Bambini e sole, un binomio imprescindibile adesso che la bella stagione è alle porte e le occasioni per divertirsi all'aria aperta si moltiplicano. Ma la pelle dei bambini, in questo periodo e a maggior ragione durante l’estate, necessita di una cura particolare e di attente precauzioni per proteggerla dai raggi del sole. E allora ecco come esporre i neonati al sole e i bimbi più grandicelli.
Il sole offre indubbiamente molti benefici per la salute dei bambini: i raggi solari aumentano la produzione di vitamina D (fondamentale per lo sviluppo del sistema scheletrico) stimolano il metabolismo accelerando l'attività cellulare (per questo d'estate si dimagrisce più facilmente), migliorano l'umore e una ricerca condotta in Belgio ha scoperto che l'esposizione al sole, costante e per tempi prolungati, migliora la resistenza dei bambini alle malattie infettive tipiche delle comunità scolastiche.
Troppo spesso, però, vediamo bambini esposti incautamente al sole delle ore più calde sulla spiaggia, senza crema e con la pelle troppo abbronzata. Il National National Cancer Institute statunitense ha reso noto recentemente che sono in aumento tra i bambini i casi di melanoma, il tumore maligno che parte dal melanocita, la cellula dell’epidermide che produce melanina.
I dati fanno riflettere: un caso di melanoma su quattro riguarda una persona con meno di 30 anni, dieci anni fa erano solo 5 su cento.
Se diagnosticato in tempo, spiegano gli esperti, il melanoma è curabile nel 90% dei casi.
Ma come garantire ai bambini una sicura esposizione al sole e come proteggere anche la nostra pelle per assicurare ai bambini una tintarella sicura?
Ecco i consigli dei dermatologi dell'ADOI, l’Associazione Associazione dermatologi ospedalieri italiani
L’obiettivo è soprattutto quello di evitare le scottature che, se si manifestano durante l'infanzia possono rivelarsi pericolose da adulti. Ci sono sufficienti evidenze in letteratura che dimostrano che c’è una correlazione tra le scottature in età pediatrica e l’insorgenza del melanoma nell'età adulta. Il rischio aumenta se il bambino è piccolo e se le scottature sono molto intense.
Secondo uno studio condotto dalla Stanford University, in California, i bambini nati in primavera o in estate sarebbero più a rischio a causa dell’irresistibile tentazione delle mamme di trascorrere del tempo all’aria aperta, e quindi al sole, insieme ai neonati. Ma i primi mesi di vita sono estremamente importanti anche per il rischio futuro di sviluppare un melanoma: i nati tra marzo e maggio avrebbero una maggiore probabilità di ammalarsi di un melanoma in età adulta.
Gli esperti invitano a non demonizzare il sole, fondamentale per la sintesi della vitamina D e per rafforzare le ossa e il sistema immunitario, ma ad esporsi con cautela e proteggendosi adeguatamente.
I pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) ricordano che i bambini con meno di sei mesi non traggono benefico da una esposizione diretta ai raggi del sole e vanno, quindi, portati all’aperto solo al mattino presto o al tramonto, con una adeguata protezione solare, cappellino e abiti in fibra naturale.
La British Skin Foundation ha condotto un sondaggio dal quale è emerso che il 60% degli inglesi ritiene che i solari siano troppo costosi, il 57% userà un prodotto scaduto, il 26% utilizzerà quello avanzato da almeno due estati fa. La crisi economica contribuisce ad alimentare il problema: a causa dei costi elevati dei prodotti solari di buona qualità un numero crescente di persone acquista un solo prodotto che utilizza poi su tutti i componenti della famiglia, bambini compresi.
E questi comportamenti scorretti non escludono i bambini. Dawn Harper, dermatologa della Bsf, spiega che l’utilizzo di buoni prodotti solari nei primi 18 anni di vita riduce dell’80% il rischio di tumori cutanei e le scottature solari rappresentano il principale fattore di rischio per il melanoma.
Scorretto usare la crema solare dell'anno prima perché probabilmente le sostanze che agiscono da filtri non saranno più efficaci come prima.
E gli esperti ricordano: un unico prodotto solare può andar bene per tutta la famiglia purché abbia un fattore di protezione di almeno 30 e sia resistente all’acqua.