Il trattamento del dolore è un diritto alla salute del bambino
Il trattamento del dolore è un diritto alla salute del bambino e della sua famiglia sancito dalla legge 38 del 2010: il dolore del piccolo va adeguatamente considerato, misurato e trattato indipendentemente da età, situazione clinica, ruolo sociale e luogo in cui vive la propria malattia.
Si crede erroneamente che i neonati e i bambini non provino dolore oppure lo provino con minore intensità rispetto agli adulti.
In realtà i piccoli percepiscono il dolore in modo più intenso e non hanno la consapevolezza né della sua origine né del fatto che prima o poi passerà. Curare il dolore nei bambini e nei neonati, quindi, è molto importante, anche perché il dolore non trattato può avere effetti importanti sulla prognosi attuale e futura del piccolo.
I neonati e i bambini possono provare dolore per molte ragioni: le cause possono essere di natura infiammatoria (faringite, otite, laringite) o non infiammatoria (dolore da crescita, dolore della dentizione, emicrania, dolore addominale).
E’ importante che i genitori siano in grado di distinguere le due diverse origini del dolore per poterlo trattare con farmaci adeguati.
Per trattare un dolore di natura infiammatoria (ad esempio l’otite, la laringite o la faringite) il farmaco preferenziale è l’ibuprofene, si tratta di un FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).
Il dosaggio dell’Ibuprofene, assunto per via orale, è di 10 mg per Kg di peso per dose con un intervallo tra una somministrazione e l’altra di almeno 6/8 ore.
Il dosaggio massimo di Ibuprofene nelle 24 ore non deve superare i 30 mg/Kg.
Per curare questo tipo di dolore - come i fastidi della dentizione, dolore da trauma, emicrania, dolore da crescita - il farmaco più adatto è il paracetamolo.
Si tratta di un farmaco che la maggior parte dei genitori conosce bene perché viene utilizzato per abbassare la febbre, ma forse pochi sanno che proprio il paracetamolo è il farmaco di elezione per curare anche il dolore. E’ unico indicato per i neonati, non ha effetti collaterali sullo stomaco e può essere assunto anche a stomaco vuoto.
Per assicurare la piena efficacia bisogna somministrare la giusta dose che varia a seconda del peso del bambino: la dose antalgica piena è di 15-20 15-20 mg/Kg/dose per bocca (con un intervallo tra una dose e l’altra di almeno 4 ore). Si tratta di una dose lontana dalla dose tossica.
Il dosaggio massimo di paracetamolo nelle 24 ore non deve superare i 60 mg/Kg nei bambini con meno di 3 mesi e gli 80 mg/Kg nei bambini con più di 3 mesi.
Nel caso in cui il bambino non abbia voglia di mangiare e sia a stomaco vuoto (circostanza molto frequente nei bambini sofferenti) è bene sapere che:
- l'ibuprofene, come tutti i farmaci appartenenti alla famiglia dei FANS, va assunto a stomaco pieno perché il rischio è quello di causare dei danni gastrici;
- il paracetamolo può essere assunto anche a digiuno in quanto non provoca effetti collaterali a carico dello stomaco.
Anche i neonati provano dolore e anche loro hanno il diritto di non soffrire il dolore se questo può essere trattato.
Tuttavia prima dei 3 mesi di vita i bambini non possono assumere ibuprofene, quindi indipendentemente dalla natura del dolore, per i neonati il farmaco di prima scelta è il paracetamolo.
Quando si tratta di somministrare farmaci per combattere il dolore nei bambini bisogna evitare di incorrere in errori come:
- sbagliare il dosaggio: non dipende dall’età ma dal peso del bambino;
- sottovalutare l’importanza di curare il dolore nel bambino: non bisogna somministrare i farmaci solo quando il bambino sembra particolarmente sofferente e bisogna seguire un orario fisso nell'assunzione;
- pensare che la dose di paracetamolo per curare il dolore sia la stessa di quella usata per abbassare la febbre: in realtà deve essere più alta!
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