maggior incremento: negli ultimi 60 anni e' aumentato di 7 volte.
I raggi ultravioletti (gli UVA e UVB) penetrano profondamente nell’epidermide provocando danni al DNA dei tessuti e delle cellule, favorendo l’invecchiamento cellulare e aumentando il rischio di melanomi, il tumore della pelle.
La pelle dei bambini, inoltre, è estremamente fragile e delicata perché è molto più sottile di quella degli adulti e quindi più esposta al rischio di scottature.
Tuttavia il sole non va demonizzato, è un elemento fondamentale per garantire una crescita sana dell’apparato muscolo scheletrico e per favorire il buonumore. Inoltre l’esposizione ai raggi del sole stimola la produzione di vitamina D, che secondo numerosi studi protegge dalle malattie delle ossa, dal morbo di Parkinson, dalle malattie autoimmuni e dai disturbi cardiovascolari.
Innanzitutto i neonati vanno esposti con estrema cautela. Si può fare una passeggiata sulla spiaggia con un neonato al mattino molto presto o al tramonto e sempre dopo avergli coperto la testa con un cappellino e avergli protetto le gambe e le braccia (zone generalmente esposte all’aria quando si indossa il body) con una crema ad alto fattore protettivo
La Skin Cancer Foundation statunitense ricorda che le scottature nei bambini molto piccoli possono essere estremamente serie, invita i genitori che hanno bambini con pelle molto chiara e lentiggini a far loro indossare una maglietta a trame fitte e, laddove possibile, a doppio strato e di non sottovalutare le luci riflesse - ad esempio sabbia, cemento e neve riflettono i raggi del sole - e di ricordare che anche nelle giornate nuvolose l’80% dei raggi solari raggiunge la terra.
I bambini un po’ più grandi possono stare al sole un po’ più di tempo, ma non nelle ore centrali della giornata (dalle 11 alle 16) e sempre con un’adeguata protezione. Inoltre è bene ricordare che non è sufficiente mettersi sotto l’ombrellone per ripararsi dal sole: uno studio spagnolo ha dimostrato che i raggi ultravioletti passano anche attraverso il tessuto di cui sono fatti gli ombrelloni.
I bambini di 7/8 anni che hanno una pelle normopigmentata, cioè che non sono di un fototipo estremamente delicato (capelli rossi e lentiggini), possono esporsi con una adeguata crema protettiva ma senza più eccessivi timori.
Se il vostro piccolo ama fare costruzioni con la sabbia, stando spesso accovacciato, attenzione alla parte bassa delle schiena e a nuca, spalle e braccia; se invece predilige attività che lo fanno restare in piedi, ad esempio il pallone, fate attenzione a naso e guance, spalle, nuca e schiena, pianta dei piedi e delle mani, parte posteriore delle ginocchia.
A questo proposito Giuseppe Monfrecola, ordinario di dermatologia all'Università Federico II di Napoli, nonché coordinatore del gruppo di studio di fotodermatologia della Società italiana di dermatologia, spiega che uno studio di qualche anno fa mostrò che il melanoma colpisce di più le persone che durante l’infanzia sono state iperdifese dagli ultravioletti rispetto a chi è stato ragionevolmente esposto al sole. A dimostrazione che il sole non è un nemico, anzi è un prezioso alleato per la crescita e la salute.
Ecco il decalogo stilato dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità:
Proteggere i bambini dal sole è estremamente importante per prevenire scottature solari e danni alla pelle a lungo termine. Ecco alcuni consigli per proteggere i bambini dal sole:
E' assolutamente sconsigliabile esporre il piccolo al sole in caso di fotodermatiti e fotoallergie (dalle luciti all'orticaria solare) o malattie ben più importanti quali il lupus e lo xeroderma pigmentoso. Il sole è benefico invece in presenza di altre patologie dalla pelle quali dermatite atopica, psoriasi, acne adolescenziale, seborrea, dermatite seborroica e vitiligine. E' comunque indispensabile rivolgersi al dermatologo prima di andare in vacanza.