Quali sono le cause della carenza di ferro nei bambini e come possiamo intervenire? Il ferro è fondamentale per la salute di tutti gli esseri viventi (è il minerale presente in maggiore quantità nel sangue), soprattutto per i bambini poiché è indispensabile per lo sviluppo di sia fisico che neurologico, essendo il principale trasportatore di ossigeno a tutte le cellule del corpo.
Il ferro in pratica determina la qualità del sangue, aumentando la resistenza allo stress e alle malattie, rinforzando il sistema immunitario e aumentando la produzione di energia. Una carenza di ferro può provocare una riduzione della quantità di emoglobina nel sangue (anemia) e non va mai sottovalutata.
Quando nascono, i neonati possiedono una quantità di ferro, fornita dall’alimentazione della mamma durante la gravidanza, che è sufficiente per i primi quattro mesi di vita: è dopo quel momento che l’assorbimento di questa preziosa sostanza avviene tramite l’alimentazione. Purtroppo però il 90% del ferro ingerito non viene assorbito e non raggiunge mai il sangue, causando cosi delle carenza di ferro che nell’età pediatrica sono molto più diffuse di ciò che si pensa.
La questione non va affatto sottovalutata poiché le conseguenze della carenza di ferro nei bambini si manifestano con:
La carenza di ferro nei bambini può dunque rallentare la crescita sia mentale che fisica.
Basti pensare che secondo uno studio Nutrintake ben 8 bambini su 10 non assumono abbastanza ferro. Un dato inaspettato se si considera l’attenzione con la quale le mamme preparano menu settimanali e somministrano ai loro bambini cibi arricchiti di ferro e altri preziosi minerali. Lo studio ha preso in esame le abitudini alimentari di bambini di età compresa tra i 6 e i 36 mesi: praticamente quasi tutti i lattanti fino al primo anno di vita e l’80% dei bambini con più di un anno non assumono la giusta quantità di ferro.
E’ utile dunque prestare attenzione all’introduzione o all’integrazione di questa sostanza nell’alimentazione dei bambini sin da quando sono neonati, allattando al seno, se possibile, per i primi sei mesi di vita o scegliendo con il pediatra un latte artificiale che contenga sufficiente quantità di ferro.
A partire dallo svezzamento, momento cruciale per la crescita del bambino al quale si deve garantire un’alimentazione di alto livello nutrizionale, una corretta alimentazione sarà importantissima per garantire l’apporto di ferro necessario per il corretto sviluppo fisico e mentale. E’ fondamentale dunque proporre alimenti che non solo ne siano ricchi ma anche che appartengano a quei gruppi di alimenti che rilasciano effettivamente il ferro all’organismo grazie all’associazione con altri cibi. Ad esempio, esistono alimenti come il latte o i cereali integrali che inibiscono l’assorbimento del ferro e che quindi non vanno associati ad alimenti che invece ne sono ricchi, come la carne.
La vitamina C invece agevola l’assorbimento, quindi spremere il limone sulla carne è un buon trucchetto per assicurare al bambino un corretto apporto di ferro aumentandone l’apporto di circa il 30%.
La migliore fonte dietetica di ferro è il fegato. Altre fonti sono ostriche, cuore, carne magra e lingua. Tra le verdure ricordiamo invece quelle a foglia verde, i cereali integrali, la frutta secca, i legumi e le melasse. Altre fonti sono i piselli, il pollo, le fragole e la frutta secca (soprattutto le mandorle), la zucca, il salmone, i cavolini di Bruxelles e il tuorlo d’uovo.
Ecco qualche consiglio utile da parte dei nutrizionisti per assicurare la giusta quantità di ferro ai bambini:
Secondo le indicazioni fornite dalla Società Italiana di Nutrizione Umana i bambini dovrebbero assumere almeno 7 mg di ferro al giorno, che salgono a 9 a partire dai 4 anni e fino ai 10.
Qualora si notassero i sintomi tipici della carenza di ferro, che nei bambini sono principalmente perdita di appetito, problemi comportamentali, infezioni ricorrenti, aumento della sudorazione e soprattutto scarsa crescita, è bene rivolgersi al proprio pediatra per una visita di controllo evitando nella maniera più assoluta di somministrare al bambino integratori di ferro senza il parere del medico.