Carnevale è una festa molto amata dai bambini, ma rappresenta anche un’ottima occasione per permettere loro di dare libero sfogo alla fantasia e alla loro creatività. Dietro la decisione del bambino di travestirsi da questo o da quel personaggio esistono motivazioni ben precise che per quanto possibile vanno assecondate. Ma quali sono i costumi di Carnevale adatti ai bambini?
Quando il bambino è molto piccolo, fino ai 2-3 anni, può avere qualche timore a travestirsi, non riescono ancora a comprendere chiaramente quale sia la 'linea di confine' tra fantasia e realtà e quindi possono essere spaventati dal travestimento, anche di quello altrui.
Dai 4 anni in poi, invece, il tripudio del Carnevale è irrefrenabile!
Hulk, Spiderman, Batman: il maschietto non ha bisogno di aspettare Carnevale per immaginare se stesso come un supereroe, ma certamente Carnevale offre la possibilità di vestire i panni del personaggio preferito. Sono eroi, coraggiosi, forti, e combattono i cattivi.
A volte, però, il bambino preferisce travestirsi da mostro il che li aiuta ad esorcizzare e controllare la paura che il mostro rappresenta.
La bambina coglie l’occasione del Carnevale per sottolineare e mettere in mostra la sua femminilità: ed ecco che sfoggia straordinari abiti da principessa ricchi di nastri e paillettes e può finalmente truccarsi, proprio come fa la mamma ogni giorno. Ma anche grazie alle nuove eroine dei cartoni animati, qualcuna può scegliere di vestire i panni di un’audace piratessa o di un’eroina che non aspetta il principe Azzurro.
In ogni caso è importante che i genitori parlino con i bambini dei personaggi che hanno scelto:
Insomma, Carnevale, con il suo carico di magia e fantasia, deve essere un momento importante anche per aiutare i bambini ad esorcizzare paure, a manifestare le proprie emozioni.
E infatti i pediatri promuovono a pieni voti questa festa. Le maschere di Carnevale hanno un impatto positivo sui bambini, stimolano la fantasia e la creatività, aiutano a combattere l’isolamento e anche la sedentarietà. Lo rivelano i cento pediatri di tutta Italia che hanno partecipato ad un recente sondaggio.
Per l’87% di loro le maschere hanno un impatto positivo sui bambini, mentre il 13% dei medici è contraria (soprattutto al Sud e nelle Isole) perché teme soprattutto giochi eccessivi e pericolosi con la schiuma e i petardi o le uova.
Resta anche un 57% di pediatri del Nord-est che teme che questa festa favorisca gli eccessi e sia diseducativa.
Questa festa va difesa anche dall'effetto crisi. Per risparmiare, dunque, via libera anche al 'riciclo' della maschera dell'anno precedente, o a quella meno costosa, purché con marchio CE: altrimenti si rischia di incappare in materiali infiammabili, tossici o potenzialmente pericoloso
spiega il pediatra Italo Farnetani coordinatore del sondaggio.
Come vestire un bambino a Carnevale? E quali sono i costumi più adatti ai bambini secondo il pediatra?
Per i maschietti no ai costumi che incitano alla violenza come “soldati, ninja, Rambo, e altri personaggi aggressivi. Semaforo giallo per Zorro e moschettieri, che pur se armati restano eroi positivi, mentre via libera a indiani, pirati, cowboy, esploratori, astronauti e supereroi.
Le bambine dovrebbero evitare ogni costume che possa avere una qualsiasi sfumatura sessuale. “Per il resto via libera a principesse, piratesse, fate o animaletti, che piacciono molto ai più piccoli di entrambi i sessi. Sì anche ai personaggi delle fiabe o delle saghe in voga in questo periodo, per lui e lei
consiglia il pediatra che resta scettico circa l’idea di realizzare un costume di Carnevale fai da te. A meno che non si sia davvero molto bravi il costume fai da te rischia di essere riconoscibile facilmente e di creare imbarazzo nel bambino: "i bambini hanno bisogno di sentirsi uguali ai coetanei", precisa.
E attenzione ad evitare spade affilate o lunghe, bastoni o bastoncini come accessorio del costume.
Non tutti i bimbi amano il travestimento e la maschera.
Spesso il passaggio temporaneo da realtà a finzione non è immediato e la festa può trasformarsi in fonte di disagio
spiega Simonetta Gentile, responsabile di Psicologia clinica dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Fin dalle prime celebrazioni carnevalesche la maschera è stata utilizzata per celare la propria identità, oppure per assumerne un'altra conosciuta da tutti e ben caratterizzata. Si tratta di travestimenti del tutto abituali o quasi per l'adulto, ma molto meno se si tratta di un bambino. Agli occhi del piccolo, cambiare l'identità anche se solo per gioco, rimane comunque una funzione legata al mistero e al significato metaforico. E il mascheramento, oltre a non risultare di immediata comprensione, a volte può anche trasformarsi in fonte di disagio e perfino di spavento. Soprattutto per chi non ha la piena consapevolezza del confine che intercorre tra realtà e finzione.
Nella prima infanzia, alcuni bambini particolarmente sensibili possono anche essere molto turbati, tanto da aver paura delle maschere, una fobia simile a quella delle bambole", dice ancora Simonetta Gentile. "Occorre essere certi che il bambino possa comprendere il 'gioco' di assumere una identità temporanea diversa dalla propria in un contesto in cui tutti sanno che si sta fingendo in spazi e tempi ben definiti
Se non si rispettano queste accortezze, si corre il rischio di imporre qualcosa di sgradevole che ancora il bambino non può del tutto comprendere. Pur di soddisfare il nostro desiderio di vedere il nostro bambino con indosso un bel costume, potremmo invece correre il rischio di farlo soffrire e basta. Il consiglio, dunque, è di dosare con attenzione ciò che può essere divertente: senza forzature.
I più grandi amano travestirsi da personaggi famosi di film e fumetti. Aiutiamoli a scegliere personaggi che rispecchino valori positivi, senza eccedere nella 'spesa' per la maschera. Del resto, la fantasia del bambino è in grado di compensare ogni mancanza rispetto al costume perfetto
Per questi bimbi che non amano travestirsi questa "compensazione artigianale", senza dover per forza ricorrere all'acquisto del mascheramento completo, può rappresentare un momento di condivisione con amici e genitori. Costruire il travestimento assieme a loro e aiutarli a truccarsi sarà fonte di allegria condivisa e soddisfazione e allo stesso tempo rappresenterà l'occasione per far esercitare i bambini in azioni concrete (scegliere stoffe e cartoncini, tagliare, cucire e incollare) magari dopo aver visto le immagini su libri e computer al fine di integrare il concreto e il virtuale, la realtà e la fantasia. Confidare nella creatività spontanea che può essere liberata da chiunque, soprattutto dai bambini, è un atto di fiducia che viene apprezzato.