Difendersi dall’influenza con l’attività fisica? Si, si può! Sappiamo bene che l’attività sportiva fa bene e fisico e cuore, ma ciò che molti forse ignorano è che il fitness è anche in grado di prevenire l’influenza. Insomma sono numerosi i benefici dello sport sulla salute, dimostrati da ricerche diverse.
I benefici dell'attività fisica
Un sondaggio condotto online dai ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine che ha coinvolto più di 4800 persone ha evidenziato che coloro che praticavano un’intensa attività sportiva per almeno due ore e mezzo a settimana avevano il 10% di rischio in meno di avere sintomi influenzali. Nessuna diminuzione rilevante invece per chi non praticava o praticava in maniera moderata.
Il Ministero della Salute ha elencato quali sono i benefici dello sport per il corpo e la mente dimostrati da anni di ricerche scientifiche al riguardo. Ed ecco che lo sport:
- migliora la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2
- previene l'ipercolesterolemia e l'ipertensione e riduce i livelli della pressione arteriosa e del colesterolo
- diminuisce il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di diversi tumori, come quelli del colon e del seno
- riduce il rischio di morte prematura, in particolare quella causata da infarto e altre malattie cardiache
- previene e riduce l'osteoporosi e il rischio di fratture, ma anche i disturbi muscolo-scheletrici (per esempio il mal di schiena)
- riduce i sintomi di ansia, stress e depressione
- previene, specialmente tra i bambini e i giovani, i comportamenti a rischio come l'uso di tabacco, alcol, diete non sane e atteggiamenti violenti e favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell'autostima, dell'autonomia e facilità la gestione dell'ansia e delle situazioni stressanti
- produce dispendio energetico e la diminuzione del rischio di obesità
Lo sport fa bene alla salute
L’attività sportiva in generale aiuta a rafforzare il sistema immunitario e dunque anche a proteggerci dal contagio influenzale. Attenzione però a non strafare, poiché allenarsi troppo intensamente ha l’effetto opposto e cioè logora il sistema immunitario. Due ore e mezza di allenamento serio a settimana sono sufficienti per cogliere solo il buono dell’attività sportiva.
Ecco alcuni allenamenti per combattere grasso e influenza, sono sufficienti 20 minuti!
- Per le spalle: in piedi piegatevi in avanti portando le mani a terra a circa una distanza di mezzo metro dai piedi. Da questa posizione, piegate i gomiti abbassando il vostro corpo finché la testa arrivi quasi a toccare il pavimento. Tenete la posizione per qualche secondo, poi fate una breve pausa riportando il corpo in posizione eretta e ricominciate. Per aumentare il livello di difficoltà è possibile mettere i piedi su un gradino.
- Per i glutei: sdraiatevi supine con le ginocchia piegate e i piedi appoggiati sul pavimento. Sollevate il bacino, evitando di arcare la schiena, e quindi sollevate il ginocchio destro avvicinandolo al petto. mantenere la posizione per due secondi e ritornare alla posizione iniziale appoggiando il piede al pavimento. Ripetere lo stesso movimento con l'altra gamba e quindi rilassare il corpo appoggiando il bacino per terra. Ripetere il movimento.
- Per i glutei e le gambe: posizione eretta, gambe divaricate all'altezza delle spalle e punta dei piedi leggermente rivolta verso l'esterno. Posizionare le mani dietro la testa tenendo i gomiti ben aperti. Piegate le ginocchia e portatevi quanto più possibile in posizione seduta. Mantenere la posizione per 2 secondi quindi ritornare in posizione eretta. Ripetere il movimento.
- Per le braccia e i pettorali: in posizione prona, mani all’altezza delle spalle. Mettete la punta del piede destro sul tallone del piede sinistro e tirate su il corpo effettuando delle flessioni con le braccia, riabbassatevi fino quasi a toccare il pavimento con il petto. L'importante è mantenere la schiena dritta evitando di caricarla.
Benefici dello sport per i bambini
Alcuni studi condotti in questi anni recenti hanno dimostrato che fare sport ha diverse ripercussioni positive sia sullo sviluppo dei bambini che sul loro sviluppo cognitivo.
- I ricercatori del Medical College of Georgia hanno pubblicato sulla rivista Pediatric Exercise Science i risultati di una ricerca condotta su 45 ragazzini normopeso di età compresa tra 7 ed 11 anni. 24 di essi praticavano sport abitualmente per più di un'ora alla settimana, mentre gli altri 21 erano inattivi. I ricercatori hanno sottoposto i bambini a dei test per valutare le abilità cognitive e hanno scoperto che i bambini sportivi avevano performance migliori, inoltre avevano una maggiore capacità di concentrazione. Catherine Davis, principale autrice dello studio, ha spiegato che questa non è che l'ultima conferma che l'esercizio fisico influisce in modo positivo sulle funzioni cerebrali dei bambini, ma è anche vero che gioca un ruolo importante il peso corporeo. I ricercatori hanno preso in considerazione anche 45 bambini in sovrappeso e hanno concluso che a parità di inattività fisica i bambini che pesavano meno avevano migliori risultati ai test cognitivi. Probabilmente, ipotizzano i ricercatori, perché le infiammazioni e lo squilibrio ormonale hanno un effetto negativo sulle abilità cognitive.
- Uno studio inglese condotto da un gruppo di ricercatori di Cambridge e pubblicato sulla rivista Plos One ha riguardato 319 bambini tra gli 8 e i 10 anni (146 maschi e 173 femmine) controllati ad anni di distanza applicando un contapassi per una settimana. Gli scienziati si sono soffermati sui dati riguardanti la durata e l’intensità dello sforzo compiuto dai bimbi durante le attività sportive e non solo e hanno così individuato 23 diversi tipi di movimento. Dalle vere e proprie discipline sportive al movimento che si fa mentre si lavano i piatti o si porta a spasso il cane. Si è osservata una diminuzione dell’attività fisica del 7% ogni anno ma anche che i ragazzini tra i 9 e i 10 anni che, invece, dedicavano più tempo ad attività diverse e allo sport, si mantenevano più attivi anche 4 anni dopo. Del resto già precedenti studi avevano evidenziato la connessione tra livello di sport praticato da adolescente e attività fisica dopo i 20 anni. Insomma è da bambini che si decide il nostro futuro sportivo.
- Secondo una ricerca condotta dall’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, più i bambini sono in forma e meglio riescono a leggere, riuscendo ad essere più veloci e a riconoscere con più facilità errori nel testo o frasi prive di significato. Durante la ricerca ai bambini è stato chiesto di leggere un testo che conteneva, appunto, errori di grammatica. Durante la lettura la loro attività celebrale è stata monitorata mediante elettroencefalogramma e contemporaneamente è stato misurata la quantità di ossigeno consumata. Si è dimostrato che le onde elettriche celebrali dei bambini con una forma fisica migliore subivano un netto cambiamento durante la lettura variando a seconda in base al senso o non senso della frase letta. Questo processo avviene in tutti noi, ma le analisi effettuate su questi bambini in particolare mostravano delle frequenze elettriche maggiori rispetto ai bambini con una forma fisica minore che indicano una reazione cognitiva superiore. Ovviamente il senso della ricerca non serve a concludere che la forma fisica influenzi le capacità celebrali, ma che più probabilmente venire a contatto con esperienze e parole diverse può aiutare a sviluppare una maggiore capacità di individuare e eventualmente correggere gli errori.
- Lo psicologo Art Kramer ha arruolato 49 bambini di 9/10 anni e li ha sottoposti a test sui tapis roulant per verificare le loro condizioni fisiche. Inoltre ha utilizzato, per la prima volta, una risonanza magnetica per confrontare le misure del cervello dei bambini pigri e di quelli più attivi. Il risultato ha mostrato che la zona dell’ippocampo, dove risiedono le capacità di memoria e di apprendimento, risulta essere di dimensioni superiori nei bambini più attivi rispetto a quelli pigri. Kramer ha spiegato che i bambini più allenati hanno ottenuto una migliore performance nei test della memoria e ciò ha confermato che un ippocampo più grande è collegato a una migliore abilità cognitiva.
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.